Verbi ausiliari essere e avere: quando usarli? E in che modo? Quali sono le regole grammaticali che li riguardano e perché a volte confondiamo il loro uso? Capita a tutti prima o poi di avere dei dubbi sulla grammatica italiana, così complessa e articolata. Quando si tratta dei verbi essere e avere, che hanno anche una funzione di ausiliari, a volte si crea confusione. Osserviamo oggi alcuni esempi per capire meglio e non confonderci più.
Iniziamo proprio con il ricordare che i verbi essere e avere, oltre ad avere un significato proprio, fungono anche da verbi ausiliari, fanno parte dei cosiddetti verbi di servizio, cioè quei verbi che hanno una funzione di sostegno nei confronti di altri verbi. Fanno parte di questa categoria anche i verbi servili e fraseologici. I verbi ausiliari (dal latino auxilium, -ii, “aiuto, sostegno”) servono dunque proprio da ausilio, da supporto a altri verbi, dei quali completano o precisano il significato.
Di solito le funzioni principali dei verbi ausiliari sono due: aiutare gli altri verbi nella creazione dei tempi composti e formare il passivo. Quali sono i tempi composti? Tutti quei tempi verbali composti appunto da più parti: la loro coniugazione verbale è costituita da un ausiliare più il participio passato del verbo. Alcuni tempi composti sono il passato prossimo, il trapassato prossimo, il futuro anteriore, il condizionale passato.
Essere e avere come ausiliari: esempi
L’ausiliare essere si usa per:
- formare il passivo con tutti i verbi che lo prevedono
- formare i tempi composti dei verbi riflessivi, della maggior parte dei verbi intransitivi, dei verbi intransitivi pronominali e dei verbi impersonali
Ecco alcuni esempi:
Il libro è stato scritto da Baudelaire. (Forma passiva).
Io sono amata. (Forma passiva).
Mi sono pettinata i capelli con la tua spazzola. (Verbi riflessivi).
Ci siamo abbracciati a lungo. (Verbi riflessivi).
Sono caduto. (Verbi intransitivi).
Mi sono ribellata alle regole tante volte. (Verbi intransitivi pronominali).
Ieri è piovuto tutto il giorno. (Verbi impersonali).
L’ausiliare avere si usa per:
- formare i tempi composti di tutti i verbi transitivi attivi
- formare i tempi composti di alcuni verbi intransitivi
Mio fratello ha bevuto tutto il vino rosso. (Verbi transitivi).
Mio fratello ha riso tutto il tempo. (Verbi intransitivi).
Un po’ più chiaro ora? Quali sono le parole o le regole grammaticali della nostra lingua che vi creano dubbi o perplessità? Vi aspettiamo nei commenti.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Verbi ausiliari essere e avere: quando usarli? Esempi
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