Oggi 7 ottobre cadono i quattrocentocinquantaquattro anni di un fatto d’arme prodigioso, un fatto d’arme che caratterizzò e caratterizzerà la Storia successiva allo stesso: la battaglia di Lepanto, combattuta, appunto, il 7 ottobre 1571.
I preparativi, i fatti e la battaglia in sé sono più che noti. Sono un capolavoro di diplomazia papale, che riuscì a coinvolgere i principi cristiani nella cosiddetta “Lega Santa”. Ma la Battaglia di Lepanto è importante, a quattrocentocinquantaquattro anni di distanza, anche per altri motivi.
La battaglia di Lepanto e le dinamiche politiche
Lepanto costituisce senz’altro, come dicevo poc’anzi, uno dei poderosi lavori della diplomazia papale e il maggior trionfo nell’età moderna sempre del Papa, allora San Pio V, il domenicano Antonio Michele Ghisleri, nato nel 1504 e pontefice nel periodo 1566-1572. Con la battaglia, il mito dell’invincibilità dei Turchi è distrutto. Ma le battaglie con gli infedeli non erano ancora terminate.
Si ritentò nel 1572, ma la nuova impresa fallì per i risorti dissensi tra spagnoli e veneziani; inoltre San Pio V non c’era più. Cipro non fu recuperata e Venezia, diffidando degli alleati, preferì la pace separata con i Turchi (12 marzo 1573) rinunziando all’isola. Si ripeteva la situazione preliminare tra Venezia e Spagna, e questa volta il solco apparve incolmabile.
Vittoria morale dunque amplissima, risultati materiali e politici immediati, molto modesti. Bisognerà infatti attendere al XVIII secolo per l’annientamento definitivo della potenza turca contro l’Europa Cristiana. Tali risultati furono raggiunti, come sappiamo, dal principe Eugenio di Savoia Soissons (1663-1736), nemico giurato dei turchi e vincitore dell’assedio di Vienna nonché devoto difensore della tradizione cattolica e mariana europea.
Lo spirito della battaglia di Lepanto
Ma Lepanto è anche grande per un altro motivo: spirito di crociata, l’ultima delle grandi crociate cristiane; spirito di unione, di fratellanza. Un blocco politico che è il simbolo di unità morale e comunione spirituale. Tutti grandi motivi di fede e di devozione. Uno scontro tra due mondi e due civiltà.
In ciò Lepanto è grande, Lepanto è rara e non si è più ritrovata facilmente nei momenti di necessità e della prova delle grandi coalizioni politiche nei secoli che seguirono. Lepanto è la vittoria cristiana, ispirata dalla Santa Vergine, contro il male del tempo. Tale spirito deve vivere oltre il tempo, pur con le deficienze e i vuoti che, di tanto in tanto, nel nostro mondo, nei vari settori si presentano. Lo spirito di Lepanto, della Lepanto grande dei tentativi, degli sforzi e dei sacrifici; occorrerebbe vivere il ricordo glorioso della battaglia e della vittoria, mentre si pensa a quello che segue sempre, e cioè: disaccordo e rinuncia.
Lepanto è quella grande morale civile e religiosa che non puo’ non giovare nell’incontro con Dio. Ma Lepanto è soprattutto una grande ispirazione mariana.
La “Stella Maris”, come allora ma anche adesso, deve ispirare ciascuno di noi contro l’odierno male. Non possiamo credere che fu solo un caso se la battaglia venne combattuta il 7 ottobre (giorno del Santo Rosario); essa non poté che essere un’indicazione, un presagio e una ispirazione mariana.
A questo proposito scrive lo storico G. A. Quarti nella sua Guerra contro il turco in Cipro e a Lepanto 1570-1571: storia documentata (lib. II, pag. 564):
A capo Colonne, la notte avanti al 21 settembre, apparve in cielo un segno che dalla gente fu creduto prodigioso: era il cielo tutto sereno, il vento di tramontana freschissimo, le stelle chiare e scintillanti; ed ecco nel mezzo dell’aria fiamma di fuoco sì lucente e sì grande, in forma di colonna, per lungo tempo fu da tutti con maraviglia veduta, (onde) gli spettatori, come da prodigiosa apparizione, ne tiravano felici auguri di gran vittoria.
L’autore stesso, ma anche i cronisti del tempo, al seguito dei cristiani, ne ravvisarono un segno della Santa Vergine. Se il nostro mondo è salvo lo dobbiamo a Lei, e con Lei a Lepanto.
Purtroppo il male continua ad imperversare e sempre imperverserà, ma si cercherà di debellarlo (settecentoquattro anni fa ci provò anche Dante con la grande profezia del Veltro nel Canto I dell’Inferno). Questo immenso spirito lo dobbiamo imitare e portare ad esempio contro l’attuale male (ateismo, falsi miti morali, sociali e materiali) e quella “fulgida luce” che brillò a Lepanto (“Ναύπακτος” in lingua greca) deve persistere, deve andare oltre il tempo e indicare la retta via.
Noi cristiani tradizionali dobbiamo auspicarcelo, e così tutti i sacrifici dei nostri maggiori non saranno stati vani.
La battaglia di Lepanto: bibliografia essenziale
Per una maggiore conoscenza dell’evento storico, si rimanda a questi volumi:
- Alessandro Barbero, Lepanto. La battaglia dei tre imperi, Laterza Editori, Bari 2012;
Lepanto. La battaglia dei tre imperi
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- Niccolò Capponi, Lepanto 1571. La Lega Santa contro l’impero ottomano, Il Saggiatore, Milano 2008;
Lepanto 1571. La Lega santa contro l'impero ottomano
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- Ludwig von Pastor, Geschichte der Päpste seit dem Ausgang des Mittelalters ( Storia dei Papi dalla fine dell’età medioevale), opera in 16 volumi, 1886.
Ludovico Von Pastor (VOL. I - 1958) STORIA DEI PAPI DALLA FINE DEL MEDIOEVO (Nuova Ristampa)
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La battaglia di Lepanto: lo spirito di un evento epocale per la storia europea
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