Andrea Malabaila nasce a Torino nel 1977. Dopo alcune segnalazioni di sue poesie su La Stampa esce nel 2000 il primo romanzo “Quelli di Goldrake”, pubblicato da Michele Di Salvo editore. L’11 agosto arrivano le prime copie e si colora i capelli di blu. L’8 ottobre del 2003 esce il suo secondo romanzo “Bambole cattive a Green Park” (Marsilio), vincitore del Desenzano Libro Giovani. Continua a pubblicare racconti in antologie finché nel 2007 fonda la casa editrice Las Vegas i cui primi titoli vedranno la luce nei primi mesi del 2008. Andrea definisce il 2008 l’anno delle seconde possibilità perché la Azimut decide di puntare sul suo nuovo romanzo “L’amore ci farà a pezzi” da pochissimo nelle librerie. In questi giorni, lo scrittore è in tour per presentare il libro in tutta Italia.
Andrea, intanto ti do il benvenuto a quella che non sarà la solita intervista chilometrica, ma solo 4 chiacchiere contate.
- Prima chiacchiera: Tu che sei un romantico, che dici di aver conosciuto l’amore, colei che i pezzi del tuo cuore li ha messi a posto, che visione dell’amore hai deciso di raccontare nel tuo ultimo romanzo “L’amore ci farà a pezzi”?
Il titolo dice già molto: nel periodo in cui ho scritto il romanzo non è che avessi una visione tanto ottimistica dell’amore. Credo mi sia servito da terapia: invece di andare dallo psicanalista, mi sono psicanalizzato da solo, attraverso la scrittura (che è sì uno schermo, ma in questo caso molto trasparente). Lo stesso fa il protagonista del mio romanzo, ma con esiti – fortunamente per me – molto diversi.
- Seconda chiacchiera: Mi ha colpito un passaggio della tua biografia in cui dici che dopo la pubblicazione con Marsilio del secondo libro “Bambole cattive a Green Park” immaginavi party esclusivi e ragazze pronte a fare qualunque cosa per te. Qual è stata invece la realtà e cos’è che non è andato con Marsilio? Tra l’altro mi pare che il tuo libro sia finito fuori catalogo ora: pensi di farlo uscire con un altro editore, magari con Azimut, in una veste nuova?
Chiaramente la storia dei party esclusivi e delle ragazze pronte a tutte è ironica. Ma è vero che avevo discrete aspettative e pensavo di essere a un punto di svolta. Un po’ come il protagonista de “L’amore ci farà a pezzi” che è un tennista a un passo dal successo ma che spreca tutto nel momento decisivo. Però voglio guardare avanti, non indietro: per cui non ho proprio pensato alla possibilità di ripubblicare il mio vecchio romanzo.
- Terza chiacchiera: Dopo la tua esperienza di scrittore, come è nata l’idea di aprire una casa editrice? Ritieni sia più facile o meno stare “dall’altra parte”, tra chi giudica rispetto a chi viene giudicato?
Volevo mettere a frutto la mia passione e quello che avevo imparato sul mondo dell’editoria. Per questo è nata l’idea di Las Vegas edizioni. Credo che editore e scrittore siano due ruoli molto diversi, ma che necessitano l’uno dell’altro, per cui è buona cosa che ci sia fiducia reciproca e molta collaborazione. Non credo che fare l’editore sia più semplice, anzi: oltre a mettere in gioco il tuo ingegno, si rischiano pure i soldi. Non si può lasciare niente al caso, ma ogni mossa deve essere attentamente analizzata.
- Quarta chiacchiera: Prima autore, poi editore, fino all’uscita di “L’amore ci farà a pezzi” che fa di te entrambi contemporaneamente. Come riesci a gestire la vita da scrittore, la promozione del libro in giro per l’Italia, le interviste, con quella da editore a partire dalla valutazione dei manoscritti fino alla ricerca di spazi per far conoscere al pubblico dei lettori i tuoi autori? Sei dotato di poteri paranormali o volente o nolente da qualche parte la bilancia pende? Pubblicheresti mai un tuo libro con Las Vegas?
Se mi stai dicendo che ho bisogno di una vacanza, sono perfettamente d’accordo. Solo che alla fine mi porterò dietro altri libri: ormai lavoro e tempo libero si sono sovrapposti in maniera pericolosa! Scherzi a parte, poter vivere in mezzo alle storie – mie e di altri – è un grande privilegio. E sono convinto che scrivere mi possa aiutare nel mestiere di editore, e fare l’editore mi possa rendere uno scrittore migliore e meno concentrato su me stesso. Quanto a Las Vegas, ho evitato il conflitto di interessi perché credo sia giusto lasciare il giudizio agli altri. Potrei pubblicare con Las Vegas solo se facessi molto successo e ritenessi di non dover più dimostrare niente a nessuno.
Questa era l’ultima chiacchiera: non mi resta che salutarti e ringraziarti per aver accettato il mio invito facendoti molti in bocca al lupo per il tuo nuovo romanzo. Se vuoi lasciare un messaggio al mondo intero, qui puoi farlo.
Crepi il lupo. Se passate sul mio sito www.andreamalabaila.it potete leggere l’incipit del mio nuovo romanzo, se andate sul sito di Las Vegas www.lasvegasedizioni.com potete trovare tante altre storie meritevoli di essere conosciute e lette. Sostenete la piccola editoria di qualità!
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