Un giorno sarai un posto bellissimo
- Autore: Corrado Fortuna
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Baldini+Castoldi
- Anno di pubblicazione: 2014
“La dignità non si perde solo in Sicilia, e nemmeno a Roma. La dignità la perdono quelli che guardano il telegiornale, che piangono per le tragedie di Lampedusa e poi, quando incontrano un immigrato, si voltano dall’altra parte o cambiano marciapiede. La dignità la perdono quelli che hanno votato sempre in cambio di qualcosa, per un tornaconto personale. Questo Paese la dignità la perde tutti i giorni indignandosi per la mafia e beneficiando continuamente della mentalità che la mafia gli lascia in eredità”.
Dov’è finito il vassoio d’argento regalato da un noto politico democristiano, Presidente del Consiglio, per il matrimonio dell’avvocato Salvo Riccobono, con la figlia di un esponente della Democrazia Cristiana siciliana, un mafioso “punciutu”? Lorenzo, Arturo e Silvia si ritrovano insieme come vent’anni prima a Palermo e decifrando l’unica lettera che Riccobono ha scritto dal carcere al figlio, i tre scoprono, dove andarlo a recuperare.
Corrado Fortuna, attore, scrittore, film-maker, l’io narrante di “Un giorno sarai un posto bellissimo” (Baldini&Castoldi, 2014), un giallo, un noir, un romanzo virato al vero, a ciò che accaduto.
Un grido accorato, una denuncia forte, un pugno allo stomaco, questo e altro è l’opera prima di Fortuna. Da una parte una Palermo immobile "come una statua di tufo", piena di contraddizioni con Giovanni Falcone vicino di casa amico dei suoi genitori e con il figlio di un noto boss mafioso che è suo amico "perché essere amici, alle scuole elementari, è normale, e bello"; dall’altra una città che si ribella: commercianti iscritti alle liste di Addiopizzo, giovani che sfilano in silenzio per non dimenticare, preti, magistrati e poliziotti morti ammazzati per una giusta causa.
Due piani narrativi con continui cambi temporali e spaziali che si incrociano, si intersecano: si sovrappongono la Palermo del 1992 e quella del 2013 e nel mezzo Milano, Roma, Nizza, Ventimiglia, Liganosa, Livorno, Trapani e un complesso alberghiero di proprietà dei Riccobono che allora come ora rappresenta la prova concreta dei rapporti mafia/Stato.
Arturo Buonocuore e Lorenzo Riccobono, amici da sempre, stessa scuola il Gonzales, stessa ragazza Silvia, stessa voglia di combattere la violenza quella che ti fa "accettare di vivere circondato dal brutto, come se fosse normale, come se la bellezza fosse una cosa inutile". Arturo, attore nella vita proprio come Corrado ci racconta la Storia della Sicilia, della sua terra che lui ama e odia allo stesso tempo e ci contagia la speranza tarda a morire dal retrogusto amaro perché ci siamo rassegnati, perche le parole dette da Borsellino sono lontane dal realizzarsi:
“Palermo un giorno sarai un posto bellissimo”.
Un giorno sarai un posto bellissimo
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