Roma, via Appia nuova, ore 18 circa, libreria LaFeltrinelli. I presenti: Elisa del Mese, Andrea e Francesco "lettori speciali" e un gran pubblico.
È qui che Chiara Gamberale, lo scorso giovedì 30 ottobre, ha presentato per la prima volta il suo vecchio/nuovo romanzo “Arrivano i pagliacci” (Mondadori).
L’incontro si è svolto in modo semplice e a diretto contatto col pubblico, che, al termine degli interventi degli ospiti, ha potuto rivolgere alcune domande alla giovane scrittrice romana. Elisa del Mese, con la complicità di Andrea e Francesco, ha sottoposto Chiara Gamberale a un divertente e originale "interrogatorio" partendo proprio dagli elementi chiave del romanzo. Arrivati con due scatoloni pieni di oggetti personali, gli ospiti hanno fatto ciò che la scrittrice fa in "Arrivano i pagliacci": chiedono a Chiara di raccontarsi attraverso i ricordi e le emozioni che quegli oggetti le suscitano. Un incontro molto personale e intimo, che si è aperto con la lettura, da parte della Gamberale, di un passo fondamentale del romanzo, quello della vera e propria presentazione emotiva della protagonista, Allegra Lunare.
"Sono nata il 20-02-1980 e mi chiamo Allegra Lunare.
Sono alta un metro e sessantanove, ho i capelli castano chiaro, gli occhi un po’ marroni un po’ verdi, anche se sulla carta d’identità ho fatto scrivere solo verdi.
Di buono la gente dice che ho la Pelé liscia, un bel sedere e la simpatia.
Di cattivo le orecchie un po’ a sventola, poche tette e un’irritante fiducia nell’analfabetismo".
Vi chiederete: ma perché il romanzo è vecchio/nuovo? Perché non è stato scritto ora, ma è un romanzo della Chiara ventiduenne, quella che nel 2002 lo aveva pubblicato presso l’editore Bompiani e che lo aveva urlato al mondo, forse con una voce ancora troppo debole e confusa. Pertanto, eccolo qui, il romanzo della sperimentazione, il romanzo che è arrivato dopo i primi due scritti di stampo "classico" ("Una vita sottile" e "Color lucciola") e che è figlio, a detta della scrittrice stessa - la quale ha avuto il coraggio di raccontarsi, questa volta dal vivo, ad un pubblico curioso e numeroso - delle letture di autori che "mi hanno aperto la testa", dice la Gamberale.
"Arrivano i pagliacci" si è presentato la prima volta come "un’urgenza pazza di esprimere e sperimentare", costruito su un impianto ancora debole forse, pieno di anacoluti e privo del rispetto logico della frase. Rimetterci le mani dopo dodici anni è stata una vera e propria sfida, un gioco - come lo definisce Chiara - che rispetta le regole che erano state imposte dalla ventiduenne di allora, ma che sa dare ascolto anche alle esigenze della donna di oggi, la scrittrice che ha finalmente trovato il suo stile - quello stile che forse era già ben definito nel 2010 dopo "Le luci nelle case degli altri" - , "l’autostoppista della cultura" (per usare le parole di Truman Capote) che manca di un "percorso accademico serio" come quello dei suoi maestri, ma che, forse proprio per questo, ha saputo e sa emozionare i lettori con la semplicità della Vita.
Allegra Lunare, così come Chiara Gamberale, vede il mondo attraverso una lente colorata che le permette di aggiudicarsi, di diritto, il nome che porta: la deformazione-formazione di vedere sempre negli altri, nel mondo, un "presupposto emotivo anziché una malizia mentale", pensare che il mondo "agisce per impulsi ed emozioni e non per calcoli mentali", è ciò che caratterizza non solo questo romanzo, non solo tutti i romanzi di Chiara, ma è ciò che caratterizza Chiara Gamberale stessa.
Con un grande entusiasmo e una contagiosa voglia di mettersi a nudo, la scrittrice ha concluso l’incontro, durato ben due ore, firmando autografi e rispondendo alle numerose domande dei suoi lettori.
Dopo più di dieci anni il romanzo di Allegra Lunare è tornato in libreria. Dopo più di dieci anni Chiara Gamberale ne ha parlato al suo pubblico. Dopo più di dieci anni, finalmente, i pagliacci sono arrivati per tutti.
"L’importante è non tradirsi. E, ogni tanto, ricominciarsi".
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Chiara Gamberale presenta a Roma il romanzo “Arrivano i pagliacci”
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