Ladra di cioccolato di Laura Florand

Ci sono romanzi che riescono a farti provare le sensazioni descritte tra le pagine con la stessa intensità di quando le vivi davvero, romanzi che non ti stanchi mai di leggere e di rileggere, catturata da emozioni così palpabili da sembrare reali. Era da tanto che non leggevo un romanzo del genere, ma “Ladra di cioccolato”, edito Leggereditore, si è rivelato di gran lunga superiore alle aspettative, trasportandomi in un mondo dove amore, erotismo, cioccolato e desiderio si fondono in una miscela esplosiva in grado di regalare al lettore momenti molto più che piacevoli.

L’autrice, Laura Florand, si dimostra maestra sia nell’arte culinaria – indimenticabili e terribilmente golose le dettagliate descrizioni delle varie fasi della preparazione di cioccolatini per tutti i gusti e palati – sia in quella altrettanto complessa della scrittura: la sua penna lieve e ironica, mai volgare, tratteggia il ritratto di uomo e una donna travolti da un vortice di passione che fonde erotismo e cucina, un mix esplosivo, ad alto tasso emozionale, soprattutto quando entra in gioco l’amore. La Florand ambienta le vicende nella capitale per eccellenza del romanticismo, Parigi, descritta come raramente ho visto fare, con stile, eleganza, giocando con gli stereotipi per poi adattarli alla realtà complessa, sfaccettata e affascinante della città francese.

La “ladra di cioccolato” si chiama Cade, ha ventotto anni ed è la figlia del più grande produttore americano di barrette di cioccolato destinate alla distribuzione industriale. È arrivata a Parigi spinta dal mito della città più romantica del mondo e dal sogno che coltiva fin da ragazzina: associare il nome delle tavolette Corey, la ditta di famiglia, a quello del miglior chocolatier di Parigi, creando una linea di cioccolato per gourmet che porti il suo nome. E il miglior chocolatier di Parigi è l’avvenente quanto irritante Sylvain Marquis, dotato di quel pizzico di arroganza tipicamente francese che disgraziatamente riesce solo a renderlo più attraente. Quando Cade entra per la prima volta nel suo atelier parigino, ottiene come unico risultato quello di farsi cacciare malamente: i soldi della famiglia Corey possono comprare molte cose, ma non le ricette segrete di uno dei più grandi chocolatier al mondo. Umiliata per il trattamento ricevuto e indispettita dal rifiuto, Cade decide di non darsi per vinta. Se il denaro e il prestigio della sua famiglia si è dimostrato inutile per raggiungere il suo scopo, vorrà dire che passerà ai metodi forti: di qui all’idea di introdursi nell’atelier di notte, per cercare di carpire il segreto di cioccolatini così squisiti da provocare un autentico orgasmo dei sensi, il passo è davvero breve. Ma Cade non sa che, nascosto tra le ombre dei vicoli parigini, qualcuno sta spiando ogni sua mossa…

“Ladra di cioccolato” è un romanzo che vi farà innamorare in mille modi diversi: di Parigi, del cioccolato e, non da ultimo, dell’amore stesso.