Durante la conferenza stampa di ieri sera, domenica 26 aprile, annunciando le misure da adottare per fare sì che la fase 2 sia affrontata "con metodo e rigore" e l’Italia possa ripartire, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha dichiarato che i prezzi per le mascherine chirurgiche saranno calmierati.
Cosa voleva dire? Scopriamo insieme cosa si intende con"prezzi calmierati" e perché si usa.
Prezzi calmierati: cosa significa
Calmierare è un verbo transitivo, che secondo la definizione Garzanti significa "fissare per legge un prezzo massimo di vendita".
Il verbo deriva dal sostantivo calmiere, con cui si indica proprio il prezzo massimo di vendita fissato da un’autorità.
Con l’espressione "prezzi calmierati", dunque, si fa riferimento alla regolamentazione dei prezzi, in modo che questi non sforino un tetto massimo prefissato.
Perché si usa?
Calmierare i prezzi è una pratica che va avanti dall’antichità classica, ma che ha avuto largo sviluppo nel Novecento. Infatti, per rispondere alle situazioni di emergenza del secolo scorso e garantire alla popolazione, per quanto possibile, gli approvvigionamenti, era necessario fissare il prezzo di determinati prodotti.
Oggi il prodotto di cui non possiamo fare a meno perché il contagio si arresti e l’Italia possa finalmente risollevarsi sono le mascherine. Un’ordinanza del commissario per l’emergenza Arcuri provvederà a fissare i prezzi intorno ai 50 centesimi per mascherina (dai dispositivi di protezione verrà inoltre eliminata l’Iva), come dichiarato dal Presidente del Consiglio:
"C’è il forte impegno del governo a eliminare completamente l’Iva, il prezzo dovrebbe essere attorno a 0,50 per le mascherine chirurgiche."
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