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“Adeste Fideles”: testo, autore e significato del canto di Natale più celebre

Non è Natale senza le note melodiche di “Adeste fideles”. Ma chi scrisse il canto tradizionale natalizio più celebre della storia? Proviamo a svelare il mistero della sua paternità e scopriamone testo e significato.

Alice Figini
Alice Figini Pubblicato il 20-12-2022
“Adeste Fideles”: testo, autore e significato del canto di Natale più celebre

“Adeste fideles laeti triumphantes”, non è Natale se non si sente risuonare nell’aria questa melodia malinconica che tocca il cuore di tutti, credenti e non credenti, adulti e bambini. C’è un sentimento di commozione profonda insito in questo brano che vibra nell’animo, specialmente quando viene intonato in coro e accompagnato dalle note gravi e solenni dell’organo. Nella chiesa silente il buio si rischiara alla luce dei lumini che vengono accesi non appena i fedeli intonano il primo verso dell’Adeste Fideles: è una sorta di magia, una metamorfosi luminosa che osserviamo sempre con lo stupore genuino della prima infanzia. È la musica stessa a lasciarci intuire che qualcosa di bello si sia compiuto, poiché le voci si uniscono, l’una si sovrappone all’altra in un armonico effetto a cappella e allora è davvero Natale in cielo e in terra.
La gioia della Notte Santa è tutta racchiusa in questo canto che sembra provenire dal principio dei tempi e riunire l’intera umanità in un abbraccio simbolico di pietà condivisa.

Ma vi siete mai domandati quando è nato questo canto? E chi ha scritto Adeste Fideles? Pare che la sua paternità sia tuttora avvolta nel mistero, ma ci sono delle tracce e alcuni indizi disseminati nel corso della storia.

Scopriamo l’origine, la storia e il significato del canto di Natale più celebre.

“Adeste fideles”: la storia del canto natalizio più celebre

L’origine di Adeste Fideles si perde nell’origine dei tempi e dunque la paternità del canto natalizio più celebre della storia non può essere attribuita con certezza.
La melodia che accompagna il brano è stata composta da alcuni dei più celebri compositori mondiali, tra cui figurano Handel e l’inglese John Reading.
Sebbene la leggenda ne attribuisca l’origine a San Bonaventura, il testo viene accostato alla persona del suo copista, Sir Francis Wade, un religioso cattolico che viveva in Francia. Fu la mano paziente di Sir Wade a trasmettere il testo del canto salvandolo dall’oblio e rendendolo improvvisamente popolare. Il religioso si guadagnava da vivere trascrivendo testi sacri e canti religiosi. Alcuni tuttavia attribuiscono a Francis Wade anche la paternità del testo latino del canto.
Secondo le ricostruzioni storiche Sir Wade, che era originario dell’Inghilterra, lo avrebbe trascritto da un tema popolare irlandese nel 1743 o forse 1744 per renderlo fruibile a un coro cattolico di Douai, cittadina nel nord della Francia dove viveva.
Il testo di Wade comprendeva solo quattro strofe, in seguito fu rimaneggiato da altri copisti e religiosi che, nel corso dei secoli, vi apportarono alcune modifiche e integrazioni.
Tra questi ricordiamo il vescovo cattolico francese Étienne Abbé Jean Francois Borderies che nel 1794 riscrisse la seconda, la terza e la quarta strofa del famoso inno. Sembra che le modifiche di Bordieres non fossero un puro vezzo d’autore, ma avessero uno scopo ben preciso: una maggiore aderenza ritmica del testo alla musica.

“Adeste fideles”: la musica del canto natalizio più celebre

La melodia di Adeste fideles, al pari del testo, subì numerosi rimaneggiamenti nel corso degli anni. Sembra che la musica con il ritmo che conosciamo oggi non fosse quella originaria del coro di Wade.
Nella composizione ebbe un ruolo chiave il musicista Samuel Webbe che diede allo spartito del canto la forma che oggi conosciamo. Webbe decise di interfacciarsi direttamente con Sir Francis Wade per confermare l’aderenza al testo. Era il 1782 e Sir Wade all’epoca era ancora vivo: la collaborazione tra i due diede ad Adeste fideles l’intonazione maestosa (e struggente) che oggi tutti noi conosciamo.

In seguito l’inno Adeste fideles venne tradotto in varie lingue. La prima versione attestata è quella in lingua inglese dal titolo Come, faithful all risalente al 1789, scritta dal prete cattolico Frederick Oakeley. Il testo avrebbe comunque subito diverse modifiche passando di voce in voce, di mano in mano nel corso dei secoli: ogni lingua vi si adattava a suo modo mantenendone intatto comunque lo spirito devozionale. In Italia, viene cantato in latino o nella versione in italiano conosciuta con il titolo "Venite, fedeli".

Scopriamo ora testo e significato del canto.

“Adeste fideles”: testo latino di Wade

Adeste fideles laeti triumphantes,
Venite, venite in Bethlehem.
Natum videte Regem Angelorum:
Venite, adorate: Venite, adorate
Venite, adorate Dominum.

Deum de Deo, lumen de lumine
gestant Puellae viscera.
Deum veruni genituin, non factum:
Venite…

Cantet nuuc io chorus Angelorum,
cantet nunc aula caelestiuin
Gloria in excelsis Deo:
Venite…

Ergo qui natus die hodierna,
Jesu tibi sit gloria
Patris aeterni Verbum caro factum:
Venite…

fonte

Adeste fideles: testo latino modificato cantato oggi

Adeste fideles laeti triumphantes,
Venite, venite in Bethlehem.
Natum videte Regem Angelorum:

Venite adoremus, venite adoremus,
venite adoremus, Dominum.

Engrege relicto, humiles ad cunas,
vocati pastores adproperant.
Et nos ovanti gradu festinemus.

Venite adoremus, venite adoremus,
venite adoremus, Dominum.

Aeterni Parentis splendorem aeternum,
velatum sub carne videbimus,
Deum infantem pannis involutum.

Venite adoremus, venite adoremus,
venite adoremus, Dominum.

Pro nobis egenum et foeno cubantem
piis foveamus amplexibus;
sic nos amantem quis non redamaret?

Venite adoremus, venite adoremus,
venite adoremus, Dominum.

“Adeste fideles”: la versione italiana

Venite Fedeli, l’angelo ci invita,
venite, venite a Betlemme.

Rit: Nasce per noi Cristo Salvatore.
Venite adoriamo, venite adoriamo,
venite adoriamo il Signore Gesù.

La luce del mondo brilla in una grotta;
la fede ci guida a Betlemme.

Rit. Nasce per noi...

La notte risplende, tutto il mondo attende:
seguiamo i pastori a Betlemme.

Rit. Nasce per noi...

Il Figlio di Dio, Re dell’universo,
si è fatto bambino a Betlemme.

Rit. Nasce per noi...

“Sia gloria nei cieli, pace sulla terra”
un angelo annuncia a Betlemme.

Rit. Nasce per noi...

“Adeste fideles”: il significato del canto natalizio più celebre

Il canto si adatta perfettamente al modello biblico. Racconta del cammino dei pastori che partecipano alla nascita del bambino divino. Le strofe accompagnano il viaggio spirituale di questi uomini che si avvicinano alla capanna, e lo scandire dei versi sembra annunciare una specie di battesimo. I pastori sono invitati a raccogliersi intorno al Bambino Gesù in un atto devozionale per accoglierne la luminosa benedizione.
La Gloria profetizzata in cielo e in terra rimanda all’impianto teologico del “Dio fatto carne”, ineffabile mistero della natura divina.

Il canto Adeste Fideles, in italiano Venite Fedeli, raffigura quindi una scena tradizionale entrata ormai a far parte dell’immaginario cattolico: la nota scenografia del presepio che in queste note prende vita.

Ascolta Adeste Fideles

Per concludere vi proponiamo l’ascolto del testo originale di Adeste Fideles nella magnifica versione di Andrea Bocelli.

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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Adeste Fideles”: testo, autore e significato del canto di Natale più celebre

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