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Storia della letteratura

La volpe e l’uva: riassunto e morale della favola di Esopo

La volpe e l’uva è una delle più celebri favole di Esopo. Vediamo alcune delle diverse versioni che circolano, il riassunto, l’analisi e la morale.

Ilaria Roncone
Ilaria Roncone Pubblicato il 24-04-2019

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La volpe e l'uva: riassunto e morale della favola di Esopo

La volpe e l’uva è una delle favole di Esopo che tutti ricordiamo e che conosciamo, talmente radicata nella nostra cultura da aver dato anche vita a un proverbio o modo di dire, ovvero "Fare come la volpe con l’uva". Oltre a questo proverbio, ispirato alla storia della volpe e dell’uva, ne esiste anche un altro, di origine persiana, che richiama la stessa idea: “Il gatto che non può raggiungere la carne dice che ha un cattivo odore”.

Oggi vediamo il testo originale de La volpe e l’uva ad opera di Esopo, tradotto dal greco e una versione della favola creata apposta per i bimbi, la versione che si racconta loro per farli riflettere. Di seguito vedremo inoltre di fare un’analisi della favola arrivando, in conclusione, a spiegarne il senso e la morale.

La volpe e l’uva: il testo della favola

Come già accennato, ci sono diversi testi e diverse versioni della favola della volpe e l’uva, anche se le due versioni originali sono quelle di Esopo e di Fedro. Tutte le altre sono favole abbellite, reperibili in rete, che tante volte aggiungono informazioni e personaggi per colorire la lettura e renderla più adatta ai bambini.
Vediamo le due versioni originali più una delle versioni che si trovano in rete, quelle che si è soliti raccontare ai propri figli o nelle classi elementari.

Testo La volpe e l’uva di Esopo:

Una volpe affamata, come vide dei grappoli d’uva che pendevano da una vite, desiderò afferrarli, ma non ne fu in grado. Allontanandosi però disse fra sé: «Sono acerbi.» Così anche alcuni tra gli uomini, che per incapacità non riescono a superare le difficoltà, accusano le circostanze.

Testo La volpe e l’uva di Fedro:

Spinta dalla fame una volpe tenta di raggiungere un grappolo d’uva posto in alto sulla vite, saltando con tutte le sue forze. Non potendo raggiungerla, esclama: “Non è ancora matura; non voglio coglierla acerba!”. Coloro che sminuiscono a parole ciò che non possono fare, debbono applicare a se stessi questo paradigma.

Favola della volpe e l’uva per bambini:

C’era una volta una volpe molto furba.
Al suo apparire tutti gli animali del bosco fuggivano,
sapendo quanto fosse crudele e insaziabile,
tanto che alla fine si ritrovò senza più niente da mangiare.
Affamata, la volpe giunse in un vigneto.
Passò di fianco a dei tralci di vite da cui pendevano
grossi grappoli d’uva matura,
che parevano dolci e succosi.
“Uva? Con la fame che ho, meglio che niente...”
si disse la volpe.
Così si alzò sulle zampe posteriori e saltò
con agilità per afferrare un po’ d’uva,
ma non riuscì a raggiungerla.
Allora si allontanò per prendere la rincorsa e provò ancora,
con tutte le sue forze.
Riprovò più e più volte, con ostinazione ma senza alcun successo:
i grappoli d’uva sembravano sempre più lontani.
“Cra! Cra! Cra!” rideva dall’alto di un ramo una cornacchia,
prendendosi gioco di lei.
“Quest’uva è troppo acerba!
Poco importa se non riesco ad afferrarla...
ritornerò quando sarà matura!”
Concluse ad alta voce la volpe,
gonfiando il petto per darsi un contegno,
nonostante la delusione patita e la pancia vuota.

La volpe e l’uva: analisi, riassunto e morale

Nelle versioni originali della favola, quella di Esopo e di Fedro, la morale della storia, che ne fornisce una prima analisi, appare chiara immediatamente perché esplicata nel testo. La versione di Esopo termina con la frase: “Così anche alcuni tra gli uomini, che per incapacità non riescono a superare le difficoltà, accusano le circostanze”; la versione di Fedro, seppur con parole diverse, trasmette lo stesso messaggio: “Coloro che sminuiscono a parole ciò che non possono fare, debbono applicare a se stessi questo paradigma”.

Questa storia ha una morale ben precisa e chiara che viene veicolata tramite le parole dell’autore, non rimanendo sottintesa. Nella versione per bambini della favole della volpe e dell’uva che proponiamo, così come nelle altre in giro per il mondo, la morale invece rimane sottintesa, perché la favola ha uno scopo ben preciso: essere raccontata a dei fanciulli.
Questa storia vuole insegnare qualcosa, ha un preciso scopo didattico, quindi è bene lasciare ai piccoli la possibilità di interpretarla a modo loro e di capirla con i loro mezzi. Sta poi agli adulti, genitori e maestri, insegnare ciò che non è emerso o che è arrivato alla mente dei bambini solo in superficie.

Come è ben visibile, nella versione per bambini della fiaba ci sono molti elementi in più: un contesto in cui è calata la volpe, altri personaggi (compresa la cornacchia) e una serie di comportamenti che connotano la volpe molto più di come fanno invece le versioni originali. Quello che davvero non cambia però è la morale: detta a chiare parole nelle versioni greca e latina, espressa tra le righe in quelle per bambini, il messaggio e la morale de La volpe e l’uva sono sempre lampanti. La protagonista della storia desidera qualcosa ardentemente, manifestando apertamente questa bramosia.
Vuole l’uva, succosa e dall’aspetto invitante e prova a raggiungerla. Ci prova e ci riprova, ma nulla. A quel punto, pur di non manifestare il malcontento, la sofferenza per quello che è un fallimento, comincia a disprezzarla. Non la riesce ad avere e, piuttosto che ammettere l’insuccesso, nega di averla mai voluta e, addirittura, la disprezza. Ciò che questa favola insegna è che ci sono persone che, non raggiungendo qualcosa che desiderano, preferiscono dire che non è poi così buono.

L’atteggiamento sbagliato che viene condannato è quello di chi accusa le circostanze della vita per un insuccesso volendo nascondere la propria incapacità, la mancanza di tenacia e l’astuzia che serve per superare le difficoltà che la vita ci pone davanti. Inutile fare tanti sforzi per un grappolo di uva acerba, si dice la volpe, ma la verità è che lo fa soltanto per ingannare se stessa. La morale del racconto, in breve, è: non disprezzate ciò che non riuscite a ottenere.

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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La volpe e l’uva: riassunto e morale della favola di Esopo

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