Aumenta il prezzo della carta con conseguenze disastrose per il mercato editoriale. Il tanto temuto rincaro, di cui si parlava già dalla fine del 2020, è purtroppo diventato realtà.
Gli addetti ai lavori l’hanno definita con un’espressione idiomatica "la guerra della carta", ed è uno scenario che denota la crisi di un intero settore.
Negli ultimi mesi la richiesta di cellulosa è molto aumentata a fronte della scarsità di approvvigionamento e, di conseguenza, è salito vertiginosamente anche il prezzo della carta. Si parla di oltre il 70% in più rispetto allo scorso anno.
A cosa è dovuto l’aumento della carta
A detta dei lavoratori del settore l’aumento del prezzo della carta sembra essere dovuto essenzialmente a tre fattori:
- La riduzione obbligata dell’uso della plastica, che ha comportato un aumento di domanda di carta per il packaging dei prodotti.
- L’aumento della domanda di cosmetici che, post-Covid, ha portato a una maggiore richiesta di imballaggi in carta per confezionarli.
- L’aumento del prezzo della cellulosa, da sempre soggetto a cicli, che nell’ultimo anno ha raggiunto i massimi storici.
- L’aumento di luce e gas, che rappresentano materie prime indispensabili nel procedimento industriale per dare vita alla cellulosa. L’industria della carta è infatti "energy intensive" e ha subito pesantemente i rincari quotidiani di energia e CO2.
L’aumento dei costi e la penuria di materia prima hanno spinto molte cartiere a diminuire la produzione.
Ad agire sull’aumento del prezzo della carta sono state, dunque, motivazioni di carattere globale: dalla pandemia di Covid-19 al rincaro energetico.
Le conseguenze dell’aumento della carta sul mondo editoriale
Tutto questo si percuote con conseguenze evidenti sul mondo editoriale.
A causa della difficoltà nel reperire le materie prime viene chiesto agli editori di stabilire con enorme anticipo un piano per le date d’uscita dei libri della casa editrice, in modo da potersi assicurare per tempo la quantità di carta sufficiente. Il che ovviamente non può tenere conto di successi inaspettati, come i cosiddetti casi editoriali che richiedono un maggior numero di ristampe. Nel settore editoriale la pianificazione non è sempre possibile, e l’aumento dei tempi di attesa per il rifornimento rappresenta un problema serio per gli editori.
La situazione attuale è in parte dovuta all’impatto determinato dalla pandemia sul settore economico, che ha creato gravi carenze di materie prime e complicato i trasporti.
La difficoltà delle piccole case editrici
Il mondo editoriale ha subito il contraccolpo. Le difficoltà maggiori colpiscono in particolare le case editrici più piccole, che hanno meno potere di negoziazione con gli stampatori.
Le piccole case editrici, che di norma stampano 10-15 titoli l’anno, non possono reagire all’aumento della prezzo della carta dimezzando le pubblicazioni.
L’unico modo per sopperire al rincaro della carta sarebbe aumentare il prezzo di copertina dei libri. Ma gli editori, per il momento, non hanno optato per questa soluzione.
La richiesta d’aiuto degli editori
L’editoria quest’anno tenta una faticosa ripresa, dopo il periodo difficile legato alla pandemia. Al settore manca la carta per fare i libri proprio nel momento di maggior bisogno. Soprattutto in previsione del mese di dicembre, notoriamente il più proficuo per il settore editoriale, la penuria di carta potrebbe comportare un grave ritardo nella consegna degli ordini.
Gli editori lanciano l’allarme. Si richiede un intervento del governo con un’azione mirata a favore dei lavoratori del settore.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: L’aumento del prezzo della carta: cause e conseguenze per il mercato editoriale
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