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L’acqua del lago non è mai dolce Formato Kindle

3,8 3,8 su 5 stelle 3.001 voti

Odore di alghe limacciose e sabbia densa, odore di piume bagnate. È un antico cratere, ora pieno d’acqua: è il lago di Bracciano, dove approda, in fuga dall’indifferenza di Roma, la famiglia di Antonia, donna fiera fino alla testardaggine che da sola si occupa di un marito disabile e di quattro figli. Antonia è onestissima, Antonia non scende a compromessi, Antonia crede nel bene comune eppure vuole insegnare alla sua unica figlia femmina a contare solo sulla propria capacità di tenere alta la testa.
E Gaia impara: a non lamentarsi, a salire ogni giorno su un regionale per andare a scuola, a leggere libri, a nascondere il telefonino in una scatola da scarpe, a tuffarsi nel lago anche se le correnti tirano verso il fondo.
Sembra che questa ragazzina piena di lentiggini chini il capo: invece quando leva lo sguardo i suoi occhi hanno una luce nerissima. Ogni moto di ragionevolezza precipita dentro di lei come in quelle notti in cui corre a fari spenti nel buio in sella a un motorino. Alla banalità insapore della vita, a un torto subìto Gaia reagisce con violenza imprevedibile, con la determinazione di una divinità muta.
Sono gli anni duemila, Gaia e i suoi amici crescono in un mondo dal quale le grandi battaglie politiche e civili sono lontane, vicino c’è solo il piccolo cabotaggio degli oggetti posseduti o negati, dei primi sms, le acque immobili di un’esistenza priva di orizzonti.
Giulia Caminito dà vita a un romanzo ancorato nella realtà e insieme percorso da un’inquietudine radicale, che fa di una scrittura essenziale e misurata, spigolosa e poetica l’ultimo baluardo contro i fantasmi che incombono.
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Descrizione prodotto

Dalla quarta di copertina

Odore di alghe limacciose e sabbia densa, odore di piume bagnate. È un antico cratere, ora pieno d'acqua: è il lago di Bracciano, dove approda, in fuga dall'indifferenza di Roma, la famiglia di Antonia, donna fiera fino alla testardaggine che da sola si occupa di un marito disabile e di quattro figli. Antonia è onestissima, Antonia non scende a compromessi, Antonia crede nel bene comune eppure vuole insegnare alla sua unica figlia femmina a contare solo sulla propria capacità di tenere alta la testa. E Gaia impara: a non lamentarsi, a salire ogni giorno su un regionale per andare a scuola, a leggere libri, a nascondere il telefonino in una scatola da scarpe, a tuffarsi nel lago anche se le correnti tirano verso il fondo. Sembra che questa ragazzina piena di lentiggini chini il capo: invece quando leva lo sguardo i suoi occhi hanno una luce nerissima. Ogni moto di ragionevolezza precipita dentro di lei come in quelle notti in cui corre a fari spenti nel buio in sella a un motorino. Alla banalità insapore della vita, a un torto subito Gaia reagisce con violenza imprevedibile, con la determinazione di una divinità muta. Sono gli anni duemila, Gaia e i suoi amici crescono in un mondo dal quale le grandi battaglie politiche e civili sono lontane, vicino c'è solo il piccolo cabotaggio degli oggetti posseduti o negati, dei primi sms, le acque immobili di un'esistenza priva di orizzonti. --Questo testo si riferisce alla paperback edizione.

Dettagli prodotto

  • ASIN ‏ : ‎ B0C4TV7DGJ
  • Editore ‏ : ‎ Bompiani (17 maggio 2023)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Dimensioni file ‏ : ‎ 1204 KB
  • Da testo a voce ‏ : ‎ Abilitato
  • Screen Reader ‏ : ‎ Supportato
  • Miglioramenti tipografici ‏ : ‎ Abilitato
  • Word Wise ‏ : ‎ Non abilitato
  • Memo ‏ : ‎ Su Kindle Scribe
  • Lunghezza stampa ‏ : ‎ 315 pagine
  • Numeri di pagina fonte ISBN ‏ : ‎ 8830120480
  • Recensioni dei clienti:
    3,8 3,8 su 5 stelle 3.001 voti

Informazioni sull'autore

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Giulia Caminito
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Recensioni clienti

3,8 su 5 stelle
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3.001 valutazioni globali

Recensioni migliori da Italia

Recensito in Italia il 27 aprile 2024
Libro meraviglioso che racconta la storia di una famiglia povera ai margini della società, della lotta della madre della protagonista per dare un tetto alla sua famiglia e soprattutto racconta la storia di Gaia la protagonista dell'adolescenza all'età adulta, un racconto duro e spietato che porta nella vita di queste persone che vivono nella periferie e che vivono senza niente. Indimenticabile la protagonista con le sue meschinità e con le sue pulsioni che la rendono un personaggio unico e originale, una vita ai margini senza possibilità di redenzione e riscatto. Lo stile di scrittura e secco e diretto, duro e crudo e proprio per questo è perfetto per questo libro che colpisce allo stomaco come un pugno.
Recensito in Italia il 19 febbraio 2021
Conosciamo la protagonista, Gaia, quando è piccolina e pian piano la vediamo crescere e il suo percorso di crescita è ciò che più mi ha colpito in questo romanzo e più ho apprezzato. Ogni volta che l'ho vista reagire, prendersi e conquistarsi un nuovo spazio, ho sempre trovato il momento catartico, potente, realistico e gratificante dal mio punto di vista di lettrice. Ho amato l'ambientazione, immersiva e ben descritta e mai dimenticata, infatti questo lago è sempre ben presente. Ho apprezzato la figura della madre. Ho amato alcuni personaggi secondari, per quanto alcuni siano solo comparse e relegati giustamente sullo sfondo, altri, per quanto abbiano brevi apparizioni, sono comunque riusciti a risaltare un sacco e a colpirmi per la loro profondità e il loro significato, come ad esempio Carlotta, Samuele, Mariano. Lo stile è originale, pulito e scorrevole e per tutto il romanzo conserva questo tono a metà fra un discorso e un'accusa e dà ritmo e non annoia mai e l'ho apprezzato, le descrizioni sono piene di dettagli precisi e particolari e a volte ci sono paragrafi ad elenco dove anche lì, riesce a dire tantissimo in poco spazio e a tenere ritmo.
Qualche sbavatura e qualche particolare che non ho apprezzato: questa retorica eccessiva e falsa dove quelli che abitano nella grande città devono essere per forza tutti figli di papà e i pendolari che arrivano da fuori invece poveri; il finale su Gaia l'ho trovato un po' ingiustificato e forzato, mentre su altri personaggi quello stesso tema aveva avuto un senso, sulla protagonista perde davvero tanto di significato secondo me; la seconda parte meno coinvolgente e coesa come narrazione rispetto alla prima parte.
28 persone l'hanno trovato utile
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Recensito in Italia il 26 giugno 2021
Scrittura impeccabile, affascinate nella sua linea asciutta e composta. Interessante il mancato distacco tra discorso diretto e indiretto garantisce una continuità particolare al dialogo e rende il discorso incalzante. Ho apprezzato l’accumulazione di frasi per esplicitare sentimenti e sensazioni spesso mediante il meccanismo retorico della sinestesia che permette di entrare maggiormente in empatia con lo stato d’animo di frequente confusione della protagonista. Per quanto concerne il contenuto mi sento di condannare l’eccesso di tragicità a mio avviso smisurato e scenico. La teatralità della morte è paragonabile ad un noir e dunque completamente fuori lungo rispetto all’intento (mi pare prefissato) dell’autrice di voler scrivere un romanzo di materia più “psicologica”. Secondo la mia modesta analisi, era opportuno omettere reiterate disgrazie e investire maggiormente in un contenuto di spessore senza dover scadere in drammi o enumerare una catastrofe dietro l’altra. L’attenzione del lettore va mantenuta con l’analisi interiore del personaggio e il libro, nel suo complesso, a mio parere, ha parzialmente fallito questo tentativo. Altro punto che intendo criticare è la descrizione della miseria economica condannabile sotto vari aspetti: l’assenza di televisore, ad esempio, è assolutamente fuori luogo e risulta molto più adatta per un’ambientazione da secondo dopoguerra ma completamente destoricizzata negli anni 2000 dove un tubo a raggi catodici lo si recuperava alla discarica cittadina senza troppa fatica, così come altri aspetti che tendono a focalizzarsi ed enfatizzare una miseria riconducibile agli anni 50 non sicuramente adatta all’epoca del romanzo; a cui si aggiunge un ripetersi di complessità per aspetti futili, un affanno dietro l’altro con conseguente ingigantimento delle difficoltà. Rivedo inoltre lo stesso importante scarto di tempo anche nell’insistere sulla piaga dell’eroina ricollegabile ad un passato parecchio più remoto rispetto all’epoca descritta. Sempre per quanto concerne l’eccessività, la constato anche nell’analisi dell’adolescenza, dove comprendo la complessità dell’età e l’enorme caos interiore ma credo che spesso questa esplosione si dissolvi bruciando nella profondità dell’anima adolescenziale per poi spegnersi lentamente con l’età adulta; dunque la reazione che porta la protagonista quasi ad uccidere una coetanea mi sembra parecchio smoderata e fuori dalle righe, soprattutto se si considera che ha compierla è una ragazza alimentata quotidianamente di cultura. Nonostante questi aspetti dubbiosi e latenti sento di dover complimentarmi con l’autrice per la descrizione del vuoto, dall’assenza di prospettive nonostante lo sforzo e l’impegno nello studio, la critica (non troppo velata) ad una società corrotta e di facciata trova la mia più grande ammirazione. “Gli ultimi saranno ultimi” messaggio forte ma purtroppo realista che svela un mondo dove l’emancipazione e la meritocrazia sono valori sfumati, perduti e alquanto lontani. Mi è piaciuto molto il sottolineare la scelta di studi filosofici della protagonista e la sua impossibilità ad accedere ad un percorso accademico, credo che sottolinei parte delle ingiustizie e dei meccanismi di privilegio che si nascondo sotto un perbenismo di facciata di buona parte del mondo a noi circostante. Consiglio la lettura per la sua capacità di creare spunti interessanti alla riflessione. Grazie per l’attenzione!
63 persone l'hanno trovato utile
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Recensito in Italia il 12 aprile 2024
Il complesso rapporto fra una madre, ingombrante, totalizzante, e una figlia, che vediamo lottare, nelle varie fasi della sua vita, per definire e affermare se stessa. Figlia il cui nome viene rivelato, in modo emblematico, solo molto avanti nel testo, quasi a sottolineare questa enorme difficoltà.
Una storia dura, di povertà, ma non di riscatto, narrata in modo quasi famelico, con un linguaggio spesso aspro.
Un romanzo che risucchia e trascina, che ti invischia, come una voragine, come l'acqua, scura, del lago.

Le recensioni migliori da altri paesi

Giammarco Tosi
5,0 su 5 stelle Gaia
Recensito negli Stati Uniti il 20 settembre 2021
Si legge il suo nome solo una volta… e lei arriva. E scompare tra le pagine, si china ad allacciarsi le scarpe da bambina e in un batter d’occhio e’ diventata matura, succhiando il midollo della vita, lei “rossa malpelo” aggrappata a un’esistenza sempre im salita.

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