Il successore di Ricardo Franco Levi, presidente dell’Associazione Italiana Editori, sarà eletto il prossimo autunno. Lo ha comunicato in una nota il Comitato di presidenza dell’AIE che oggi si è riunito per decidere il da farsi, affermando che Levi resterà in carica sino alla nomina del suo successore.
Le dimissioni di Ricardo Franco Levi dal ruolo di commissario straordinario del governo per l’Italia alla Fiera del libro di Francoforte 2024 non sono state un fulmine a ciel sereno, in ogni caso giungono quasi al termine naturale del suo mandato di presidenza. Il presagio aleggiava nell’aria già da alcune settimane dopo il caso Rovelli, ma la motivazione alla base del gesto sarebbe stata un’altra.
Tutto è iniziato dal discorso sul palco tenuto dal fisico Carlo Rovelli in occasione del tradizionale concertone del 1° maggio, cui è seguita l’inattesa lettera di Levi nella quale il presidente chiedeva al fisico-scrittore di rinunciare a rappresentare l’Italia alla Buchmesse che vedeva l’Italia ospite d’onore. La lettera è stata resa pubblica su Facebook dallo stesso Rovelli, e da qui il dramma. Sono stati numerosi gli esponenti del mondo letterario a chiedere a Levi di dimettersi, definendo il suo gesto un atto di censura. Lui si è scusato, ha ammesso l’errore e rinviato l’invito a Rovelli pregandolo di tornare come ospite a Francoforte. Tutto sistemato, dunque? A quanto pare no, sulla figura di Ricardo Franco Levi si sono addensati venti contrari e la sua posizione ha continuato a vacillare.
Due giorni fa è giunta la notizia delle sue dimissioni dall’incarico di presidente straordinario; ma procediamo con ordine e scopriamo cosa accadrà, chi sarà il successore di Ricardo Franco Levi?
Ricardo Franco Levi e il caso Rovelli
Tutto è iniziato circa un mese fa quando, in seguito all’intervento di Carlo Rovelli al concertone del 1° maggio, Ricardo Franco Levi ha inviato una lettera al fisico revocando l’invito come ospite speciale alla Fiera del Libro di Francoforte.
Per motivare la propria posizione Levi scriveva:
Mi sento in dovere di evitare che un’occasione di festa e anche di giusto orgoglio nazionale si trasformi in un motivo di imbarazzo per chi quel giorno rappresenterà l’Italia.
Un’opinione niente affatto condivisa dal mondo culturale e letterario italiano, ma vista come un atto di censura. Nel suo intervento al concerto di Piazza San Giovanni Carlo Rovelli aveva attaccato le spese militari e tutti coloro che acquistavano strumenti di guerra, incitando i giovani a lottare per la pace e un mondo migliore. Un’affermazione più che legittima dunque, almeno in un paese in cui vige la libertà d’espressione. Rovelli non aveva parlato delle stelle o del suo ultimo libro Buchi bianchi, edito da Adelphi, ma aveva fatto notare e messo bene in luce i “buchi neri” del nostro mondo che davvero rischiano di inghiottirci.
Dopo la polemica sollevata in seguito alla sua lettera al vetriolo, Ricardo Franco Levi si è scusato pubblicamente con Rovelli, ha ammesso l’errore e deciso di rinnovare al fisico l’invito come ospite d’onore alla Frankfurter Buchmesse.
Rovelli ha accettato, riconoscente, dicendo di essere grato alle persone che lo hanno difeso e ribadendo la propria posizione a favore della libertà d’espressione.
Sono grato anche a chi ha idee diverse dalle mie.
ha dichiarato il fisico, mentre dal canto suo Ricardo Franco Levi sulle pagine dei principali giornali nazionali affermava:
Ho voluto difendere Rovelli da possibili fraintendimenti
In ogni caso pace è stata fatta, alla vigilia del Salone del Libro di Torino la faccenda sembrava essersi conclusa per il meglio, con strette di mano e auguri, ecco perché la notizia delle dimissioni di Ricardo Franco Levi dall’incarico ha suscitato un piccolo terremoto.
Le dimissioni di Ricardo Franco Levi: il motivo
Nonostante le scuse, l’ammissione di colpa e il comportamento ineccepibile di Levi, la stampa non ha smesso di stargli alle calcagna. Pochi giorni fa il quotidiano Libero ha pubblicato un articolo in cui affermava che a vincere la gara per la cura della comunicazione della missione italiana alla Fiera di Francorforte è stata la IFC Next, una società belga, con sede a Bruxelles. Il lato oscuro della faccenda tuttavia non stava nel fatto che non si trattasse (stranamente) di un’azienda italiana, ma che vi lavorasse un altro Levi: per la precisione Alberto, figlio del presidente dell’AIE.
Ricardo Franco Levi ha risposto alle accuse affermando di essersi affidato alla “migliore azienda europea del settore” e che il figlio non seguiva, nello specifico, quel progetto. A nulla sono valsi i tentativi di difesa, la polemica ormai era esplosa: la seconda a travolgere la figura di Levi nell’arco di poche settimane. Alcuni giorni fa il presidente dell’AIE ha deciso di sottoporre le proprie dimissioni dall’incarico di commissario straordinario per la Fiera di Francoforte 2024 al ministro della cultura Gennaro Sangiuliano.
Il ministro ha ringraziato il presidente Levi per il lavoro svolto, dichiarando di non essere il soggetto istituzionalmente deputato a prendere tali decisioni, ma di condividere la necessità di dare discontinuità all’incarico dopo le “recenti polemiche”.
La notizia delle dimissioni di Levi giunge, inoltre, a pochi mesi dallo scadere naturale del suo mandato; anche se da tempo si considerava la possibilità di prolungarlo in via straordinaria in seguito all’incarico da lui ricevuto, nel marzo 2022, dal presidente Draghi in vista della Buchmesse. Ora quel fattore “straordinario” è venuto meno e dunque l’AIE si è messa al lavoro per l’individuazione del nuovo presidente.
Chi sarà il successore di Ricardo Franco Levi?
Ricordiamo che Ricardo Franco Levi è stato presidente dell’Associazione Italiana Editori dal 2017 e, dunque, lascia l’incarico di commissario straordinario alla Buchmesse quasi in concomitanza con il naturale scadere del suo mandato e non è rieleggibile.
Il presidente uscente è laureato in Scienze Politiche con una specializzazione in economia e commercio internazionale. Levi ha lavorato a lungo come giornalista professionista, editorialista e caporedattore per Il Sole 24 Ore, Il Corriere della Sera, Il Giorno, La Stampa, Il Messaggero e si è poi dedicato alla politica militando nelle file del Partito Democratico. È stato sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri del governo Prodi con delega per l’informazione e l’editoria, varando il disegno di legge Levi-Prodi (2007) che ridefinisce i requisiti che deve avere un mezzo di comunicazione per essere definito “prodotto editoriale”. La legge fu discussa e oggetto di numerose polemiche, venne definito un disegno di legge “ammazzablog” o “anti-web”, in quanto veniva richiesto anche a siti web e blog di iscriversi al registro degli operatori di comunicazione.
Tutti i presidenti dell’AIE: da Polillo a Levi
L’AIE è nata nel 1869, come associazione di categoria del settore librario con il nome di ALI, si è costituita con il nome corrente soltanto nel 1946 diventando ufficialmente rappresentante dell’industria editoriale italiana. A partire dal 2007 l’AIE ha costituito le prime rappresentanze regionali.
Dal 2009 al 2015 il presidente è stato Marco Polillo, titolare della casa editrice omonima, che è succeduto ai dodici anni di presidenza di Federico Motta.
Nel settembre 2015 Federico Motta è ritornato al vertice dell’associazione, per poi essere sostituito nel 2017 da Levi.
Il successore dell’attuale presidente dell’AIE sarà designato dal comitato direttivo nel mese di settembre 2023.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: AIE: il successore di Ricardo Franco Levi sarà eletto in autunno
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