Il club dei cantanti morti di Susanna Raule

Morire per la gloria. Essere una rockstar, che bello! Imparare a suonare uno strumento, scrivere testi, vivere alla grande tra automobili veloci, sballi e donne affascinanti. E poi, la ciliegina sulla torta: morire come una rockstar!
Non che l’uscita di scena di Jimmy Razor sia stata memorabile, anzi. Muore nella sua villa di L.A., da solo. Dreadlocks, piercing sul viso e pantaloni aderenti. La tipica immagine del rocker maledetto. Com’è morto? Non si sa.
Ecco perché qualcuno è chiamato a investigare. Qualcuno un po’ particolare…
In una dimensione parallela esiste un qualcosa di speciale: il club dei cantanti morti. E Razor è un candidato perfetto per farne parte. In teoria…

Volete qualche nome di questo club? Jim Morrison, John Lennon, Kurt Cobain…
Saranno proprio loro ad assumere due investigatori per far luce su questa morte.
Il primo si chiama Weasley e adora l’opera immensa di Dante. Nastasia, invece, è talmente bella da ridurre a nulla assoluto qualsiasi spasimante decida di farle la corte.
Ah, ci sarebbe un terzo detective, un tale Jack, che indaga per conto della polizia “vera”.
Tra indagini vere e “sovrannaturali”, qualche nodo verrà sciolto e forse il povero Jimmy potrà riposare (fare musica?) in pace…

Susanna Raule intinge la penna nell’arte dei miti della Musica e ci propone una storia reale e surreale, un centrifugato di rock e immortalità che diverte e fa riflettere.
Un libro da sorseggiare come una ballad o da divorare come l’assolo più sfrenato, la scelta sta a voi. E qualsiasi scelta andrà bene, potete credermi.