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Cooperative learning o apprendimento cooperativo: come funziona, caratteristiche e un esempio pratico

Il cooperative learning è una modalità di insegnamento molto usata nel mondo anglosassone, ma che sta prendendo piede anche in Italia. Scopriamo insieme come funziona l'apprendimento cooperativo, le caratteristiche, i vantaggi e un esempio pratico.

Federica Privitera
Federica Privitera Pubblicato il 22-10-2022
Cooperative learning o apprendimento cooperativo: come funziona, caratteristiche e un esempio pratico

Nella scuola di oggi non è più pensabile immaginare che le lezioni si svolgano solo ed esclusivamente seguendo il modello classico della lezione frontale: un docente che spiega e gli alunni che, passivamente, lo ascoltano prendendo appunti.

Le nuove ricerche in ambito pedagogico, psicologico e nella sfera delle neuroscienze hanno dimostrato che modalità di apprendimento attive facilitano la sedimentazione dei saperi negli alunni e, parallelamente, slegano lo studio dal solo ed esclusivo accumulo di saperi, trasformando la scuola in una palestra di vita utile a far crescere l’individuo nella sua globalità.

Tra queste nuove tecniche di insegnamento - apprendimento troviamo il cooperative learning o apprendimento cooperativo. Nel nostro articolo di oggi scopriamo cos’è e come funziona l’apprendimento cooperativo.

Il cooperative learning: cos’è e come funziona

L’apprendimento cooperativo è un approccio didattico che prevede il lavoro in piccoli gruppi di studenti e nel quale gli obiettivi disciplinari e sociali hanno pari dignità: il ruolo di ciascuno è determinante e necessario, di livello uguale.

Tutti gli alunni vengono stimolati a cooperare per migliorare reciprocamente il proprio percorso di apprendimento e costruire relazioni positive e significative tra pari. Cooperare significa, come affermano i fratelli Johnson che hanno inventato questo modello, «lavorare insieme agli altri in vista di obiettivi comuni» al fine di creare una comunità di apprendimento che realmente sia in grado di valorizzare le diversità, favorire un adeguato sviluppo cognitivo-psicologico-sociale e di elevare il livello di tutti gli studenti, anche di quelli con disabilità o Bisogni Educativi Speciali.

I vantaggi del cooperative learning

L’organizzazione dei gruppi e delle attività risulta fondamentale per realizzare dei validi percorsi di cooperative learning che, in primo luogo, riescano a favorire:

  • l’interdipendenza positiva fra i membri del gruppo, poiché non può esistere successo individuale senza successo di gruppo;
  • la doppia responsabilità (individuale e di gruppo), affinché ciascun alunno contribuisca realmente al raggiungimento degli obiettivi didattici e formativi previsti, offrendo un personale contributo al gruppo;
  • l’interazione costruttiva diretta attraverso una continua interazione fra i membri del gruppo, che favorisce il sostegno reciproco per il raggiungimento degli obiettivi comuni;
  • l’apprendimento/insegnamento delle abilità necessarie per instaurare positivi rapporti interpersonali all’interno del gruppo;
  • la valutazione e l’auto-valutazione del grado di cooperazione del gruppo.

Gli obiettivi che possono essere raggiunti attraverso l’apprendimento cooperativo riguardano non solo le competenze disciplinari, ma anche e soprattutto quelle cognitivo-emotive, relazionali e sociali.

Gli elementi essenziali del cooperative learning

I principi dell’apprendimento cooperativo, cioè i pilastri per la sua buona riuscita, sono:

  • interdipendenza positiva,
  • interazione costruttiva diretta faccia a faccia,
  • responsabilità individuale e di gruppo,
  • insegnamento e uso di competenze sociali,
  • revisione e controllo dell’attività, valutazione individuale e di gruppo.

L’apprendimento cooperativo: un esempio pratico

Per capire in concreto come si svolge una lezione tramite il cooperative learning, vediamo l’esempio di un’attività da svolgere in una scuola secondaria di secondo grado (scuola superiore) nell’ora di scienze.

Oltre a quelli legati strettamente alla materia curriculare, gli obiettivi sono:

  • sviluppare l’attitudine all’ascolto, allo scambio e alla cooperazione di fronte a posizioni e giudizi diversi dai propri;
  • riconoscere il valore di ogni individuo come persona.

In una classe quinta il docente introduce il tema dei danni della sigaretta elettronica. Inizialmente promuove un brainstorming sul tema per rilevare i saperi naturali attorno a questa tematica. Ci si può aspettare che, dopo la discussione, gli allievi si dividano in due parti:

  • metà della classe non ritiene affatto dannosa la sigaretta elettronica,
  • la rimanente metà la ritiene pericolosa per la salute, esattamente quanto la sigaretta normale.

Il docente prepara quindi un’attività di apprendimento introducendo documenti e letture per suffragare o confutare la posizione emersa in questa fase, con un lavoro di cooperative learning, appunto, che si svilupperà in parte a scuola e in parte a casa.

In un primo incontro l’insegnante:

  • ridisegna il setting di apprendimento nell’aula tradizionale, unisce i banchi a isole, le dispone verso le pareti, sposta la cattedra nel centro dell’aula e sopra vi colloca riviste scientifiche, articoli, brani scelti a sostegno di entrambe le ipotesi;
  • forma i mini gruppi composti da quattro studenti, due che reputano la sigaretta elettronica dannosa quanto quella normale e due che non la ritengono affatto dannosa;
  • assegna i ruoli del cooperative learning, come ad esempio
    • «il lettore» che legge il materiale proposto,
    • «il ricercatore» che individua ed evidenzia le tesi pro e contro più importanti,
    • «l’animatore» che anima la discussione nel gruppo,
    • «il notaio» che annota gli elementi emersi dalla ricerca e sintetizza le differenti opinioni emerse.

Gli studenti devono ricercare nel materiale documentale fornito dal docente le posizioni pro e contro l’utilizzo della sigaretta elettronica, annotarne gli elementi significativi, animare una discussione in cui ciascun allievo, parlando a turno, esprime il suo parere anche alla luce degli approfondimenti fatti.

Inoltre, devono ascoltare attivamente l’opinione di tutti, aspettare il proprio turno senza accavallarsi, porre domande stimolo, mantenendo un clima che rispetti ciascun individuo e la propria posizione.

Durante l’ascolto il notaio sintetizza le posizioni emerse che verranno presentate a tutto il gruppo in occasione di un incontro restitutivo finale.

Il docente chiederà in particolare a ciascun allievo come si è svolta l’attività di gruppo, se ciascuno ha rispettato il ruolo assegnato e l’opinione differente dalla propria, se qualcuno ha modificato l’opinione originaria a seguito delle informazioni acquisite e dell’ascolto con i compagni.

Alla fine dell’attività, quindi, non solo si sarà appreso qualcosa di più sul tema (aumentando, quindi, le proprie conoscenze scientifiche), ma si sarà anche sperimentata una crescita sul piano cognitivo, emotivo, relazionale e sociale.

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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Cooperative learning o apprendimento cooperativo: come funziona, caratteristiche e un esempio pratico

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