L’ottantanovesima edizione del Premio Bagutta vede, quest’anno, un ex aequo.
I vincitori del Premio Bagutta 2016 sono infatti:
- “Ogni altra vita” (Il Saggiatore) di Paolo Di Stefano
- “Teoria delle ombre” (Adelphi) di Paolo Maurensig.
Questa la motivazione del Premio ai due romanzi:
“Nei due libri le vicende personali sono l’escamotage per parlare del mondo e delle sue vicende: la grande storia attraverso le piccole, come nella migliore tradizione narrativa”
Il Premio Bagutta, riconoscimento letterario nato a Milano nel lontano 1926, prende il nome dalla trattoria di Alberto Pepori sita proprio in via Bagutta e luogo di ritrovo di tanti intellettuali da Riccardo Bacchelli, scrittore e drammaturgo italiano, dalla cui penna sono fluite opere indimenticabili quali “Il mulino del Po” a tante altre personalità di spicco della cultura e della letteratura.
Quest’anno la giuria, presieduta da Isabella Bossi Fedrigotti, ha assegnato anche il Premio Bagutta 2016 Opera Prima a Nadia Terranova per il magnifico romanzo “Gli anni al contrario” (Einaudi). Come da tradizione, la premiazione ha avuto luogo presso il Ristorante Bagutta di Milano la sera del 31 gennaio.
I vincitori del Premio Bagutta 2016
Ecco alcune notizie sui vincitori e sulle loro opere. “Ogni altra vita” di Paolo Di Stefano, già vincitore del Premio Volponi per “La catastròfa”(Sellerio 2011) e del Premio Viareggio-Rèpaci per “Giallo d’Avola” (Sellerio 2013), ci descrive un’Italia, dal secondo dopoguerra in avanti, attraverso le storie spesso ignorate di tanti connazionali. Si tratta di vicende personali che, però, sembrano intersecarsi. Storie perdute, dimenticate eppur parte di una nazione, la nostra, ma di quella che meno conosciamo che pur è palpitante di vita vera con tante caratteristiche della nostra italianità. I protagonisti sono bizzarri, particolari, buoni e cattivi, al limite del ridicolo e del tragico, ma sempre, tipicamente italiani .
“Teoria delle ombre” di Paolo Maurensig, che da più di vent’anni scrive e pubblica libri anche con la casa editrice Adelphi, ruota attorno al personaggio di Alexandre Alekhine, campione del mondo di scacchi e sulla sua misteriosa morte riguardo a cui lo scrittore cerca una qualche verità. Alekhine viene ritrovato esanime la mattina del 24 marzo 1946 nella sua stanza dell’Hotel do Parque, a Estoril. Strano è già il fatto che, al posto del pigiama o della giacca da camera, indossi il cappotto. Eppure le indagini non procedono. Lo stesso medico legale frettolosamente attribuisce la causa del decesso del campione di scacchi a un’asfissia causata da un pezzo di carne cruda conficcatosi nella laringe. L’autore non crede a tale versione, comincia a porsi molte domande e procede nella sua inchiesta con la prudenza e l’acume di un provetto giocatore di scacchi, quali egli realmente è.
Complimenti quindi a Paolo Di Stefano, a Paolo Maurensig e a Nadia Terranova per le loro opere scelte da una giuria prestigiosa e per aver meritato “Un premio "aristocratico", come si legge nel sito di presentazione,
"assegnato d’inverno e non quando si assegnano tutti gli altri in Italia, cioè durante l’estate. Un premio in cui non ci sono bandi di concorso, limitazioni di generi letterari e tanto meno un regolamento. E’ l’unico premio rimasto indipendente da pressioni editoriali e vive perché è semplice e stravagante, e non monopolizzato da addetti ai lavori".
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Premio Bagutta 2016: ex aequo a Paolo Di Stefano e Paolo Maurensig
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