Ralf Iredi è nato in Germania, ma si è trasferito in Italia in giovane età. Appassionato, da sempre, di scrittura, dopo aver redatto due libri in lingua tedesca, ha esordito con “Il guaritore di Aër” in Italia.
Un fantasy dalle tinte particolari in cui Rhodan, il protagonista, aiutato dai suoi amici Dana, Saskia e Trudwin metterà alla prova se stesso e le sue certezze pur di salvare il regno di Aër.
Conosciamo meglio Ralf Iredi e il suo libro “Il guaritore di Aër” in quest’intervista.
- Hai già scritto due libri nella tua lingua madre, il tedesco, ma “Il guaritore di Aër” è il tuo testo di esordio in italiano. Come è iniziata la tua avventura come scrittore?
Già da piccolo amavo costruire castelli di parole solo con il potere della mia fantasia. Ho cominciato a scrivere a nove anni. Nel corso del tempo, unendo versioni stese in varie fasi, ho pubblicato il mio primo libro in tedesco. Era un libro di fantascienza completamente inventato, sia per gli scenari che per i personaggi, proprio come il mio primo libro in italiano. Con gli anni e con l’esperienza è cresciuto sempre più l’amore per il mondo fantastico.
- “Il guaritore di Aër” può essere inquadrato nel genere fantasy. Quando e come ti sei appassionato a questo genere?
Il fantasy è, da sempre, uno dei miei generi preferiti. Credo di averlo scelto quando, per la prima volta, lessi “La storia infinita” di Michael Ende. Negli anni ho visto molte declinazioni, sfumature e versioni di fantasy, però ho amato, soprattutto, quelli originali. Le creature e le storie che esulavano dal mondo dello stereotipo e si trasformavano in invenzioni fantastiche mi hanno affascinato sempre più, tanto da voler ambientare, anche io, i miei personaggi in uno scenario simile.
- Qual è stata l’ispirazione per le atmosfere e i personaggi del libro?
L’ispirazione più grande è stata quella basata sugli antichi Germani, il popolo antenato della mia nazione d’origine. Ho voluto dedicargli qualcosa di speciale, così ho scelto, dopo tante riflessioni, di riprodurre il loto mito e la loro magia attraverso le rune – le antiche lettere dei Germani – un’innovazione anche rispetto agli altri libri fantasy finora scritti. I personaggi non sono nati già con una forma, hanno seguito il corso delle mie idee, della mia penna e si sono creati come se il flusso dei miei pensieri li avesse generati. Li ho fatti crescere andando avanti con la scrittura.
- Qual è il messaggio che hai voluto veicolare con “Il guaritore di Aër”?
In primis il valore che il libro rappresenta è quello dell’amicizia. Senza gli amici il protagonista non sarebbe mai potuto andare avanti, ma sarebbe rimasto ciò che era. Un altro ingrediente essenziale de “Il guaritore di Aër” è la curiosità, intesa come intelligenza, voglia di imparare sempre cose nuove. La curiosità ci rende quello che siamo, è il motore delle scoperte e dello sviluppo della nostra società. Il presente è il frutto della curiosità portata avanti da altri in passato. Nessuno deve mai smettere di domandarsi il perché delle cose e insistere per scoprire le risposte.
- Quali sono le letture di Ralf Iredi, gli autori preferiti che ti hanno acceso una scintilla dentro?
Come ho già ricordato “La storia infinita” di Michael Ende mi ha fatto innamorare dei fantasy e dei libri in generale. Un altro dei miei autori preferiti, riferendomi ai tempi moderni, è Mark Bredemeyer. Tedesco pressoché sconosciuto in Italia a causa della mancata traduzione dei suoi scritti, ma un punto di riferimento per me, soprattutto per la serie fantastorica sui Germani e, in particolare, su Arminio e la battaglia di Teutoburgo.
- Qual è stato il personaggio più difficile da gestire per te, come scrittore, e quello, invece, al quale sei più affezionato?
Il personaggio più difficile da gestire è stata, senz’altro, Alma. Lei è una fuglaria con un carattere scontroso, soprattutto quando vuole convincere gli altri delle proprie idee. La maggiore criticità è stata disegnare e far comprendere fino in fondo il suo modo di pensare, di agire. Avevo chiaro nella mia testa il suo tratteggio, ma inizialmente era così ricca di sfumature che non tutte uscivano subito dalla penna. Il personaggio, invece, al quale sono più affezionato è Trudwin, il miglior amico di Rhodan, perché la sua lealtà supera tutte le difficoltà. In ogni peripezia, in ogni avventura, anche in quelle più rischiose, non abbandona mai Rhodan, dimostrando di essere un vero amico, sebbene non sempre siano d’accordo. Questo, però, ai miei occhi lo rende ancora più meritevole.
- Ti faccio una domanda provocatoria: perché comprare “Il guaritore di Aër”?
Il mio libro è un fantasy alquanto originale, dove prendono vita creature diverse dagli standard. Non incontrerete elfi, orchi, nani, ma figure nuove e misteriose. La novità, poi, si concretizza anche nel protagonista. Non è l’eroe come viene dipinto abitualmente, si tratta di un eroe inconsapevole per la maggior parte del libro. Anche le figure femminili esulano dagli standard delle fanciulle da salvare, ma sono loro stesse forti e determinate, muovono la storia, sono protagoniste. Ecco perché sono convinto che il mio libro non sia il solito fantasy uguale a mille altri, ma qualcosa di nuovo con tante idee sviluppate in modo fresco. Ho cercato di dare originali tratteggi dai quali verrete conquistati.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Intervista a Ralf Iredi che presenta “Il guaritore di Aër”
Naviga per parole chiave
Approfondimenti su libri... e non solo Fantasy Ti presento i miei... libri News Libri Ralf Iredi
Lascia il tuo commento