La storia, la letteratura e la mitologia ci hanno regalato molte espressioni che sono entrate a far parte del nostro linguaggio comune, e vengono frequentemente adoperate in tutti i contesti. Si prenda, per esempio, questa frase di un recente articolo del Corriere della Sera:
«Senza l’astensione della Lega, Cottarelli faticherebbe a superare le forche caudine del Parlamento: il voto contrario di M5S impedirebbe al presidente del Consiglio incaricato di passare indenne…»
In questa frase viene utilizzata l’espressione «passare sotto le forche caudine» , che deriva da un episodio storico dell’antica Roma.
È noto a tutti che Roma fu una grande potenza mondiale; il processo che portò la città ad affermare la sua supremazia non fu però immediato ma, come tutti i fenomeni storici, progressivo.
Cosa vuol dire "Passare sotto le forche caudine"? Un po’ di storia
Caduto il regime monarchico, (per la tradizione nel 509 a.C.), la città dovette affrontare un periodo di crisi e smarrimenti, e si trovò a fronteggiare anche le altre popolazioni italiche che ambivano ad avere terre coltivabili e sbocchi sul mare.
Fra il VI secolo e il 272 a.C, Roma conquistò la penisola italica, combattendo contro le altre popolazioni che vivevano in quei territori e subendo anche dure sconfitte. In questo periodo, Roma si trasformò una repubblica (509 - 27 a.C.). Caduta la repubblica, divenne vasto impero che noi tutti conosciamo.
Una delle sconfitte più pesanti patite da Roma durante il periodo dell’espansione in Italia è collegata alla guerra contro i Sanniti, una popolazione che viveva nella zona dell’Irpinia e del Molise, a ridosso delle montagne. Questo episodio fu sempre ricordato per l’impatto devastante che ebbe sull’animo dell’esercito.
I sanniti miravano ad estendersi nelle ricche città costiere, e quindi occuparono prima Capua e poi Cuma. I campani, sentendosi minacciati, chiesero aiuto a Roma la quale, per motivi di convenienza strategico-politica, intervenne in loro soccorso.
La guerra fra i sanniti e i romani si perpetuò dal 326 al 290 a.C., e gli storici solitamente la dividono in due fasi: la prima intercorre fra il 326 e il 304 a.C., la seconda fra il 298 e il 290 a.C.
I romani ebbero grandi difficoltà ad affrontare i sanniti, perché non erano abituati ad operazioni militari in montagna. Non a caso, i Sanniti, che vivevano in villaggi fortificati, furono definiti dallo storico Tito Livio (59 a. C.- 17 d. C.) «gente forte di mezzi e d’arme».
Per questi motivi, prima di conseguire la vittoria finale, i romani subirono una grande sconfitta nei pressi di Caudio (che si trova fra Napoli, Avellino e Benevento).
Qui, l’esercito romano, oltre a perdere la battaglia, fu sottoposto ad una frustrante umiliazione; infatti, dopo essere caduto in un’imboscata, fu costretto a passare sotto i gioghi, che poi furono soprannominati «forche caudine»; da qui il modo di dire.
Cosa sono le forche caudine?
Questi gioghi erano formati da tre lance incrociate, sotto le quali i soldati dovettero passare nudi subendo nel frattempo gli scherni e le percosse dei vincitori. La lancia superiore era posizionata in modo da costringere i soldati a piegarsi per passare.
Dopo aver subito le forche, i romani furono rilasciati. In questo modo, i Sanniti volevano imprimere nel loro animo un profondo smacco, che per un combattente è forse peggio della morte.
L’espressione «passare sotto le forche caudine», significa quindi essere costretti a subire una grave umiliazione, una prova o una situazione mortificante.
Tuttavia, l’umiliazione patita dall’esercito romano non fu vana; come spesso avviene, il dolore e la disfatta possono trasformarsi in elementi positivi. Riportiamo questo breve passo tratto da un saggio di Pierre Grimal (1912 -1996), uno dei massimi studiosi dell’antichità, intitolato «La civiltà dell’antica Roma»:
Le guerre sannite costituirono una dura scuola per l’esercito romano che ne uscì notevolmente rafforzato, più duttile, allenato a sopportare operazioni di lunga durata. Le legioni cominciarono a percorrere tutta la penisola, a attraversare montagne, foreste, e a superare tutti quegli ostacoli naturali che ne avevano, fino ad allora, limitato il raggio d’azione.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Cosa significa "passare sotto le Forche Caudine?" Le parole della storia
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