Durante la terza giornata della fiera Più Libri Più Liberi, la Sala Aldus ha ospitato un interessante incontro dedicato al rapporto tra editoria e industria audiovisiva, un fenomeno in costante crescita. Cristina Resa, moderatrice dell’evento dal titolo “Dalla pagina allo schermo (e ritorno)”, ha introdotto il tema, sottolineando come i libri rappresentino una risorsa cruciale per il settore audiovisivo.
I partecipanti sono figure di spicco nell’ambito dell’editoria e della produzione audiovisiva, ovvero Domenico Procacci, editore di Fandango, azienda nata come casa di produzione; Daniele Di Gennaro, editore di minimum fax, che invece nasce come casa editrice; e Chiara Marin, project manager del Book Adaptation Rights Market (BARM).
Alla domanda di Resa: “cosa rende i libri una risorsa così importante per l’industria dell’audiovisivo?”, Domenico Procacci ha spiegato che il valore dei libri risiede nel tempo dedicato dagli autori a studiare e perfezionare le loro storie, un lusso che gli sceneggiatori spesso non possono permettersi a causa dei ritmi serrati delle produzioni audiovisive.
“Poggiare un prodotto audiovisivo su un libro significa recuperare anni di lavoro e talento”
, ha affermato.
Daniele Di Gennaro ha sottolineato come i libri siano un condensato di stimoli culturali, con un potenziale narrativo che può essere tradotto in molteplici linguaggi. Per minimum fax, una casa editrice con trent’anni di esperienza, l’adattamento rappresenta una naturale evoluzione del lavoro editoriale.
Chiara Marin ha aggiunto che il dialogo tra editoria e audiovisivo ha subito un’accelerazione grazie a un maggiore interesse nei confronti degli adattamenti da entrambe le parti, favorito da strumenti come il Book Adaptation Rights Market (BARM).
leggi anche
Meglio il libro o il film?
Gli editori e i produttori devono affrontare diverse sfide per far dialogare i due mondi. In passato si parlava di linguaggi inconciliabili, ma oggi c’è maggiore consapevolezza delle potenzialità dell’adattamento. Secondo Procacci, creare punti di contatto tra editoria e produzione è essenziale: Fandango, infatti, è nata come casa di produzione e solo successivamente si è trasformata anche in casa editrice; per minimum fax, invece, l’approccio è stato speculare e inverso, con l’intento di esplorare nuove modalità di narrazione. Secondo Di Gennaro:
“chi dal cinema investe nell’editoria fa qualcosa che non si era mai visto prima, non così, non con quello sguardo.”
Afferma che la loro è
“una storia di narratori di narrazioni.”
Sono portati a raccontare una storia in tanti modi, e i progetti vengono valutati anche in questo: la scelta di un libro da trasformare in un film o una serie TV si basa su criteri di elasticità narrativa e potenziale traduzione in più linguaggi. Di Gennaro ha spiegato che minimum fax valuta il grado di adattabilità di un progetto, chiedendosi quanto questo possa funzionare in altri linguaggi. Si tratta, quindi, di un atto di narrazione ulteriore rispetto alla fonte.
Tra i trend più interessanti si registra un’ibridazione crescente dei generi narrativi. Di Gennaro ha osservato come le piattaforme audiovisive spesso impongano vincoli rigidi, definendole ironicamente
“forme piatte più che piattaforme.”
Tuttavia, la narrazione contemporanea sta rompendo questi schemi, con contaminazioni tra letteratura, meta-narrativa e reportage. Questa frammentazione dei generi arricchisce le possibilità narrative, creando nuovi spazi per l’immaginazione.
Una produzione audiovisiva può ampliare il pubblico dell’opera letteraria? In generale la risposta è affermativa, poiché possono offrire nuove chiavi di lettura e una diversa esposizione critica. Gli scrittori, inoltre, hanno un debito intellettuale con l’audiovisivo, quindi gli scrittori cominciano a scrivere con la cultura della sintesi, del raccontare per il cinema. La sospensione di incredulità che si cerca di ottenere è frutto di ibridazione e influenze che arrivano da molteplici generi.
Tuttavia, Marin ha sottolineato che l’aspetto dei diritti rappresenta un nodo complesso, specialmente in un contesto sempre più influenzato dall’intelligenza artificiale.
Alla domanda che riguarda il come migliorare la comunicazione tra editori e produttori, rivolta a Di Gennaro e Procacci che sono editori produttori, Di Gennaro risponde scherzosamente:
“io parlo da solo spessissimo, e funziona.”
In realtà, la vera risposta è la proposta di un approccio mirato:
“serve una preselezione accurata, per risparmiare tempo e ottenere risultati migliori. Non basta un buon libro e un buon produttore; ci vuole il giusto abbinamento tra i due.”
Questo incontro ha messo in luce la crescente sinergia tra editoria e produzione audiovisiva, aprendo nuove prospettive per autori, editori e produttori. In un panorama narrativo in continua evoluzione, il libro rimane una base solida e inesauribile per l’industria dell’audiovisivo, ma che si presta ad una continua ibridazione che riflette il potenziale infinito delle storie di trasformarsi e adattarsi, attraversando linguaggi e media per raggiungere nuove forme e nuovi pubblici.
leggi anche
10 film tratti da libri (che non ti aspetti)
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Dalla pagina allo schermo (e ritorno)”: il dialogo tra editoria e industria audiovisiva a Più Libri Più Liberi
Naviga per parole chiave
Approfondimenti su libri... e non solo Lavoro con i libri News Libri Fiere del Libro e festival letterari Fandango Libri minimum fax Dal libro al film
Lascia il tuo commento