L’oscuro mosaico di Ornella Albanese

Ci sono romanzi che toccano il cuore e “L’oscuro mosaico” (Leggereditore, 2012) è uno di questi. Ornella Albanese, autrice di numerosi historical romance di successo, riesce sapientemente ad unire l’intreccio amoroso con una serie di ingredienti, gustosi ed avvincenti, che tengono il lettore letteralmente incollato fino all’ultima pagina. Se l’indiscutibile talento che Ornella possiede le consente di cimentarsi in qualunque periodo storico, è senz’altro il Medioevo l’epoca che, come lei stessa afferma, le è più congeniale.

Basta leggere le prime righe per immergersi subito in un’atmosfera d’altri tempi, un mondo pieno di contrasti, fatto di forti passioni e di crudeltà, di atroci vendette e di religiosità ossessiva. In questo universo di emozioni discordanti, emergono personaggi pieni di spessore, caratteri forgiati dalle battaglie e dalle vicissitudini delle vita, personalità dalle mille sfaccettature che interagiscono con le vicende storiche, perseverando i loro obbiettivi fino alla fine, senza mai piegarsi davanti agli ostacoli, trasformando le loro debolezze in punti di forza.

Con “L’oscuro mosaico”, Ornella Albanese supera i cliché del classico romance, aggiungendo contaminazioni di genere, inserendo un giallo all’interno della storia d’amore: un misterioso enigma, che si nasconde nel mosaico della cattedrale di Otranto, sarà la soluzione per risolvere alcuni incomprensibili delitti.

Sui generis sono anche i personaggi. Livio, il protagonista maschile, è un carattere complesso, non il classico eroe imbattibile, ma prima di tutto un uomo con tutti i pregi e i difetti di una persona comune. Figlio bastardo del conte di Tarsia, decide di allontanarsi da casa per conoscere il mondo e perché si è innamorato della donna sbagliata. Mirta di Torrechiara, a differenza della protagonista del romanzo precedente “L’anello di ferro”, è forse più ancorata agli stereotipi del suo tempo, ma non per questo risulta essere una donna di minor personalità. Forte e caparbia nel perseverare le sue idee, riesce in un modo tutto suo a ribellarsi al destino che qualcuno ha già disposto per lei.

Non dobbiamo infine tralasciare il background, con i paesaggi del Salento rappresentati attraverso vere e proprie pennellate di colore o mediante rievocazioni di profumi, di suoni e di voci, che si imprimono nel cuore e lasciano trapelare tra le righe l’amore dell’autrice per questa meravigliosa terra.