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Il filo infinito Formato Kindle

4,2 4,2 su 5 stelle 704 voti

“Sono venuto anche a cercare Europa. Le sue radici cristiane. Chi siamo, da dove veniamo.”

L’Europa è oggi fragile come poche volte nella sua storia. Com’è riuscita a restare salda in tutte le altre, difficili occasioni che l’hanno messa alla prova? E cosa in prima istanza ha raccolto territori diversi per etnia e origini? Paolo Rumiz ci accompagna nella ricerca del filo che unisce il nostro continente, trovandolo nelle abbazie dei discepoli di Benedetto da Norcia, il santo protettore d’Europa. Dall’Atlantico fino alle sponde del Danubio, sono gli uomini che riuscirono a salvare l’Europa con la forza della fede e l’efficacia di una formula: ora et labora. Lo fecero nel momento peggiore, negli anni di violenza e anarchia che seguirono la caduta dell’Impero romano, quando le invasioni erano furiose e spietate, non una migrazione di diseredati. Preservarono una cultura millenaria, rimisero in ordine un territorio devastato e in preda all’abbandono. Costruirono, con i monasteri, dei formidabili presidi di resistenza alla dissoluzione. I monaci che abitano oggi quei luoghi vivono secondo una Regola più che mai valida, in un momento in cui i seminatori di zizzania cercano di fare a pezzi l’utopia dei padri: quelle nere tonache ci ricordano che l’Europa è, prima di tutto, uno spazio di esodi continui, che sarebbe insensato blindare. E ci spingono a chiederci da dove potrà venire la portentosa spinta necessaria alla sua ricostruzione e se sapremo risollevarci senza bisogno di altre guerre e catastrofi. All’urgenza di questi interrogativi, più che mai attuali ora che un nuovo conflitto scuote il continente, Rumiz cerca una risposta nei luoghi e tra le persone che continuano a tenere il filo dei valori perduti, in un viaggio che è prima di tutto interiore.

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Dettagli prodotto

  • ASIN ‏ : ‎ B0BG14CXCC
  • Editore ‏ : ‎ Feltrinelli Editore (30 settembre 2022)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Dimensioni file ‏ : ‎ 529 KB
  • Da testo a voce ‏ : ‎ Abilitato
  • Screen Reader ‏ : ‎ Supportato
  • Miglioramenti tipografici ‏ : ‎ Abilitato
  • Word Wise ‏ : ‎ Non abilitato
  • Memo ‏ : ‎ Su Kindle Scribe
  • Lunghezza stampa ‏ : ‎ 176 pagine
  • Recensioni dei clienti:
    4,2 4,2 su 5 stelle 704 voti

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Paolo Rumiz
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Recensioni clienti

4,2 su 5 stelle
4,2 su 5
704 valutazioni globali
Che fatica arrivare in fondo.
2 Stelle
Che fatica arrivare in fondo.
Nonostante la scrittura sapiente e scorrevole non riuscivo a terminare di leggere “Il filo infinito” come se il titolo del libro fosse anche attaccato alla mia facoltà di lettrice e non riuscisse mai a trovare il bandolo della matassa.Il filo infinito è un reportage di viaggio, uno dei tanti che ha fatto Paolo Rumiz, dove si percepisce il cammino del pellegrino alla ricerca di una meta sia esterna che interna. Ogni capitolo è un luogo, ma non un luogo qualunque, ogni capitolo è un monastero benedettino che punteggia una carta d’Europa, lasciando tracce che ogni volta sono diverse seppur uguali a se stesse.Ecco, apparentemente diverse, perché la ripetitività delle mura, degli orti, degli incontri è sempre la stessa. Seguire la regola di San Benedetto non lascia molti spazi, “Ora et labora” è il motto di ogni uomo che decide di prendere i voti monastici e dedicarsi non solo alla cura delle anime, ma anche alla cura del territorio. Non per niente a volte i monasteri sono diventati vere e proprie fortezze e imprese economiche.Non so come è nato questo libro, se è stato assemblato dopo averlo pubblicato a puntate da qualche parte, o se è nato nella forma i cui l’ho letto, quello che io ho percepito è una ripetitività che se letta a distanza di una settimana potrebbe essere piacevole, letta senza soluzione, risulta stucca!Eppure, come ho detto, la prosa di Rumiz è piacevole e accattivante, si percepisce il coinvolgimento della persona Rumiz e non solo del giornalista Rumiz, ma non mi ha conquistato, e anzi ho fatto molta fatica ad arrivare alla fine.
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Recensioni migliori da Italia

Recensito in Italia il 28 marzo 2024
Questo è tra i libri più riusciti di Paolo Rumiz e si nutre di un paradosso. Il laico pubblicista alla ricerca dell'unità dell'Europa, al di là di ogni barriera etnica e ideologica, compie un viaggio a ritroso nel medioevo cristiano, alla ricerca di quelle abbazie benedettine che crearono una rete di contatti nel nome della comune fede ed eredità culturale, superando appunto le barriere geografiche ed etniche dell'Europa di allora.
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Recensito in Italia il 1 febbraio 2023
Ammiro Paolo Rumiz, ma la lunga introduzione al tema del libro non mi è piaciuta. Mi ha scoraggiato dal proseguire nella lettura. Stavo quasi per mollare tutto! Poi l'ho letto, cercandone il filo conduttore che è divenuto sempre più chiaro. Se ho capito bene credo che abbia voluto contrapporre l'odierno mondo materialista e impazzito, ai - "valori liquidati o derisi dalla modernità" - a una visione costruttiva di esso, contrapponendovi la Regola di San Benedetto. Il libro è tutto un ragionamento attorno alla regola del santo di Norcia come vissuta nei vari cenobi europei. Emerge in particolare l'Europa del "labora" che ha insegnato l'arte bonificatrice, agricola, vitivinicola, casearia, della birra, ecc., a tutto un continente, un mondo che allora era senza frontiere. Ma talvolta mi è parso soddisfare anche ad un bisogno personale di spiritualità: "ma è proprio il silenzio che cerco a Citeaux" oppure "il mio non è un viaggio nello spazio. E' una navigazione interiore". Il viaggio fa emergere il lavoro positivo fatto nei secoli dai monaci e "il filo infinito" che ha unificato l'Europa. L'autore, infatti, va di paese in paese, di monastero in monastero, come a voler congiungere con l'espansione dei benedettini e la loro "regola" tutta l'Europa. Lo dice lui stesso: "Cerco l'Europa attraverso le abbazie del suo santo protettore". Tutto è un inno al nostro continente!
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Recensito in Italia il 31 marzo 2024
Bello.....come tutti i libri di Paolo Rumiz.
Non ho molto altro da aggiungere....se non invitare alla lettura di questo libro e degli altri dello stesso autore
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Recensito in Italia il 25 giugno 2019
Fra le luci metterei la descrizione delle atmosfere che si vivono nelle abbazie visitate; viene voglia di partire subito per vivere la stessa esperienza. Fra le ombre l'interpretazione forzata della storia: i fieri barbari che hanno invaso l'Europa resi mansueti, contagiati dalla fede e dallo stile di vita dei monaci benedettini. Fosse stato veramente così perchè gli abitanti di Aquileia si misero in salvo dall'invasione degli Ungari rifugiandosi nelle isole malsane in mezzo alla laguna, fondando poi Chioggia e Venezia? Questa forzata premessa sta a dimostrare l'insensibilità degli europei di oggi, in particolare gli italiani, che rifiutano l'accoglienza a miseri e innocui emigranti. Basta mettersi d'accordo sul termine "accoglienza": permettere loro di toccare le nostre coste e abbandonarli in mano a organizzazioni criminali che li sfruttano come schiavi? Oppure procurare loro un lavoro legale, dignitosamente retribuito, un casa di civile abitazione, garantire loro l'assistenza sanitaria e l'istruzione ai loro figli? Ma come può il governo di un paese europeo garantire loro cose che non può garantire a tutti i propri cittadini? La vera colpa dell'Europa è l'ignavia con cui lascia che le organizzazioni dei trafficanti di esseri umani si arricchiscano col traffico di questi nuovi schiavi.
17 persone l'hanno trovato utile
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Recensito in Italia il 8 gennaio 2022
Eccellente ed emozionante libro di Rumiz che scrive da poeta e si interroga sul destino dell’ Europa, seguendo le tracce di San Benedetto, il primo che con la sua regola è stato in grado di tessere una tela di monasteri nel continente (e’ il primo world wide web) e a dare origine alle radici cristiane dell’ Europa. L’autore giustamente conclude che, per ritrovare se stessa, e’ fondamentale per l’Europa ritornare agli insegnamenti di San Benedetto. Io aggiungerei che la Regola potrebbe essere una ricetta da attuare ai nostri giorni contro la frenesia di un mondo che vede l’uomo solo come homo oeconomicus. La regola e i benedettini possono riportarci alla riconquista dello Spazio e del Tempo, la cui riappropriazione ci consentirà di non perderci nei meandri e nel rumore del mercato.
6 persone l'hanno trovato utile
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Recensito in Italia il 2 maggio 2023
Rumiz narratore e viaggiatore è sempre una garanzia. Il suo sguardo su luoghi, paesaggi, persone è profondo e attento, sa cogliere l'essenziale e riannodarlo al fiume della Storia. Prosa ricca ed elegante.
2 persone l'hanno trovato utile
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Recensito in Italia il 22 luglio 2023
è stato un regalo apprezzato da chi l'ha ricevuto, il racconto del libro
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Recensito in Italia il 11 novembre 2019
Diciamo subito cosa NON è questo libro: e cioè una guida turistica delle Abbazie Benedettine d’Europa.

L’autore qui prende spunto dalla Regola Benedettina e un suo tour nelle Abbazie di questo ordine per sviluppare concetti ed idee su cosa è oggi l’Europa.

La lettura è emozionante; Rumiz è uomo capace di donare concetti profondi e non scontati; un solo rimpianto: il libro lo avrei voluto del doppio di pagine!

La ‘preghiera’ al Razzista di pagina 120 vale da sola tutto il prezzo del libro.
A proposito; ho letto qui recensioni di razzisti DOC; che visione corta su quali sono le dinamiche nel mondo!
22 persone l'hanno trovato utile
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