Si scrive Tacquino o Taccuino? Un libricino per gli appunti o un piccolo album per disegni e abbozzi; ma nel suo significato arcaico può essere inteso anche come un lunario che raccoglie le previsioni astrologiche sugli avvenimenti dell’anno: come si scrive questa parola?
Bisogna precisare che non sempre è facile capire quali parole ci scrivono con la doppia c e quali con il gruppo cq, per non parlare poi di quelle che si scrivono con la doppia q.
In questo caso, la forma corretta della parola è taccuino, scritto con due c e senza la q, ma come eliminare ogni dubbio sul modo in cui scrivere queste parole?
Fin dalla scuola elementare è stato difficile distinguere cosa si scrive con qu e cosa con cu, anche e soprattutto quando questi gruppi si trovano all’inizio della parola.
Una categoria di parole che crea problemi proprio perché i vari suoni sono difficilmente distinguibili tra di loro: come fare allora?
Ci sono determinate regole grammaticali che si possono seguire, anche se a volte è necessario imparare a memoria il modo in cui certe parole sono scritte.
La regola grammaticale di cu, qu e cq
Come abbiamo detto, le parole con cu, qu e cq possono essere un po’ ostiche da imparare perché hanno praticamente lo stesso suono.
Esistono, però, delle regole grammaticali che possono aiutarvi a non fare errori e a ricordare come si scrivono questi tipi di parole.
Nella grammatica italiana la regola da seguire per scegliere se si deve usare la q o la c è la seguente: se -u è seguita da una vocale, allora si utilizzerà la sillaba qu (ad esempio: quadro, quando, qui) ; se la -u è seguita da una consonante allora si utilizzerà la sillaba cu (ad esempio: cuscino, decurtare, accusa).
All’inizio della parola, invece, si usa sempre la sillaba qu, ma con alcune eccezioni che vi spiegheremo più avanti.
Per quanto riguarda cq, si usa nella parola acqua e in tutti i suoi derivati come acquazzone, risciacquare, acquedotto e così via.
Conoscere queste regole può aiutare molto a ricordare come scrivere la maggior parte delle parole contenenti la c, la q o cq, ma non basta perché esistono alcune importanti eccezioni che possono essere imparate solo con la pratica. Vediamole insieme.
Le eccezioni alla regola
Come abbiamo detto, di norma ad inizio parola si scrive qu, ma ci sono cinque parole che fanno eccezione e che vanno imparate così come sono: cuoco, cuore, cui, cuocere e cuoio.
Esistono anche altre parole che contengono al proprio interno una -u seguita da vocale, ma che si scrivono con la sillaba cu invece di qu.
Queste parole sono: scuola, circuito, innocuo, vacuo, arcuato, cospicuo, acuire, proficuo, promiscuo, riscuotere, scuoiare, scuotere, evacuare e percuotere.
Tutte queste parole che fanno eccezione sono dette "capricciose" proprio perché non seguono la regola e non sono molto amate dai bambini, che sono costretti ad impararle a memoria.
Infine, non si usa mai la doppia q o la doppia c perché in tal caso il suono viene sostituito da cq, ma anche a questa regola esistono due eccezioni.
Una di essa è soqquadro, che è l’unica parola in italiano che si scrive con due q e che significa disordine, caos.
L’altra è proprio la parola di cui abbiamo parlato all’inizio dell’articolo: taccuino. Il dubbio, dunque, è lecito visto che tale parola non segue le normali regole grammaticali della lingua italiana.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Tacquino o taccuino: come si scrive?
Lascia il tuo commento