Tra le parole nuove, ovvero quelle nate recentemente, troviamo webete, un neologismo dal significato e le origini poco conosciute.
In realtà a webete hanno dedicato qualche riflessione in tanti, a partire dall’Accademia della Crusca, fino ad arrivare a Treccani e alle maggiori testate nazionali.
Ed è proprio l’Accademia della Crusca ad essere interpellata con insistenza in questi casi perché come sappiamo bene alla nascita di una nuova parola segue sempre la stessa domanda: «entrerà mai nel vocabolario della lingua italiana»?
Nel caso specifico di webete la Crusca aveva risposto alle segnalazioni sempre più numerose utilizzando Twitter e replicando: «Grazie a tutti per le segnalazioni di #webete. Se continuerete a usarlo, sicuramente potrebbe venire registrato nei vocabolari!».
Impossibile non ammettere che webete ha sollevato l’interesse di molti, non resta che approfondirne la conoscenza.
Il significato e le origini di webete
Secondo Repubblica è impossibile non conoscere significato e origini di webete perché si tratta di una parola che ha segnato e caratterizzato il 2016.
Grazie a Mentana, infatti, l’uso di webete ha conosciuto un successo clamoroso ma allo stesso tempo ha riportato alla mente di molti che in realtà il neologismo ha radici storiche più profonde.
Ma procecediamo per gradi: il significato della parola webete è il risultato di quella che possiamo definire una parola macedonia. Si tratta, infatti, di un termine che a sua volta è il risultato dell’unione di altri due termini, web e ebete.
E chi è il webete? Il webete è colui che ignora e non conosce le potenzialità della rete e finisce per utilizzarla in modo grossolano e superficiale, scrive online cose stupide o poco interessanti, utilizza a volte anche un linguaggio aggressivo.
Mentana utilizzò il termine proprio in questa veste, facendo particolare riferimento al mondo dei social network sul quale spesso si incontrano messaggi poco educativi e a volte anche inutili.
Il tutto nacque su Facebook, dove il giornalista rispondendo ad un utente disse: «Non c’è distanza maggiore che tra il virtuoso e il virtuale: eppure per lei se uno non grufola contro gli invasori è un fake. Lei è un webete»
Le tracce di webete, però, precedono questa vicenda: su Il gergo telematico è possibile leggere una specifica definizione, «Utente che considera Internet composta solamente dalla WWW. Neologismo coniato da Ginzo» datando la nascita del termine tra gli anni 1993-1998.
Insomma la vicenda webete sembra destinata a restare aperta e a non trovare una collocazione temporale specifica che non sia quella legata all’episodio citato. Il suo utilizzo così come il suo significato appare, invece, chiaro.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Webete: significato e origine del neologismo
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