A ritmo di shake di Giuseppe Calanchi

Alle scuole medie lessi alcuni libri d’amore della collana "Tu e lui" dell’editrice Piccoli. Un romanzo che mi è piaciuto molto è stato A ritmo di shake di Giuseppe Calanchi (il titolo fa riferimento al noto ballo degli anni Sessanta), storia ambientata in una città del Nord Italia (l’autore non dice altro) durante il periodo della contestazione.

I protagonisti sono un gruppo di ventenni: Poldo, Diana, Marilena, Jack, Marco che sono colti nel loro passaggio verso l’età adulta con tutte le paure insite nel loro percorso.
Personaggio principale è Diana, bella ragazza ricca e annoiata, che ama un giovane povero, Marco, suscitando la disapprovazione dei suoi genitori e la gelosia di Poldo, da sempre innamorato di lei.
Parallela corre la storia di Marilena che fa una scelta ancora più radicale innamorandosi di Jack, uno sbandato che ha aderito al movimento hippy, e allontanandosi da casa per vivere di elemosina con il suo ragazzo. Ma vivere fuori dalla società non è possibile e il finale della vicenda sarà tragico. È un epilogo prevedibile per utopie che non avevano un progetto alternativo alla società dei consumi.

Il libro è molto bello, i personaggi sono credibili e le descrizioni curate. Al tempo in cui lo lessi mi colpì il fatto che una storia per ragazzi potesse affrontare tematiche scottanti come il rifiuto del consumismo, l’insoddisfazione verso la vita, l’uso delle droghe che coinvolgono Poldo, personaggio beffardo, ma in realtà infelice per questioni familiari e di vita. In sostanza l’opera è un buon prodotto, un libro che si può ancora leggere.