Alex Pietrogiacomi si occupa dell’Ufficio Stampa di Castelvecchi Editore da diversi anni. Già intervistato come facente parte del gruppo "Scrittori Precari", abbiamo scambiato con lui qualche chiacchiera anche sul suo lavoro, per la nostra rubrica dedicata alle professioni nel mondo dell’editoria. Quali i suoi consigli per chi vuole intraprendere questo lavoro? Scopritelo...
- Di cosa si occupa l’ufficio stampa di una casa editrice e in cosa consiste il tuo lavoro, che attualmente svolgi per Castelvecchi Editore?
L’ufficio stampa ha in mano tutta la promozione stampa di un libro, dai cartacei ai media fino ad arrivare al web. Si occupa di questo ed è il link tra casa editrice e l’esterno Sono quattro anni che faccio parte dell’ufficio stampa della Castelvecchi, di cui adesso sono diventato il responsabile insieme a Sabina De Gregori e per un anno sono stato anche ufficio stampa di Arcana con Angelo Bernacchia, che ora è il responsabile dell’unica casa editrice in Italia che si occupa di musica. I nostri marchi inoltre fanno parte della Vivalibri e all’interno di questa c’è anche Elliot con Patrizia Renzi come responsabile (e anche coordinatrice dell’ufficio stampa dei tre marchi) e Cristina Galeani. Siamo una grande squadre che lavora sia in modo sinergico che “individuale” per quanto riguarda la propria realtà.
- Secondo la tua esperienza, quali sono i requisiti e titoli per lavorare come ufficio stampa? E’ necessaria una laurea in scienze della comunicazione o sono
sufficienti capacità di organizzazione e una dose di “savoir faire”?
I requisiti necessari eh!? Direi motivazione, conoscenza dei giornali, voglia di fare, capacità di gestire lo stress, apertura mentale, capacità di lavorare in squadra e da soli. Non credo che sia necessaria una laurea in scienze della comunicazione o in generale una laurea e ovviamente non bastano soltanto organizzazione e diplomazia. Per me è una professione molto creativa, esperenziale, in cui tutto il vissuto personale si unisce alle conoscenze tecniche, è un percorso in continuo divenire pieno di stimoli e di confronti a più livelli.
- E’ vero che sarebbe necessario un portfolio di contatti di giornalisti che si
conoscono personalmente per poter iniziare in questo ruolo? Se sì, come si fa
a crearsi da zero le conoscenze?
Al 50%. Nel senso che per chi già fa questo mestiere e vuole proporsi a nuove case editrici è necessario avere una propria “agenda” di contatti per chi inizia da zero ci vuole un telefono, carta, penna e giornali. I giornali con i loro colophon hanno i numeri necessari e i nomi per poter cominciare ad avere contatti. A questo si può aggiungere l’Agenda del Giornalista o Medias, che sono strumenti utilissimi sia a chi muove i primi passi sia a chi già lavora.
- Quanto conta la “faccia tosta” e la capacità di fare buon viso a cattivo gioco?
Più che faccia tosta ci vuole convinzione, sicurezza, soprattutto bisogna conoscere al meglio pregi e difetti dei propri libri per non dare “pacchi” e per essere preparati a tutto. E poi diplomazia.
- Hai tre consigli da dare ad un giovane che volesse intraprendere il tuo stesso tipo di lavoro?
Se hai sete ti alzi e prendi un bicchiere d’acqua. Se vuoi questo mestiere alzati e prenditelo.
Vuoi lavorare come ufficio Stampa in una casa editrice? Leggi il nostro articolo di approfondimento: https://www.sololibri.net/Lavorare-come-ufficio-stampa-di.html
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Lavorare come ufficio stampa: intervista ad Alex Pietrogiacomi
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