Cenere. Storia di una bambina e del suo mostro di Jonathan Auxier

Se pensiamo agli spazzacamini, la mente ci riporta spesso alle iconiche scene del capolavoro cinematografico “Mary Poppins”, con danze gioiose sui tetti di Londra. Una visione, diciamocelo, decisamente romanzata. Cenere. Storia di una bambina e del suo mostro dell’amato scrittore canadese Jonathan Auxier (Mondadori, 2020, trad. di Barbara Servidori e illustrazioni di Dadu Shin) ci riporta brutalmente alla realtà di un’epoca meno incantata.

Dimenticate subito le favole: la verità è che gli spazzacamini erano spesso bambini, usati come "arrampicatori" per pulire le strette canne fumarie delle dimore dei ricchi vittoriani. Un lavoro minorile disumano, che vedeva questi piccoli essere malnutriti, maltrattati e fin troppo spesso vittime di incidenti che potevano anche rivelarsi tragicamente mortali.
Nan, la protagonista del romanzo, è una di loro; è orfana, cresciuta e addestrata sui tetti da uno spazzacamino che le ha fatto da padre. Ma un giorno, al risveglio, il suo mentore è scomparso, lasciandole solo il suo cilindro e un tizzone che, misteriosamente, resta sempre caldo, un amuleto che da quel momento Nan custodirà gelosamente.
Crescendo, Nan si ritrova alle dipendenze di Wilkie, uno spazzacamino senza scrupoli. Durante una routine pulizia in una scuola femminile, Nan rimane intrappolata in una canna fumaria. La procedura in questi casi è la "spinta del diavolo", una pratica terrificante, ma proprio quando sembra non esserci speranza, accade qualcosa di inspiegabile, e quel tizzone... beh, non posso svelarvi tutto!

Posso però assicurarvi cheCenere. Storia di una bambina e del suo mostro è un libro capace di coinvolgere e commuovere profondamente. I personaggi sono tratteggiati con grande maestria, la trama è densa di colpi di scena e offre uno spaccato della Londra vittoriana che ricorda per la sua crudezza e il suo realismo le opere di Dickens, come un’eco lontana di Oliver Twist. Preparatevi a un viaggio emozionante e a tratti straziante nel cuore di un’epoca che merita di essere ricordata.