

In tutto saranno 400mila gli italiani che potranno ritirarsi da lavoro con circa 5 anni di anticipo rispetto a quanto previsto dalla pensione di vecchiaia grazie a Quota 100. A partire da febbraio 2019 (anno in cui l’età pensionabile con la Fornero sarebbe aumentata a 67 anni) sarà attiva Quota 100. Vediamo quali sono le novità Quota 100 per gli insegnanti.
Chi andrà in pensione con Quota 100 non si vedrà decurtato l’assegno previdenziale. Questa la rassicurazione che giunge dagli esponenti della maggioranza, i quali hanno voluto mettere a tacere le voci che parlano di alcune penalizzazioni.
Insegnanti in pensione a 62 anni
Così come gli altri dipendenti pubblici, anche gli insegnanti potranno andare in pensione con le modalità previste da Quota 100: 62 anni di età anagrafica e 38 anni di contributi versati per avere accesso a questa possibilità e nessun taglio all’assegno pensionistico per chi sceglierà di sfruttare questa modalità. Il requisito contributivo è fisso, quindi prima dell’età stabilita per legge non sarà possibile andare in pensione.
Il nuovo sistema pensionistico entrerà in vigore a partire da febbraio e, da quel momento, quando i lavoratori avranno raggiunto i requisiti previsti, potranno formalmente inviare la richiesta all’Inps. Per lasciare il posto di lavoro, però, dovranno attendere i periodi finestra, le cosiddette finestre d’uscita, che scattano ogni trimestre a partire da aprile 2019 per poi proseguire con luglio 2019, ottobre 2019, gennaio 2020 e così via.
Se nella finanziaria verrà confermato l’impianto presentato alla stampa, saranno 5 gli anni che si potranno risparmiare, andando in pensione prima del previsto. Confermato, a quanto pare, anche l’aumento pensionistico - per chi non ha i requisiti d’accesso a Quota 100 - a 67 anni. L’età, però, non subirà più aumenti legati al ricalcolo dell’aspettativa di vita.
Sia la notizia del blocco dell’età pensionabile che quella relativa all’assenza di penalizzazioni per chi sfrutta Quota 100 devono ancora trovare un concreto riscontro nella finanziaria. Al momento, quindi, si parla solamente di dichiarazioni senza una controprova. Non sono ancora escludibili, infatti, penalizzazioni fino al 30% allo scopo di limitare i costi delle pensioni - come già successa, tra l’altro, per opzione donna.
Quota 100: previste oltre 40mila uscite dalla scuola
Ma cosa significa Quota100, concretamente, per il mondo della scuola e per gli insegnanti? Le uscite previste a partire dall’entrata in vigore del nuovo sistema pensionistico saranno circa 40mila nel mondo della scuola.
Nella galassia del pubblico impiego l’altro settore che subirà un terremoto in questi termini è la sanità, dove è prevista l’uscita di 70mila lavoratori grazie a Quota100.
Tornando al campo dell’istruzione, in base alle stime della Cisl scuola e prendendo in considerazione solamente i docenti di ruolo, alle 21mila uscite già messe in conto nel 2019 considerando la Legge Fornero, potrebbero aggiungersene dalla 6mila alle 20mila. Si tratterà, appunto, degli insegnanti che matureranno, nel corso del 2019, i requisiti per l’accesso a Quota 100.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Quota 100 insegnanti: da febbraio si parte con la pensione anticipata per la scuola
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