Il carico fiscale che grava sui contribuenti in Italia è tra i più alti del mondo. Circa un anno fa la CGIA di Mestre ha rivelato in uno studio che gli italiani pagano ben 100 tasse, per cui il reddito subisce un calo considerevole.
E se d’ora in poi gli italiani potessero pagare le tasse non solo con il proprio reddito, ma con la cultura? Se potessero far fronte alle imposte con libri antichi, statue, collezioni archeologiche, immobili, dipinti d’epoca?
E’ questa la proposta del ministro Dario Franceschini, che in realtà non è una novità, dal momento che esiste una legge del 1982 che prevede la possibilità di usare i beni di famiglia per regolarizzare la propria posizione con il Fisco.
Il ministro ha altresì reso noto che ha intenzione di costituire una commissione (che in realtà già esiste, ma non si riunisce da quattro anni) in grado di valutare il valore delle opere messe a disposizione dai contribuenti, con l’eventuale consulto di altri Enti, e, quindi, l’opportunità di rinunciare alle entrate in denaro in cambio del bene d’arte
Definendola una norma ad alto potenziale, Franceschini ne spiega i vantaggi:
"lo Stato adempie a un duplice obiettivo: da un lato, in un momento di crisi, consente ai cittadini di assolvere ai propri obblighi fiscali tramite la cessione di opere d’arte, dall’altro, torna ad acquisire patrimonio storico e artistico".
Il decreto per la costituzione della commissione è stato firmato, ora non resta che attendere i trenta giorni (massimo) della registrazione presso la Corte dei Conti, dopo di che, con ogni probabilità entro Natale, la commisione potrà essere operativa.
I contribuenti però non sembrano aver accolto con entusiasmo l’iniziativa, che non viene vista come un aiuto in caso di difficoltà, bensì un altro modo per subire una pressione sulle loro tasche.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Pagare le tasse con la cultura: ecco la proposta di Franceschini
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