Foto di Giorgio Marchiori (Università di Verona, Inaugurazione Anno Accademico 2010)
Massimo Piattelli Palmarini (1942) è un insigne studioso e accademico. Laureato in fisica, ha studiato per decenni anche le scienze cognitive, la filosofia della scienza, la linguistica, la biologia... Ha insegnato al Mit, ha lavorato alla Sorbona, ad Harvard, al Corriere della Sera. È un grande uomo di scienza, ma in questa sede vorrei trattare della sua grandi capacità di divulgatore scientifico.
Cos’è l’euristica?
Al Maurizio Costanzo Show Massimo Piattelli Palmarini parlava di euristiche, che sarebbero delle distorsioni cognitive. Tutti noi prendiamo delle decisioni dovute anche alle nostre rappresentazioni mentali errate. Ad esempio abbiamo paura di prendere l’aereo e non di andare in macchina, mentre tutte le statistiche ci dicono che l’aereo è un mezzo molto più sicuro della macchina (questo è un classico esempio di quella che viene chiamata euristica della disponibilità).
In un esperimento Tversky e Kahneman avevano preso come campione 100 soggetti, in cui c’erano più avvocati che ingegneri. Avevano chiesto alle persone di valutare se uno di loro era un avvocato o un ingegnere, descrivendo la sua personalità:
"Jack è un uomo di 45 anni. È sposato e ha quattro figli. In generale è un tipo conservatore, scrupoloso e ambizioso. Non dimostra alcun interesse per questioni politiche e sociali e la maggior parte del suo tempo libero la trascorre dedicandosi ai suoi numerosi passatempi preferiti, tra i quali figurano piccoli lavori di falegnameria, la vela e rompicapo matematici".
Ebbene la maggioranza delle persone pensava che Jack fosse un ingegnere perché certe caratteristiche corrispondevano allo stereotipo dell’ingegnere, mentre invece era molto più probabile che Jack fosse un avvocato, dato che in quel campione erano più numerosi gli avvocati: questa è nota come euristica della rappresentatività.
Gli psicologi Tversky e Kahneman hanno vinto il premio Nobel per aver scoperto le euristiche.
In questi tranelli cadono in errore moltissimi, perfino grandi uomini di scienza e addirittura dei premi Nobel. L’unico modo per evitare di incorrere in questo tipo di errori e decidere saggiamente è prendere coscienza della nostra facilità di cadere in queste trappole cognitive, di prendere visione di come funziona in questo senso la mente umana.
Piattelli Palmarini in televisione faceva degli esempi e il pubblico rimaneva stupito. Detto in termini più tecnici la nostra mente non è bayesiana, perfino i medici più esperti talvolta cadono in errore a valutare le frequenze di base (la probabilità a priori) di un evento. Questo vale per ogni ambito di esperienza.
In noi predomina l’inconscio cognitivo. Ma possiamo sempre diventare decisori esperti se teniamo in debito conto i nostri limiti cognitivi. Perché il nostro inconscio cognitivo ha la meglio spesso? Molto probabilmente le euristiche sono dovute alla scarsa memoria a breve termine che abbiamo tutti e che ci permette di memorizzare in media dai 7 ai 9 item alla volta, come aveva scoperto lo psicologo Miller nel 1973. Per Freud la cultura è far diventare io l’inconscio. Quindi la cosiddetta psicologia cognitiva svolge questo compito.
Massimo Piattelli Palmarini: i libri da leggere
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Il primo libro che lessi di Piattelli Palmarini fu nei primi anni ’90 Scienza come cultura. Ero in vacanza in una località imprecisata del Garda quando lo acquistai. Ricordo che lo lessi tutto in un pomeriggio in una stanza d’albergo. Non c’era il condizionatore. Avevo la fronte madida di sudore, ma ero tutto preso dalla lettura. Mi stupirono certi suoi ritratti di grandi pensatori o scienziati. In quell’opera per esempio tratteggiava le personalità di Wittgenstein, Chomsky, Goodman, Nozick, Montale. Vi era anche il paradosso di Kripgenstein, quel paradosso nato da un brano de Lezioni e conversazioni di Wittgenstein, poi ripreso a sua volta dal filosofo Kripke. C’erano cose nuove di cui altri non parlavano né scrivevano o almeno io giovinastro non ne ero a conoscenza.
Se uno perciò vuole sapere dove sta andando la scienza di solito non deve far altro che comprare un libro di questo autore. Prendiamo ad esempio il libro I linguaggi della scienza. Ci sono tutte le ultime scoperte scientifiche per aggiornarsi e tutto viene descritto, spiegato in modo comprensibile: Piattelli Palmarini scrive di Rita Levi Montalcini, delle basi innate del linguaggio, degli esseri umani come animali sociali, del problema mente-corpo, della relazione tra individuale e sociale, delle scatole magiche di Minsky. In fondo al libro ci sono i suggerimenti bibliografici per chi volesse approfondire.
Piattelli Palmarini ha sempre il coraggio delle proprie idee e non ha paura di andare controcorrente, come in Ritrattino di Kant a uso di mio figlio (originale e non convenzionale. A pagina 25 si legge:
"Per Kant viene scacciato via come imperfetto e come immaturo ogni precetto morale "dettato dall’alto", cioè ogni regola morale che si possa dimostrare in disaccordo con la ragione".
Ritrattino di Kant ad uso di mio figlio
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Piattelli Palmarini non ha remore a esporre una visione molto personale di Kant) oppure come ne Gli errori di Darwin, in cui insieme al filosofo Fedor critica il darwinismo. Piattelli Palmarini aveva già spiegato a più riprese che il concetto di adattamento della teoria darwiniana era una "tautologia virtuosa", anche se apparentemente controintuitiva. Nel mondo vincono i più adatti, chi sopravvive nel mondo è più adatto, ogni variazione della specie viene messa a dura prova dall’ambiente, se resiste al mondo viene selezionata. Se la variazione determina adattabilità allora c’è una fissazione. I più adatti sono i più evoluti. Il concetto di adattabilità è quindi tautologico, anche se la tautologia è insidiosa.
In questo libro approfondisce l’argomento citando tutte le ricerche e i dati scientifici recenti contro la concezione darwiniana della vita e della natura. Questo libro lo consiglio a tutti coloro che sono darwinisti socioeconomici e ritengono che ogni vita umana sia una lotta dove vincono i migliori o solo i più adatti. Nemmeno Darwin è mai stato darwinista socioeconomico, in quanto ha sempre sostenuto che l’umanità era più complessa e articolata, che vi entravano in gioco molteplici fattori nel successo o nell’insuccesso di un essere umano.
Infine Piattelli Palmarini ha descritto le basi psicologiche del consenso ne L’arte di persuadere e ha spiegato gli escamotage per studiare ne La voglia di studiare. In questo libro insegna quello che secondo lui è il miglior metodo di studio, il miglior modo per sfruttare le proprie potenzialità intellettuali. Di solito si associa nell’immaginario comune alla scienza qualcosa di difficile e astruso, le si dà una connotazione negativa. Invece con Piattelli Palmarini ogni concetto scientifico diventa alla portata di tutti o quantomeno di tutti coloro che hanno buona volontà e un poco di tempo.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Cos’è l’euristica? Significato e consigli di lettura di Massimo Piattelli Palmarini
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