

Una vita in movimento, interessi tanti, amici pochi.
Alessandro (Sandro) Penna nasce a Perugia il 12 giugno 1906 da una famiglia borghese. A causa della salute cagionevole compie studi irregolari conseguendo comunque il diploma di ragioniere. Però fu un autodidatta formidabile. Dopo un soggiorno a Milano, nel 1929 si trasferisce nella capitale dove vivrà in modo intermittente, svolgendo anche lavori modesti e saltuari.
Poche e selezionate le sue amicizie, in primis con Umberto Saba amico e mentore. Sarà Pasolini a incoraggiarlo a coltivare l’attività poetica.
Muore a Roma nel 1977 in miseria e in solitudine, così come aveva trascorso la maggior parte della sua esistenza. La sua produzione poetica è stata raccolta in un unico volume dal titolo Poesie.
Proponiamo la lirica frammento Il mare è tutto azzurro in cui un paesaggio marino è associato a uno stato d’animo intenso.
“Il mare è tutto azzurro” di Sandro Penna: testo
Il mare è tutto azzurro.
Il mare è tutto calmo.
Nel cuore è quasi un urlo
di gioia. E tutto è calmo.
Metrica: componimento di quattro versi a rima alternata secondo lo schema ABAB. La prima rima azzurro/urlo è imperfetta. La seconda rima è identica perché a rimare sono le stesse parole calmo/calmo. Una scelta rischiosa usata generalmente con cautela solo per ottenere particolari effetti espressivi.
“Il mare è tutto azzurro” di Sandro Penna: analisi e commento
In questo bozzetto marino impressionista, l’io lirico contempla il mare azzurro e immobile. All’improvviso un grido di gioia esplode dal suo animo calmo come il mare. È l’antitesi “urlo” al v.3 e “calmo” al v.4 a far emergere questo sentimento vissuto e forse contenuto in una dimensione gelosamente interiorizzata. Il poeta non fa trapelare nessuna emozione con lo sguardo, la voce o la gestualità. La coesione complessiva è garantita dal tessuto retorico. L’anafora e il parallelismo danno una sorta di gemellarità ai primi due versi. Un enjambement garantisce unità di senso al terzo e al quarto verso. Se rimane colpito dalla perfezione formale, al lettore non può sfuggire la condizione di solitudine dell’io lirico, che fu anche una costante del poeta e dell’uomo.
La poetica di Sandro Penna
In generale la sua poesia si ispira alla quotidianità, alla gioia di vivere, all’amore per la natura. Viene privilegiata un’accurata costruzione basata su simmetrie e opposizioni. L’impostazione visiva regala l’unicità del soggettivismo.
La scrittura apparentemente descrittiva si muove dall’interno all’esterno e viceversa. I componimenti sono brevi, brevissimi camei pieni di grazia, leggerezza, nitore. Lo sguardo si volge sulla natura: mare, spiagge, pinete, prati, sole, cielo, evitando scene di massa. Un altro tratto inconfondibile è il lessico estremamente ridotto e selezionato affine al monolinguismo. Come osserva il Garboli "ogni poesia è come un evento".
Sandro Penna fu anche un intenditore d’arte. Si dedicò al commercio di libri antichi e di opere d’arte. A Milano per un breve periodo fece il correttore di bozze presso la Bompiani, grazie all’intervento di Sergio Solmi.
L’incontro con Saba fu combinato da un mediatore insolito: il dottor Edoardo Weiss che li seguiva entrambi. Psichiatra e psicanalista allievo di Freud, introdusse la psicanalisi nel nostro Paese, prima a Trieste poi a Roma dove nel 1932 fonda la Società Italiana di Psicoanalisi. Tra i suoi pazienti Italo Svevo e il pittore Arturo Nathan.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Il mare è tutto azzurro”: la poesia di Sandro Penna
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