Il libro, ancor prima del suo arrivo tra le mani del lettore, ha una genesi complessa e a volte tormentata: ne sono testimonianza le pagine vergate da autori noti e non, da scrittori, poeti e dai viaggiatori dell’anima.
A dare uno sguardo alle pagine fitte di appunti, alla grafia sottile e minuta delle paperolles di Marcel Proust con la quale dava corpo alle proprie opere, si comprendono in pieno le emozioni, ansie, tensioni e vigori che gravitano intorno alla nascita di un libro.
Il segno, tracciato sul foglio bianco, nasce già come un racconto che via via assume connotazioni sempre maggiori e delineate. Il tratto, come espressione artistica, non poteva trovare migliore e più consona ospitalità nel delicato e accogliente spazio de L’Officina della Scrittura di Torino, il primo museo al mondo dedicato proprio al Segno e alla Scrittura.
Il luogo del segno magico, nato dalla volontà di Cesare Verona, AD di Aurora Penne e realizzato dall’Associazione Culturale Aurea Signa nel 2004 per rispondere al desiderio di difendere, promuovere e valorizzare la cultura della scrittura, non poteva essere la migliore cornice per ospitare la mostra contemporanea dell’artista Giovanni Fava, suggestivamente intitolata Dare forma ai pensieri.
Ermanno Tedeschi, curatore della mostra, ha sottolineato come Giovanni Fava riesca a utilizzare la scrittura come elemento costitutivo e non solo decorativo, ponendosi così sulla linea -in certi casi inconsapevolmente - di quel misconosciuto “Letterismo” nato negli anni ’40 sostenendo la necessità di un connubio strettissimo tra la poesia letteraria e la poesia delle arti visive.
Dare forma ai pensieri: in mostra le opere di Giovanni Fava
La mostra Dare forma ai pensieri, ospitata nella bellissima struttura situata all’ombra dell’Abbazia di San Giacomo di Stura a Torino, complesso monastico benedettino fondato nel 1146, è uno dei fiori all’occhiello di un percorso di oltre 2500 metri quadrati che racconta la nascita e l’evoluzione di una scoperta straordinaria, quella della comunicazione scritta.
Così lo spazio espositivo, come ha sottolineato Alessandro Bollo, Presidente del Museo, diviene il luogo naturale dove scoprire – attraverso la mostra- il mondo dei segni e il segno dell’uomo nella storia: un percorso affascinante tra le numerose opere esposte, ricco di suggestioni e di immaginazioni.
Grazie alla collaborazione con la Galleria Ellebi di Cosenza e la storica azienda torinese Aurora Penne, ha preso forma un’esposizione inaugurata il 19 aprile fruibile al pubblico fino al 15 ottobre 2023. A suggellare lo sforzo degli organizzatori, del curatore e dei promotori dell’iniziativa artistica è un pregevole catalogo stampato dalla Tipografia Europa di Recco.
L’intero percorso espositivo è un racconto, composto da segni e grafie, nel quale il narratore-artista Giovanni Fava è capace di condurre lo spettatore-lettore tra l’onirico e il reale, tra l’immaginario e il tattile.
Classe 1981 con un trascorso formativo che lo ha portato a frequentare lo studio del Maestro Cesare Berlingeri e l’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria, Fava è il “folletto del tratto” che affascina con le parole esposte, un vero e proprio libro delle emozioni tra forme e colori.
Un nuovo successo nato dalla lungimiranza di Cesare Verona e dalla sua capacità di condurre un’azienda culturale la cui storia, con i suoi 104 anni, racconta le emozioni di scrittori, narratori e poeti che hanno vergato con le mitiche “Aurora”, le pagine avvincenti della nostra letteratura.
Dare forma ai pensieri di Giovanni Fava: biglietti e orari di apertura
- Da lunedì al venerdì dalle 9 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 18.
Ultimo ingresso ore 17. - Aperti ogni ultimo week end del mese dalle 10 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 19.
Ultimo ingresso ore 18.
Prenotazione obbligatoria (almeno 48h prima) a [email protected]
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Dare forma ai pensieri”: la mostra di Giovanni Fava dedicata alla scrittura
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