E se Fedez e Tiziano Ferro... di Lorenzo Lombardi Dallamano

Un thriller eptatonico, una parola presa in prestito dalla musica; la scala di La minore melodica usata principalmente per scopi armonici la si costruisce in fase ascendente partendo dalla nota La, come nel nostro poliziesco, in capitoli che scandiscono le note musicali del pentagramma in una sequenza di tensione e suspense. E se Fedez e Tiziano Ferro... (Rossini editore, 2024) è il secondo libro di una saga di thriller di Lorenzo Lombardi Dallamano, sceneggiatore e produttore discografico, un amante del cinema e della scrittura con decine di ghost books e più di cento testi scritti per artisti italiani.

Può la musica tingersi di giallo?, scrive l’indimenticato Ernesto Assante nella prefazione al libro. Dallamano ci fa muovere nel tempo presente per rendere le sue storie incredibili più vere, per fare in modo che nulla sembri mai davvero impossibile. Con la sua scrittura ironica, veloce, graffiante in una serie di storie inimmaginabili da non sapere dove la realtà ceda il passo all’altrove, alla fantasia, ci racconterà le indagini dell’ispettore capo Vanessa Cojocaru e della sua squadra: Barba il rude poliziotto che con il suo sguardo incenerisce i colleghi, Lucignano il tecnico della scientifica, Cristina e la sua confidente squillo Zina, cacciatrice, cecchino, agente del KGB che spera di poter tornare un giorno a casa nella sua città di San Pietroburgo, Mastrangelo la diplomazia fatta persona e gli altri suoi fedeli collaboratori.
Un cadavere verrà ritrovato nel campo di un contadino; l’ispettore capo troverà sulla scena del crimine il corpo di una bellissima ragazza, truccata e dall’aspetto curato, da sembrare una modella.

Dà l’impressione di essere stata adagiata lì dal vento, con estrema cura, né buttata, né trascinata.

Non ha documenti con sé e sembra, dai primi rilievi, essere morta per asfissia. Vanessa è da poco stata nominata ispettore capo; il primo piano della Questura con le varie sezioni della Mobile le sembra la curva di uno stadio a un concerto di Ligabue e intorno un odore persistente si insinua nelle sue narici, un rimando ai tempi passati. La parte dell’edificio con gli uffici della Digos è invece più austera e in una di quelle stanze Vanessa riconoscerà, seduta con indosso una tuta e occhiali da sole per non essere riconosciuta, Chiara Ferragni. Fedez era ospite a un concerto di Tiziano Ferro ed entrambi risultato spariti nel nulla. Il concerto sarebbe servito alla loro rappacificazione e sia Chiara che Victor, il marito di Tiziano, sono visibilmente preoccupati. Rapiti e rinchiusi da qualche parte: nessuna persona segregata poteva sentire di aver voglia di vivere in quelle condizioni, e se sei ricco ancora meno.
Ci sarà da chiedersi cosa spinga le persone a fare tutto questo e per uno strano percorso a domandarsi perché è capitato proprio a me.

Ciò che accomuna tutti gli assassini seriali della storia è la totale mancanza di empatia.

Sorprendente è anche il trasporto nei tempi diversi, quelli della musica, descritti dal nostro autore e chiamati Momento, come quello che avvenne tra i Queen, già famosissimi, con Freddie Mercury che voleva più opera, Brian May più rock e Roger Taylor più pop; gli AC/ DC a Londra, quando Bon Scott indimenticabile cantante nella notte tra il diciotto e il diciannove dicembre del 1980 stava morendo seduto in una Renoult parcheggiata in Overhill Road; o gli Aerosmith che avevano debuttato nel 1970 con il loro primo live ufficiale e staranno insieme per cinquant’anni.
Per la squadra della giovane ispettore capo i problemi non finiranno qui. In uno scantinato verrà ritrovato materiale da collegare al terrorismo politico; una manifestazione sfocerà in guerriglia urbana; un’altra ragazza ritrovata uccisa e Tommaso, il fidanzato, anche lui sparito nel nulla, probabilmente rapito dalla stessa persona che ha sequestrato Ferro e Fedez. La squadra avrà a che fare con un individuo capace di uccidere, in grado di sequestrare persone in vista, indice di una persona meticolosa che non improvvisa mai come se fossero due individui, una riflessiva e una impulsiva, “il binomio perfetto per vincere la guerra, come diceva Churchill”.
E se Fedez e Tiziano Ferro..., dalla trama forte e complessa, è un thriller originalissimo le cui pagine trascinano il lettore in un vortice di suspense e inquietudine; un labirinto psicologico e un universo diviso tra realtà e fantasia che si anima in una tensione crescente e manifesta. Consigliato!