Papa Francesco ci ha annunciato durante l’Angelus domenicale che venerdì 28 e sabato 29 marzo per tutti i cristiani sarà l’occasione di vivere uno speciale momento penitenziale chiamato “24 ore per il Signore”. Da venerdì fino a sabato sera alcune chiese del centro di Roma resteranno aperte per la preghiera e le confessioni.
“Sarà una Festa del perdono”
ha annunciato Bergoglio. Essa ha origini antiche e un profondo significato. In questo breve articolo si affronta l’argomento non solo a livello religioso bensì, almeno in parte, anche laico perché perdonare è uno fra i gesti più importanti e significativi ma anche, forse, il più difficile per ogni essere umano. Certo, siamo noi credenti i primi a dover chiedere perdono al Padre per tante cose, spesso anche per non aver perdonato.
I libri sul perdono - Tanti sono i libri che possono guidarci in questo percorso spirituale. Primo fra tutti “100 preghiere per chiedere perdono” con la guida spirituale di Bergoglio. Il libro, in copertina, porta una frase ricca di speranza pronunciata proprio dal Pontefice:
“Dio mai si stanca di perdonarci. Siamo noi che ci stanchiamo di chiedere perdono”.
Questo papa così aperto, così paterno e comprensivo, vuol dire a tutti che Dio non smette mai di amarci, che non dobbiamo perdere fiducia nonostante le nostre mancanze e le nostre debolezze.
Una fra le manifestazioni dell’amore infinito di Dio è la parabola del figliol prodigo, tanto narrata e, al contempo, discussa. Riguardo ad essa la casa editrice San Paolo ha pubblicato “Il ritorno. La sfida della riconciliazione nella parabola del figlio prodigo” scritto da Rosalba Manes. Ancora oggi Dio Padre concede all’uomo che a Lui ritorna il suo perdono e la possibilità della riconciliazione con Lui e con il prossimo, non chiedendo profonde mortificazioni, ma invitandolo a entrare nella “logica del dono” e offrendogli la sua amicizia. Un messaggio difficile da comprendere pienamente anche per chi ha Fede.
Tra gli altri testi ultimamente pubblicati va ricordato “Il tuo nome è Francesco. A piedi nudi lungo la via del perdono” di Fabio Salvatore che racconta il proprio cammino personale per perdonare i responsabili della morte del padre in un incidente stradale. Questo è un invito da parte dell’autore a vivere intensamente l’esistenza superando i momenti drammatici attraverso il ricordo ed un grazie per ciò che nella vita si è ricevuto.
Un altro libro che affronta questo argomento è “Il perdono assoluto” di Colin C. Tipping in cui l’autore ci fa riflettere sul fatto che ogni evento negativo provocato da altri a nostro danno è di certo una sventura ma è anche un’opportunità per farci evolvere. Il perdono assoluto è completamente diverso dal semplice perdono. Scrive Tipping:
”Perché perdonare? Si dice che la vendetta sia dolce. Ma continuare a interpretare il ruolo di vittime significa pagare un prezzo altissimo”.
Parole vere ma assai difficili da mettere in pratica: anche questo, quindi, è un testo che dovrebbe esser letto.
Per ultimo “Perdono. Rancore” di John de Taizè e Antonia Arslan. Questo in breve il contenuto:
”Rancore: da rancor, lamento, astio. All’origine del rancore non c’è solo l’offesa subita ma anche il tentativo fallito di far valere le proprie ragioni. Perdono: donare più del necessario, andare oltre lo stesso senso di giustizia. Nel contrasto Rancore-Perdono è in gioco l’idea di giustizia ma anche il nocciolo stesso del destino umano”.
Proposte di lettura assai difficili da intraprendere ma, almeno, val la pena di conoscerle.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La Festa del perdono: i libri da leggere
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