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Fino alla fine Copertina flessibile – 26 settembre 2023
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Sigrid, dottoressa quarantenne, vive a Oslo con i figli e il secondo marito, insieme al quale ha abbandonato il paesino di campagna dove è cresciuta, lasciandosi alle spalle un carico di ricordi difficile da sostenere. La nuova serenità che ha conquistato è però solo apparente. Sigrid è infatti segretamente gelosa del rapporto che la figlia maggiore sta instaurando con il padre, il suo primo marito ricomparso da poco e forse mai dimenticato. E poi c’è la madre, Anne, ormai quasi settantenne, fiera e indipendente. Il rapporto con lei è teso, lo è sempre stato: Sigrid sta ancora aspettando che l’anziana donna faccia ammenda per aver trascurato lei e suo fratello fin dalla tenera età, dedicando tutte le sue attenzioni al marito invalido. Sono trascorsi decenni, ma il tempo non ha lenito il dolore, le due donne sono entrambe troppo prese da se stesse e una riconciliazione vera e propria non c’è mai stata. Quando ad Anne viene diagnosticata una malattia terminale, Sigrid deve riconsiderare ogni cosa. La vita della madre sta precipitando verso una fine inaspettata e prematura, e la delicatezza del momento fa sì che tutti i problemi, mai risolti, soltanto taciuti, tutti i silenzi forzati e le recriminazioni tornino a farsi sentire prepotentemente.
Con intuito tagliente, profonda empatia e una precisione millimetrica nel cogliere le dinamiche relazionali, Flatland ritrae il dramma e la poesia della vita ordinaria e ci mostra come un singolo cambiamento può far emergere desideri repressi e vecchi segreti in ogni famiglia.
«Non riesco a pensare a un altro autore in grado di descrivere la tensione all’interno delle nostre relazioni più strette come Helga Flatland. In mezzo all’apparentemente banale monotonia quotidiana, in qualche modo cattura l’essenza della condizione umana».
«Adresseavisen»
«Ancora una volta Helga Flatland dimostra un’abilità unica nel creare ritratti vividi di persone che si ritrovano di fronte ai grandi bivi della vita».
«VG»
«Schietta, ironica e tagliente: queste le migliori qualità di Helga Flatland, acclamata tra le più promettenti giovani autrici norvegesi, abilissima nel districarsi tra sentimenti come la perdita, l’attaccamento e il rimpianto». Ilaria Zaffino, «Robinson – la Repubblica»
- Lunghezza stampa288 pagine
- LinguaItaliano
- EditoreFazi
- Data di pubblicazione26 settembre 2023
- Dimensioni14.1 x 1.9 x 21.3 cm
- ISBN-13979-1259674241
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Descrizione prodotto
L'autore
Dettagli prodotto
- ASIN : B0BXMN3SL4
- Editore : Fazi (26 settembre 2023)
- Lingua : Italiano
- Copertina flessibile : 288 pagine
- ISBN-13 : 979-1259674241
- Peso articolo : 270 g
- Dimensioni : 14.1 x 1.9 x 21.3 cm
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 78,444 in Libri (Visualizza i Top 100 nella categoria Libri)
- n. 820 in Narrativa su famiglia e relazioni
- n. 6,682 in Narrativa contemporanea (Libri)
- n. 8,554 in Narrativa letteraria (Libri)
- Recensioni dei clienti:
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Helga Flatland
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La storia di Sigrid e Anne, madre e figlia. Un rapporto troppo spesso abbandonato per altro. Da un lato Sigrid giovane donna quarantenne con due figli, una avuto dal primo compagno mai dimenticato e il piccolo di casa. Anne, donna che vive nelle montagne della Norvegia più incontaminata, nella sua fattoria senza animali.
Un giorno il loro rapporto dovrà per forza cambiare, recriminazioni del passato, di assenze e di mancanza di affetto dovranno fare posto al bisogno che hanno l'una dell'altra…
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Un libro assolutamente meraviglioso, una storia di famiglia, sicuramente non da favola, ma con i dolori e le mancanze che spesso si possono generare nel caso della vita. Il carattere dell'una che si scontra con l'altro. Madre e figlie legate dal sangue ma così distanti dal punto di vista caratteriale.
L'autrice ci fa scoprire il rapporto tra le due in un momento di dolore, ognuna di loro affronterà la questione in modo così diverso e così distante.
Un libro che ti entra dentro, che ti fa emozionare ma anche arrabbiare, un romanzo che consiglio a tutti di leggere.
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⭐⭐⭐⭐⭐/5
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Helga Flatland
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La storia di Sigrid e Anne, madre e figlia. Un rapporto troppo spesso abbandonato per altro. Da un lato Sigrid giovane donna quarantenne con due figli, una avuto dal primo compagno mai dimenticato e il piccolo di casa. Anne, donna che vive nelle montagne della Norvegia più incontaminata, nella sua fattoria senza animali.
Un giorno il loro rapporto dovrà per forza cambiare, recriminazioni del passato, di assenze e di mancanza di affetto dovranno fare posto al bisogno che hanno l'una dell'altra…
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Un libro assolutamente meraviglioso, una storia di famiglia, sicuramente non da favola, ma con i dolori e le mancanze che spesso si possono generare nel caso della vita. Il carattere dell'una che si scontra con l'altro. Madre e figlie legate dal sangue ma così distanti dal punto di vista caratteriale.
L'autrice ci fa scoprire il rapporto tra le due in un momento di dolore, ognuna di loro affronterà la questione in modo così diverso e così distante.
Un libro che ti entra dentro, che ti fa emozionare ma anche arrabbiare, un romanzo che consiglio a tutti di leggere.
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⭐⭐⭐⭐⭐/5
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Helga Flatland è riuscita a colpirmi nuovamente, a conquistarmi definitivamente anche se già l’aveva fatto con “Una famiglia moderna”
Ma questa volta è riuscita a suscitare in me sentimenti troppo forti, troppo intensi, troppo profondi.
Un romanzo che è allo stesso tempo edificante ma anche deprimente, ma comunque magnifico.
Perché Anne deve fare i conti con un cancro terminale, con un marito ricoverato in una casa di cura dopo una serie infinita di ictus, la figlia Sigrid con la quale ha un rapporto quasi inesistente, un figlio che vive di speranze e un amante che è stato per momenti la sua ancora di salvezza.
Però oltre alla storia di Anne, dura, dolorosa e quasi piena di solitudine, c’è anche la storia di Sigrid chi deve gestire un rapporto burrascoso con la figlia, l’ex-compagno e una paziente disfunzionale incinta.
E così come ho compatito profondamente Anne, ho odiato Sigrid, una donna egoista e superficiale, incapace della più piccola empatia con le sofferenze della madre, piena di rancore e impossibilitata a perdonarla e aiutarla spontaneamente.
La Flatland scrive magnificamente su ciò che accade nella vita reale e include un delicato commento sociale. Le relazioni non sono tutte rose e fiori, né tutte buone o cattive. Hanno i loro alti e bassi, e a volte sono estreme.
Una storia di persone comuni che ci racconta come spesso nelle relazioni familiari ci siano troppe cose non dette e una complessità difficile da svelare.
Preparate un bel pacco di fazzolettini… vi saranno indispensabili.
Un romanzo molto doloroso, per momenti terribile, però senza dubbi, profondamente bello.
Recensito in Italia il 25 ottobre 2023
Helga Flatland è riuscita a colpirmi nuovamente, a conquistarmi definitivamente anche se già l’aveva fatto con “Una famiglia moderna”
Ma questa volta è riuscita a suscitare in me sentimenti troppo forti, troppo intensi, troppo profondi.
Un romanzo che è allo stesso tempo edificante ma anche deprimente, ma comunque magnifico.
Perché Anne deve fare i conti con un cancro terminale, con un marito ricoverato in una casa di cura dopo una serie infinita di ictus, la figlia Sigrid con la quale ha un rapporto quasi inesistente, un figlio che vive di speranze e un amante che è stato per momenti la sua ancora di salvezza.
Però oltre alla storia di Anne, dura, dolorosa e quasi piena di solitudine, c’è anche la storia di Sigrid chi deve gestire un rapporto burrascoso con la figlia, l’ex-compagno e una paziente disfunzionale incinta.
E così come ho compatito profondamente Anne, ho odiato Sigrid, una donna egoista e superficiale, incapace della più piccola empatia con le sofferenze della madre, piena di rancore e impossibilitata a perdonarla e aiutarla spontaneamente.
La Flatland scrive magnificamente su ciò che accade nella vita reale e include un delicato commento sociale. Le relazioni non sono tutte rose e fiori, né tutte buone o cattive. Hanno i loro alti e bassi, e a volte sono estreme.
Una storia di persone comuni che ci racconta come spesso nelle relazioni familiari ci siano troppe cose non dette e una complessità difficile da svelare.
Preparate un bel pacco di fazzolettini… vi saranno indispensabili.
Un romanzo molto doloroso, per momenti terribile, però senza dubbi, profondamente bello.
Le famiglie di Helga Flatland sono famiglie che lottano, tra di loro, tra i propri membri, e contro forze esterne. Sono famiglie comuni che hanno a che fare con i casi della vita, con le “nuove” società, con le scelte giuste e sbagliate.
Se nel romanzo precedente, Una famiglia moderna, la lotta era contro i pregiudizi, in questo nuovo libro della scrittrice norvegese, Fino alla fine, (entrambi i romanzi sono editi Fazi) la battaglia si concentra contro la malattia, dall’esito inevitabile, e i rancori, alcuni di vecchia data altri no, che può creare, sollevare, riportare alla luce dal passato, accentuare e assottigliare. L’egoismo, il perenne contrasto tra la voglia di resistere strenuamente per distruggere la malattia e l’altrettanto forte voglia di arrendersi per non soffrire più, non far soffrire più e… liberarsi di un peso. Non è facile parlare di questo libro perché tratta un tema molto delicato, e in particolare non lo è per me, che mi sono ritrovata a vivere alcune sensazioni, alcuni sentimenti, alcuni pensieri. E per questo ho faticato a leggerlo. Per questo e per l’antipatia profonda che ho provato nei confronti di Sigrid, una donna cinica, egocentrica ed egoista che nemmeno davanti alla tragedia che ha colpito la sua famiglia, prima in gioventù e poi in età adulta, ha avuto la sensibilità di comprendere i comportamenti della madre, apportando giustificazioni che, in quel contesto, risultano solo puerili. Sì, la madre ha sicuramente sbagliato, ma per affibbiarle una reale colpa bisognerebbe soppesare la reale portata del “danno”, cosa che Sigrid non fa mai, rimanendo emotivamente distante da lei, ripiegata sul suo passato di adolescente trascurata anche se, in realtà e a ben vedere, non è stato proprio così, non tanto quanto lei ne è convinta almeno. Ci vuole cuore per leggere questo romanzo, tanto cuore e tanta sensibilità. È impossibile non empatizzare con i personaggi e il loro dolore, quello di Anne in particolare. Bello, doloroso ma bello.