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L'inverno della morte rossa Formato Kindle
Un grande thriller storico
VI secolo d.C. Sotto il regno della regina degli Ostrogoti Amalasunta, tra le aspre montagne e le foreste selvagge dei Monti Simbruini, Benedetto da Norcia guida i suoi monaci con fede incrollabile e ferrea disciplina. L’ordine da lui fondato segue un codice scandito da un rigido impegno di lavoro e preghiere. Ma alcuni efferati omicidi gettano l’intera comunità nel terrore.
La natura cruenta dei delitti porta a pensare che il colpevole sia il leggendario Lupo scarlatto, il cui nome viene sussurrato con timore. Qualcuno deve fermarlo.
E così, determinati a interrompere l’inquietante spirale di sangue, si fanno avanti due uomini: il nobile conte Optari, formidabile guerriero germanico e fedele servitore della regina, e Tiberio, giovane e colto senatore, che vorrebbe restituire a Roma la grandezza perduta. Presto si renderanno conto che nella comunità di frati benedettini si nascondono segreti indicibili.
C’è una sola certezza: l’assassino non si fermerà fino a quando la sua vendetta non sarà compiuta.
Quali oscuri segreti nasconde il monastero dei benedettini?
Hanno scritto dei loro libri:
«Un viaggio avventuroso nell’Italia del Medioevo.»
Il Mattino
«Un viaggio tutto azione e avventura nell’Italia medievale sulle tracce di san Francesco, ispirato a I pilastri della terra e a Il nome della rosa.»
Corriere della Sera
«Un nuovo thriller storico di successo con protagonista il frate alchimista che diventa detective.»
Il Messaggero
«Questo è un giallo storico che avvince. Nel mare magnum dei thriller storici, è necessario saper navigare senza ripetersi e i due giovani scrittori hanno vinto la sfida.»
Libero
Pierpaolo Brunoldi
dopo la laurea in Veterinaria, ha studiato recitazione e conseguito un master specialistico in sceneggiatura. Ha scritto drammaturgie selezionate in concorsi nazionali, sceneggiature e racconti pubblicati in diverse antologie. Collabora con riviste di settore e testate web. La Newton Compton ha pubblicato Il libro maledetto del Cardinale e, con Antonio Santoro, La fortezza degli inquisitori, precedentemente pubblicato con il titolo La fortezza del castigo, Il monastero delle nebbie, La profezia del tempio perduto e L’inverno della morte rossa.
Antonio Santoro
regista, attore e drammaturgo, è nato a Cava de’ Tirreni nel 1973. Diplomatosi presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, ha diretto numerosi spettacoli e scritto diversi testi per il teatro. Si è laureato al DAMS, e ha due master in sceneggiatura. Con Pierpaolo Brunoldi ha scritto La fortezza degli inquisitori, precedentemente pubblicato con il titolo La fortezza del castigo, Il monastero delle nebbie, La profezia del tempio perduto e L’inverno della morte rossa.
- LinguaItaliano
- EditoreNewton Compton Editori
- Data di pubblicazione2 settembre 2022
- Dimensioni file5044 KB
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Dettagli prodotto
- ASIN : B0B78F415N
- Editore : Newton Compton Editori (2 settembre 2022)
- Lingua : Italiano
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- Screen Reader : Supportato
- Miglioramenti tipografici : Abilitato
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Informazioni sull'autore

Nasce prima dell’invenzione dei cellulari e di Facebook. Passa la vita cercando un equilibrio instabile tra scienza e creatività: maturità scientifica a Varese, e scuola di recitazione Teatri Possibili di Milano. Laurea in medicina veterinaria, (con la prima tesi in Italia sui cani da ricerca di sopravvissuti), e master in criminologia e medicina legale forense con la dottoressa Cristina Cattaneo. criminologa e scrittrice. Inizia a scrivere racconti che vengono pubblicati e ottengono segnalazioni e menzioni (“Criceto” in “La penna oltre il camice” casa editrice Belvedere; “Notturno nero”, casa editrice il Cavedio; “Breve storia dell’universo”, selezionato dal sito di letteratura www.setteperuno.it, “Una gita al lago”, menzione speciale concorso Giallo Stresa, “La zeppola”, in Enciclopedia degli scrittori inesistenti 2.0, Casa editrice Homo Scrivens, collana Polimeri) Nel 2010 è tra i finalisti del premio “Nuove drammaturgie”, organizzato dal Teatro Vittoria di Roma, con il suo lavoro “Anelli”. Nel 2011 la drammaturgia “Poe, discesa all’inferno”, viene rappresentata al teatro stabile di Roma. Consegue il master di secondo livello in sceneggiatura presso la scuola tracce di Roma. Il lavoro finale è “Gli occhi di Dio”, un giallo ambientato in un monastero di clausura, giudicato molto positivamente dagli esaminatori, tra i quali il produttore Nicola Giuliano. Nel 2011 scrive, insieme a Luca Liguori, la sceneggiatura del cortometraggio “Fuorigioco”, per la regia dello stesso Liguori. Da sempre è appassionato e studioso di storia medioevale. Ha una libreria con più di cinquemila volumi e riviste, molte dei quali sull’argomento. I suoi romanzi vengono pubblicati da Newton Compton Editori. Il libro d'esordio, "La fortezza del castigo", è diventato un best sellers tradotto in diverse lingue. Il secondo, "Il monastero delle nebbie", ha scalato rapidamente le classifiche. Nel 2020 è stato pubblicato il terzo e ultimo romanzo della trilogia dedicata a Bonaventura D'Iseo e Francesco d'Assisi, "La profezia del tempio perduto." Dal 2020 collabora con "La settimana veterinaria", periodico scientifico. Il 17 febbraio 2022 è uscito il romanzo "Il libro maledetto del cardinale", primo di una nuova serie di gialli ambientati a Milano nel 1500, che vede protagonista il medico investigatore Ercole Visconti.
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PAGINE: 288.
RECENSIONE:
“L’inverno della morte rossa” è un thriller storico ambientato nell’Italia del Medioevo. È un periodo duro per le popolazioni italiche che ancora fanno i conti con le conseguenze generate dalla caduta dell’Impero Romano d’Occidente, dalle guerre, l’invasione dei Goti e le carestie. Roma ha perso gli antichi poteri, il Senato è corrotto, e chi dovrebbe governare per il bene comune pensa esclusivamente al proprio tornaconto.
Questi sono anche gli anni in cui l’eremita Benedetto fonda, lontano dalle corti di Roma e di Ravenna, una nuova comunità religiosa: il Monacheismo. La sua è una disciplina rigida che ha il merito di divulgare con impegno e grande senso del sacrificio il credo cristiano. La comunità si sviluppa nei territori circostanti al paese di Subiaco. In pochi anni vanta la costruzione di ben 13 monasteri, e quando tutto sembra procedere per il meglio una serie di morti tra i monaci e le scorribande di un gruppo di predoni guidate dal Lupo Rosso, generano il panico tra i suoi abitanti. Compito di indagare sulle uccisioni e di fermare il Lupo Rosso viene assegnato a Tiberio dal Papa, e al conte Optari dalla Regina dei Goti Amalasunta. I due uomini sono molto diversi ma presto si troveranno a collaborare e, dopo le prime incomprensioni, impareranno ad apprezzare le reciproche qualità, a fare affidamento l’uno sull’altro.
Il thriller è interessante, la narrazione scorrevole e coinvolgente.
Il contesto storico è poco approfondito: forse l’obbiettivo degli autori era quello di voler sviluppare maggiormente il lato “giallo” del romanzo. Gli autori, a corredo del testo, hanno allegato anche una nota storica, una cartina locale che geolocalizza le vicende, e una bibliografia ragionata, che tra i vari include Gibbon, indicato non a caso da artisti quali Cormac McCarthy come dato imprescindibile della nostra realtà.

Recensito in Italia il 5 febbraio 2023
PAGINE: 288.
RECENSIONE:
“L’inverno della morte rossa” è un thriller storico ambientato nell’Italia del Medioevo. È un periodo duro per le popolazioni italiche che ancora fanno i conti con le conseguenze generate dalla caduta dell’Impero Romano d’Occidente, dalle guerre, l’invasione dei Goti e le carestie. Roma ha perso gli antichi poteri, il Senato è corrotto, e chi dovrebbe governare per il bene comune pensa esclusivamente al proprio tornaconto.
Questi sono anche gli anni in cui l’eremita Benedetto fonda, lontano dalle corti di Roma e di Ravenna, una nuova comunità religiosa: il Monacheismo. La sua è una disciplina rigida che ha il merito di divulgare con impegno e grande senso del sacrificio il credo cristiano. La comunità si sviluppa nei territori circostanti al paese di Subiaco. In pochi anni vanta la costruzione di ben 13 monasteri, e quando tutto sembra procedere per il meglio una serie di morti tra i monaci e le scorribande di un gruppo di predoni guidate dal Lupo Rosso, generano il panico tra i suoi abitanti. Compito di indagare sulle uccisioni e di fermare il Lupo Rosso viene assegnato a Tiberio dal Papa, e al conte Optari dalla Regina dei Goti Amalasunta. I due uomini sono molto diversi ma presto si troveranno a collaborare e, dopo le prime incomprensioni, impareranno ad apprezzare le reciproche qualità, a fare affidamento l’uno sull’altro.
Il thriller è interessante, la narrazione scorrevole e coinvolgente.
Il contesto storico è poco approfondito: forse l’obbiettivo degli autori era quello di voler sviluppare maggiormente il lato “giallo” del romanzo. Gli autori, a corredo del testo, hanno allegato anche una nota storica, una cartina locale che geolocalizza le vicende, e una bibliografia ragionata, che tra i vari include Gibbon, indicato non a caso da artisti quali Cormac McCarthy come dato imprescindibile della nostra realtà.



I due protagonisti, così diversi tra loro, sono un valoroso guerriero goto e un fedele senatore romano che si trovano a dover collaborare per garantire la giustizia e la pace in una comunità di monaci fondata da Benedetto da Norcia, messa in subbuglio da diversi omicidi.
È una storia avvincente ricca di intrighi e sentimenti, scritta molto bene. Si legge appassionatamente.
Due religiosi uccisi a distanza di pochi giorni, in modo brutale, spaventa persino le alte sfere della Chiesa romana. Per questo motivo il sagace senatore Tiberio viene inviato al nord a indagare su questi fatti inquietanti. Le strade del romano e del goto sono appunto costrette a intrecciarsi, poichè dirette nella stessa destinazione. Sembra infatti che i lupi scarlatti e l’omicidio dei monaci possano essere collegati. Il loro rapporto forzato nasce da un’imboscata, i due sono obbligati a collaborare e andare d’accordo a intermittenza, tra occhiatacce e battute, riescono comunque a mantenere un equilibrio esemplare. Quel che li accomuna è l’irritazione verso i monaci che si sforzano di interrogare sugli accadimenti: risultano oltremodo omertosi e restii a fidarsi dei due estranei.
Di generosità se ne trova ben poca all’interno di questi luoghi di “pace”, soprattutto dallo stesso Benedettto, a dispetto del suo ruolo pio si dimostra fin troppo severo e facile all’ira. Un religioso che sta perdendo la via, tormentato da terribili incubi, i quali spiegherebbero il suo cambiamento. Aria funesta aleggia tra i suoi monasteri, non solo nei dintorni occupati dagli uomini del brigante che Optari vuole stanare. Trovare il colpevole, o i colpevoli, e scavare in in muro di cemento – le teste dei monaci – non è semplice nè niente affatto scontato, infatti sino all’ultimo è complicato intuire la soluzione. Un thriller che unisce vari temi: antica religione, storia e avventura, anche un pizzico sentimento portato dalla giovane e bella Lavinia, romana che cela un’altra storia da poter raccontare. Il mio preferito è certamente Optari, uomo solido e caparbio ma di grande sentimenti.
L’epilogo di questo romanzo, dopo la risoluzione della faccenda, è totalmente aperto e conduce sicuramente a un seguito. Gli autori possiedono uno stile curato e molto scorrevole, perciò è una lettura adatta a tutti, in special modo a chi apprezza il genere.