Una giovane donna si toglie la vita e atterra nel mondo dell’oltre, senza ali né fuochi, né boati né punizioni. Piuttosto una serie di porte da passare, nebulosità, incontri a malapena inquietanti o addirittura rassicuranti. La giovane protagonista di Mi racconto dall’aldilà (Viola Editrice, 2019), Adalgisa, forse si è sempre sentita intimamente votata a una vita girovaga e all’arte e un’abitante sui generis del pianeta terra. Quando incontra un uomo che potrebbe amarla nel contesto di una vita stabile, avverte una forte scissione in sé, quasi a voler completare un puzzle di una vita che mai le ha dato sicurezza affettiva.
Saltando in un aldilà a prima vista sconosciuto, ma in realtà noto da tante vite passate, il suo primo incontro è un enigmatico guardiano che le srotola davanti temi chiave di alcune sue vite precedenti. I temi su cui lavorare ora che si trova nell’altra dimensione. Ricostruire la sequenza dei fatti e delle persone per capire dove ha mancato. E mentre vaga incerta tra questi insoliti scaffali, è piacevolmente sorpresa dall’incontro con tre guide spirituali che le assegnano dei compiti d’amore verso le creature che ha lasciato sulla terra le amiche e l’ex fidanzato.
Perché gli errori si possono emendare con la sofferenza o piuttosto con l’amorevolezza.
Adalgisa dovrà imparare a comunicare col mondo dei viventi dall’altra dimensione e quindi usare il sogno, la telepatia, la scrittura automatica, rendersi disponibile alla canalizzazione. Oltre alle tecniche nuove dovrà imparare a entrare in quella dimensione d’amore totale di aiuto gratuito, quell’amore che oltrepassa limiti passioni e gelosie, soprattutto quando si tratterà di lasciare andare il suo ex-amore tra le braccia di un’altra donna. E tra vari compiti e viaggi interstellari, inusuali scenografie, Adalgisa dovrà alla fine scegliere se sostare negli spazi infiniti di pace o tornare sulla terra.
Mi racconto dall’aldilà: una visione personale ma con dei solidi fondamenti sul mondo ultraterreno, ma soprattutto una storia d’amore e di amicizia che non finisce, di legami che continuano e si trasmutano da una vita all’altra in funzione delle lezioni da apprendere. Perché c’è solo una fine apparente di questo viaggio che è la vita.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Silvana Amadeo ci presenta il suo romanzo Mi racconto dall’aldilà
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