Il segreto dell’ultimo papa di Carlo Forni Niccolai Gamba

Gruppo Albatros Il Filo, 2011 - Primo romanzo di Carlo Forni Niccolai Gamba, medico per professione, romanziere per passione, "Il segreto dell’ultimo papa" è un libro di fantapolitica con elementi molto vicini alla realtà che stiamo vivendo.

Un mondo in profonda crisi morale ed economica, inquinamento spirituale e materiale: questo è il panorama in cui si trova a vivere Kaifa, un palestinese di fede cattolica che entrato in seminario diventa poi pontefice. Un romanzo di fantapolitica che sembra scritto pochi mesi fa visto che l’autore con uno sguardo profetico impensabile dà la parvenza di descrivere situazioni di attualità più che idee scaturite dalla sua vivida fantasia.

La prima parte, che tratta dell’infanzia di Kaifa in Palestina e del suo successivo arrivo a Roma è avvincente, da leggersi tutta d’un fiato grazie allo stile accattivante dell’autore, di sicuro una buona penna e alla cura che egli ha nei particolari anche minimali dai nomi alle descrizioni di luoghi, ambienti e costumi.
E’ però da rimproverare una certa fretta che interviene nella terza parte del romanzo, quella che tratta di Kaifa ormai pontefice e della sua opera di riforma della Chiesa e di ritorno all’antica povertà propugnata da Cristo. Forse è intervenuta nell’autore l’ansia di dare una conclusione (che tra l’altro riserva un colpo di scena inaspettato anche se forse intuibile dal titolo del romanzo) oppure i numerosi intrecci hanno finito coll’affastellarsi e di riempire le pagine senza l’ordine che invece si ravvisa nei primi capitoli.
Tale errore è comunque sicuramente veniale in quanto lo scrittore si trovava davanti alla sua opera prima che, tranne che in geniali letterati, sempre presenta delle sbavature e delle ingenuità tipiche del principiante.

C’è anche da sottolineare che, malgrado il romanzo afferisca alla corrente della narrativa alla Dan Brown, risulta sicuramente meglio delineato sia nella cura dei personaggi che in quella della verosmiglianza, laddove il celebrato professor Brown pecca totalmente fornendo notizie di totale invenzione passandole per storicamente accertate o dando ai suoi personaggi nomi e cognomi decisamente curiosi ed improbabili e basando la sua fortuna esclusivamente sullo scarso amore per la storia diffusosi ahimè a livello planetario e su un battage pubblicitario furbo.
Lo scrittore Carlo Forni (per comodità si omettono gli altri cognomi) ha il dono di essere, senza offesa alcuna, un onesto e umile artigiano che è successivamente riuscito a fare tesoro dei piccoli errori del primo lavoro per giungere a successive opere più mature e compiute.