M’amat non m’amat. «Leggende» metropolitane... palermitane! di Jessica Lo Jacono

Leggende metropolitane di vita quotidiana

A tutti almeno una volta nella vita è capitato di prendere un autobus e fin qui niente di strano. Quello
che è strano è ciò che a volte accade all’interno di un autobus. Perché sembra facile dire che un autobus è
solo un mezzo che ti porta da un punto all’altro della città, in realtà è molto di più: è un teatro di vita, un
susseguirsi di episodi che ogni giorno fanno da contorno alla corsa verso la meta. Dalle domande bizzarre
degli utenti (del tipo: “Autista alla prossima a destra può girare, così mi lascia davanti al portone?”) ai litigi, alle gentilezze, alle grida...

Questo è quello che si trova all’interno di M’Amat non M’amat (L’Epos editore, 2012), titolo che gioca ironicamente sul nome
dell’azienda che gestisce il trasporto pubblico in autobus a Palermo. Il libro raccoglie una serie di aneddoti
divertenti di vita quotidiana in autobus, scritti e messi insieme da Jessica Lo Jacono, che ha preso spunto
dalla sua esperienza da passeggero e ha dato vita ad un libro che (come dice la descrizione stessa) mette "a
tu per tu" con la Palermo di ogni giorno, la Palermo che vive, la Palermo "colorata", la Palermo unica e...
di pari passo, con l’ineguagliabile Amat (nel bene e nel male!). Tra le pagine, ritroveremo la Palermo che non ha ancora capito se
si dice la o il 101 e che continua a gridare bussola dietro! per scendere da dove invece dovrebbero salire i
passeggeri...

Ogni aneddoto ha per titolo una fermata, che porta da capolinea a capolinea e aprendo il libro
è come salire in autobus e farsi trasportare lungo tutto il percorso.
Alla Fermata 93, leggiamo:

...E poi ci sono delle signore pigre, ma talmente pigre che invece di suonare il campanello per prenotare la
sosta come i “comuni mortali”, si limitano, nel momento in cui l’autobus si avvicina al punto in cui devono
scendere, a gridare all’autista «FERMATA, FERMATA!!!!».

Una lettura ideale per un momento di relax in totale spensieratezza.