Molto spesso, e soprattutto negli ultimi tempi, viene utilizzato il sostantivo narcisismo, che indica il comportamento di coloro che si mostrano eccessivamente egocentrici e tendono a esaltare in maniera smisurata se stessi a discapito degli altri.
Tutti noi abbiamo conosciuto almeno una volta nella nostra vita una persona narcisista; tale atteggiamento psicologico viene ulteriormente esasperato dalle moderne tecnologie (internet e i social network), che mettono a disposizione mezzi potentissimi attraverso i quali è possibile esporsi e mettersi in mostra.
La parola narcisismo viene quindi frequentemente menzionata dai giornali e in televisione, proprio perché il suo significato, oggi più che mai, è molto attuale. Prendiamo, per esempio, questa frase dell’ANSA:
“Bambini e giovani sono sempre più narcisisti e noncuranti degli altri, meno capaci di provare empatia, capire e mettersi nei panni degli altri e, quindi, di aiutarli. Secondo quanto spiegato sulla rivista Psychology Today dallo psicologo Peter Gray del Boston College, oggi fino al 70% dei ragazzi è ‘malato’ di narcisismo, fenomeno che sta dunque raggiungendo dimensioni epidemiche”.
Il mito di Narciso
Per capire il significato della parola narcisismo e della sindrome di Narciso, è necessario ripercorrere l’omonimo mito. Narciso, infatti, è uno dei personaggi più conosciuti della mitologia greca.
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Secondo il mito, Narciso era figlio del dio Cefiso e della ninfa Liriope. Come ricorda l’autore Robert Graves nel suo famoso saggio I miti Greci, al momento della sua nascita, l’indovino Tiresia riferì a Liriope quello che sarebbe stato il destino del figlio:
“Narciso vivrà fino a tarda età purché non conosca mai se stesso”.
Narciso era un ragazzo stupendo, la cui bellezza non poteva passare inosservata. Per questo motivo, aveva numerosi corteggiatori, sia uomini che donne. Tuttavia, il bel Narciso non voleva concedersi, perché si riteneva superiore agli altri, ed inoltre all’amore preferiva altre attività, come la caccia. Sempre Graves descrive in maniera semplice ma azzeccata il suo carattere:
“Chiunque si sarebbe innamorato di Narciso, e quando egli ebbe raggiunto i sedici anni, si era già lasciato alle spalle una serie di amanti respinti d’ambo i sessi, poiché era caparbiamente geloso della propria bellezza”.
Fra i suoi corteggiatori più assidui c’erano la famosa ninfa Eco (colei che aiutò Zeus a tradire Era, e per questo fu condannata dalla stessa a non poter più parlare, ma a ripetere sempre le ultime parole dette dagli altri) e Aminio (o Aminia). Quest’ultimo arrivò persino ad uccidersi a causa del rifiuto di Narciso. Prima di suicidarsi, però, chiese agli dei di vendicarlo.
La dea Artemide ascoltò il lamento di Aminio e decise di escogitare contro Narciso una vendetta che potesse arrecargli un dolore simile a quello che lui aveva provocato agli altri. Fu così che Narciso si innamorò perdutamente ma non poté mai soddisfare il suo profondo desiderio e realizzare il suo amore. Com’è noto, un giorno si avvicinò ad un fonte d’acqua limpidissima e, dopo essersi sporto dalla riva, vide la sua immagine riflessa e se ne innamorò.
Tentò di afferrare l’immagine, ma non ci riuscì mai; essa si dileguava non appena Narciso la raggiungeva. Il ragazzo soffriva per quell’amore irraggiungibile, rivolto unicamente a se stesso, e proprio per questo irrealizzabile. Esausto dal dolore, Narciso si uccise trafiggendosi con una spada. Dal suo sangue caduto per terra nacque il narciso, il bellissimo fiore che tutti conosciamo.
Il narcisismo in Psicologia
Abbiamo detto prima che la persona narcisista tende ad esaltare se stessa, ed ad accreditarsi un’importanza eccessiva. Tale atteggiamento, se portato all’estremo, può sfociare in una vera e propria patologia mentale, detta appunto sindrome narcisistica o disturbo narcisistico di personalità.
Il soggetto che ne soffre è esasperatamente egocentrico, non ha nessuna empatia verso gli altri, tende ad autoglorificarsi e a conferire a se stesso troppa importanza. Per confermare l’immagine che ha di sé, il narcisista è in grado di mettere in atto azioni sleali e manipolatorie, senza nessuno scrupolo morale.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Narcisismo: che cosa significa? Dal mito al sostantivo
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