In Sardegna nella baia di Porto Conte c’è l’ultimo indirizzo di Antoine de Saint-Exupéry: per due mesi lo scrittore-aviatore abita in una villa proprio di fronte alla Torre aragonese che oggi ospita il “Mase”, il museo a lui dedicato.
Qui scrive la Cittadella e Lettera ad un americano e festeggia il compleanno, in volo naturalmente.
Il 31 luglio si celebra il suo ultimo decollo da Borgo, in Corsica, per un’operazione di ricognizione degli avamposti tedeschi da cui non farà ritorno.
Per gli amici, in Italia, specie in Sardegna, è Tonio Pizzicaluna dal soprannome assegnatogli da bambino: “Pique la lune”, appunto, per la propensione a starsene con il naso in su, verso il cielo. Un destino scritto, il suo. Per tutto il resto del mondo è Antoine de Saint-Exupéry. Conte, aviatore e scrittore.
Per i lettori di tutte le età è il Piccolo Principe, protagonista del libro più letto dopo la Bibbia e il Corano.
La favola italiana del Piccolo Principe
L’Italia è l’ultima destinazione di un’esistenza che assomiglia molto alla favola più bella di questo scrittore, allegoria della vita che si presta a molteplici chiavi di lettura. Nel 1943 Saint-Exupéry pubblica Il Piccolo Principe e diventa leggenda grazie a un fenomeno editoriale che non conosce confini e che nel 2023 compie 80 anni.
Ma c’è un’altra passione, oltre alla scrittura, cui non sa rinunciare: il volo.
L’aeroplano è il suo personale mezzo di riscatto da un secolo complesso, la perfetta evasione che concilia il mondo reale ed una fantasia inesauribile.
Tutti i grandi sono stati bambini una volta. Ma pochi di essi se ne ricordano.
L’aviatore-scrittore non lo dimentica. Intanto l’Europa brucia. E a metà anno ottiene un incarico. Nel maggio del ’44 arriva ad Alghero con l’amico e fotoreporter della rivista Life, John Phillips: sono sue le foto che ritraggono lo scrittore in quelle settimane tra voli, missioni di ricognizione, gite in barca, pesca, partite a scacchi e piccoli concerti al violino. Pizzicaluna abita in una casa sul mare nella baia di Porto Conte.
La villa non esiste più. La Torre Nuova, edificata nel 1572, è ancora lì e ospita il Museo a lui dedicato, il Mase (Museo di Antoine de Saint-Exupéry).
Per l’intera estate è di stanza presso la base militare di Fertilia che ospita le forze aeree alleate americane.
Ad Alghero, il 29 giugno, festeggia il suo ultimo compleanno, in volo naturalmente.
E scrive: la Cittadella (edito da Aga, nel 2017) e Lettera a un americano.
A metà luglio si sposta a Borgo, in Corsica, e il 31 decolla per l’ultima volta. Non farà ritorno.
Per lungo tempo nessuno vuole credere alla sua morte: la leggenda vuole che sia sparito a bordo del Lightning P38 per una destinazione sconosciuta.
In fondo era già precipitato due volte durante la lunga carriera di pilota militare e civile per il servizio postale: il 30 dicembre 1935 nel deserto libico, dove fu salvato dai beduini e dai mezzi dell’Aeronautica italiana, e nel 1938 nella foresta tropicale durante un volo da New York alla Terra del Fuoco.
La leggenda sembra destinata a rimanere tale, finché un pescatore ritrova tra le reti un braccialetto d’argento con inciso il nome Antoine: un regalo della moglie Consuelo. Poco dopo il mare restituisce il relitto. Ci vorranno tempo e ricerche perché un aviatore tedesco confessi di averlo abbattuto.
È il 2008. Saint-Exupéry volava troppo basso fotografando le spiagge francesi e gli avamposti tedeschi, dirà, confessando di essere stato un suo ammiratore. Aveva letto tutti i suoi libri. Tranne il Piccolo Principe.
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Il museo di Alghero dedicato a Antoine de Saint-Exupéry
Ad Alghero non lo hanno dimenticato. Molti libri raccontano la storia di Saint-Exupéry e il periodo trascorso in Italia: Un’altra Alghero (Panoramika, 2008) di Massimiliano Fois e Raffaele Sari Bozzolo e, sempre di Massimiliano Fois, che nel frattempo è diventato direttore artistico del Mase, Pizzicaluna a l’Alguer. Antoine de Saint-Exupéry ad Alghero pubblicato da Nemapress che nel 2023 propone una terza edizione aggiornata dell’opera. E poi Il Piccolo Principe dall’isola alle stelle di Luciano Deriu (Carlo Delfino Editore, 2013).
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Dal 2019 all’interno dell’area marina protetta Capo Caccia, nella torre degli aragonesi, c’è un’esposizione permanente dedicata al papà del Piccolo Principe.
Il Mase raccoglie installazioni, opere d’arte, oggetti, cimeli e documenti dell’epoca, oltre alle prime edizioni dei suoi libri. E alle fotografie di Phillips. Fuori il paesaggio è magnifico, come allora. Il mare e il cielo di un blu perfetto per un decollo da manuale.
La nuova sezione dedicata a Consuelo de Saint-Exupéry
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Il museo di recente si regala una nuova sezione dedicata a Consuelo, la moglie di Saint-Exupéry, da lui conosciuta a Buenos Aires nel settembre del 1930.
È un colpo di fulmine, l’inizio di una passione bruciante e di una relazione altalenante che ci regala uno degli epistolari più appassionanti del XX secolo. Il matrimonio viene celebrato poche settimane dopo.
Ma Antoine è spesso lontano, in volo per lavoro. Lei ha una personalità inquieta: scrittrice, giornalista, scultrice e pittrice si trasferisce dall’Argentina alla Francia. Si scrivono, spesso.
Il Principe e la rosa. Lettere d’amore, in Italia per Donzelli nel 2021, raccoglie 160 lettere spedite nel periodo che va dagli anni ’30 fino al 1944. Il libro, a cura di Alban Cerisier, nella traduzione di Lila Grieco, racconta due artisti fantasiosi ed istintivi e l’universo privato e incredibile in cui sembrano rifugiarsi e ritrovarsi.
Oggi, grazie al Mase, il Piccolo Principe e la sua Rosa sono di nuovo insieme ad Alghero.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Antoine de Saint-Exupéry: ad Alghero il museo dedicato all’autore de “Il Piccolo Principe”
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