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Nel guscio (Supercoralli) Formato Kindle

4,0 4,0 su 5 stelle 773 voti

«Potrei anche essere confinato in un guscio di noce e sentirmi il re di uno spazio infinito - se non fosse la compagnia di brutti sogni», lamentava l'Amleto shakespeariano. Recluso a testa in giú nel guscio materno, il narratore di questo thriller unico nel suo genere ha invece finito lo spazio a disposizione. Una certa dose di piaceri regali - del sublime Sancerre Chavignol sorbito attraverso il cordone, magari - può forse allietare la sua attesa. Ma non mancano i brutti sogni, con la madre e lo zio perversi e assassini che il destino gli ha dato in sorte. E dunque basta con gli indugi, è arrivato il tempo di scegliere: essere o non essere?

La gravidanza di Trudy è quasi a termine, ma l'evento si prospetta tutt'altro che lieto per il suo piccolo ospite. Ad attenderlo nella grande casa di famiglia (e nel letto coniugale) non c'è il legittimo marito di Trudy e suo futuro padre, John Cairncross, poeta povero e sconosciuto, innamorato della moglie e della civiltà delle parole, ma il fratello di lui, il ricco e becero agente immobiliare Claude. Dalla sua posizione ribaltata e cieca, il nascituro gode nondimeno di una prospettiva privilegiata sugli eventi in corso, ed è lui a metterci a parte di una vicenda di lutto e di sospetto dagli echi assai familiari. Certo, la scena non è quella corrotta e claustrofobica del castello di Elsinore. Certo, i due cognati fedifraghi, Trudy e lo zio Claude, non hanno regni nordici cui aspirare. Piuttosto a far gola ai due vogliosi amanti è l'edificio georgiano su Hamilton Terrace, decrepito ma d'inestimabile valore, incautamente ereditato da John, i cui pavimenti luridi e la cui onnipresente immondizia prendono il posto del marcio in Danimarca. Ma amletico è il crimine orrendo che il narratore vede (o meglio sente) arrivare, e amletico è pure il suo inesauribile flusso di pensieri dubitanti, gli stessi che hanno inaugurato al mondo la danza della modernità. Se nel testo shakespeariano l'origliamento, l'atto di spiare e raccogliere informazioni rovistando i recessi e gli anditi del regno, è spesso motore dell'azione,
nel guscio l'udito è il senso privilegiato per ragioni fisiologiche, e a essere rovistati a pochissima distanza dal capo dell'inorridito narratore sono spesso e volentieri i recessi e gli anditi del corpo materno. Mentre all'orecchio non sempre affidabile del nostro eroe non-nato si dipana la tragica detective story, nella manciata di giorni che separano il suo «esserci» dal suo protetto «non-esserci» ancora, con il conforto di qualche buon vino giunto fino a lui dalle superbe degustazioni materne, e costantemente edotto sul mondo dai programmi radiofonici di approfondimento culturale che fortunatamente Trudy preferisce a quelli musicali, il nascituro ha tempo di riflettere su di sé, sulla complicata faccenda dell'amore, sul mondo, coi suoi orrori contemporanei e con le sue desiderate meraviglie. Ha tempo e curiosità sufficienti per farsi domande, interpretare i segni della sua realtà mediata, contemplare azioni e concludere che la sua sola salvezza, la salvezza dell'uomo, sta forse nell'esitazione.
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Dettagli prodotto

  • ASIN ‏ : ‎ B06XDBVVHG
  • Editore ‏ : ‎ EINAUDI (14 marzo 2017)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Dimensioni file ‏ : ‎ 261 KB
  • Da testo a voce ‏ : ‎ Abilitato
  • Screen Reader ‏ : ‎ Supportato
  • Miglioramenti tipografici ‏ : ‎ Abilitato
  • Word Wise ‏ : ‎ Non abilitato
  • Memo ‏ : ‎ Su Kindle Scribe
  • Lunghezza stampa ‏ : ‎ 164 pagine
  • Recensioni dei clienti:
    4,0 4,0 su 5 stelle 773 voti

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Ian McEwan
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Recensioni clienti

4 su 5 stelle
4 su 5
773 valutazioni globali
Recensione a cura del BLOG erigibbi.it
4 Stelle
Recensione a cura del BLOG erigibbi.it
Forse Nel guscio non è il libro più adatto per iniziare a leggere Ian McEwan. In realtà non so se sia giusto parlare di “libri adatti” per iniziare a leggere uno scrittore. Perché non iniziare semplicemente da quello che ti ispira in quel momento? Cosa c’è di sbagliato in questo?Nulla. A mio avviso non c’è assolutamente nulla, ma Nel guscio è stato complicato come primo approccio. Di sicuro originale: la storia viene narrata da punto di vista di un feto, un bambino non ancora nato, che si ritrova a testa in giù nella pancia della madre, Trudy.Trudy che si diverte (sessualmente parlando) con Claude, fratello di suo marito. Trudy che assieme all’amante progetta qualcosa di poco piacevole per John, il marito, poeta sul lastrico. Trudy che con l’aumentare delle pagine aumenta anche l’alcol con cui si tiene idratata, dimenticandosi che l’acqua sarebbe la bevanda appropriata. Trudy che vive nella casa del padre del non-nato e che ha lentamente lasciato che diventasse un porcile, più che una dimora calda e accogliente.Nel guscio è stata una lettura che ho trovato complicata, e di sicuro inaspettata, soprattutto per la prosa elaborata utilizzata da McEwan per far parlare il feto. Un lungo monologo fatto di discorsi appena percepiti e di immagini di fantasia, di eventi mai accaduti, ma possibili.Un discorso non sempre facile da seguire, ammetto che più di qualche volta, annoiata, mi sono ritrovata a non sapere cos’avevo appena letto perché ero andata avanti per inerzia e così prendevo, tornavo indietro, mi concentravo di più e rileggevo.Eppure Nel guscio è stata una lettura magnetica. Ci è voluto un po’ affinché riuscisse ad esercitare su di me la sua forza nella sua interezza, ma quando il libro è entrato a regime ne sono rimasta incantata.È stata una storia che spesso mi ha lasciato di stucco, ero incapace di pensare che Trudy e Claude potessero arrivare a tanto e con tutta quella nonchalance, questo forse è stato quello che più mi ha sconvolta: il menefreghismo e la noncuranza che non ti aspetti da due persone adulte. Anche se Trudy e Claude di adulto sembrano avere ben poco. Il vero adulto di questa storia è il feto, col suo linguaggio ricercato e forbito, con la sua capacità di ragionamento logico, con la sua abilità di creare ipotesi e poi smentirle.Lo consiglio come primo approccio all’autore? No (nonostante quello che ho scritto nelle prime righe di questo articolo).Lo consiglio come lettura? Sì.Mi è piaciuto? Dopo un inizio titubante, assolutamente sì.Leggerò altro dell’autore? Espiazione mi sta già aspettando in libreria.Tenete conto che Nel guscio è una lettura innovativa, originale, complessa; arricchita da un linguaggio a volte complicato, da ragionamenti astratti, da personaggi odiosi. Un libro particolare, che richiama la storia di Amleto di Shakespeare; un libro che vi può portare all’indignazione, alla rabbia, allo sconcerto. E forse proprio per questo merita di essere letto, no?
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Recensioni migliori da Italia

Recensito in Italia il 21 marzo 2017
Il libro è magnifico, direi che ha addirittura qualcosa a che fare con la genialità. D'altronde, non sono io a dirlo: «Risuona in queste frasi l'autentica nota aurea del genio», ha scritto Ron Charles, del Washington Post. Nasce da un'idea molto originale: l'io narrante è un feto cui mancano poche settimane a nascere e dall'utero materno ascolta e osserva tutto ciò che gli sta attorno. A partire dalla madre, che tradisce il padre con il fratello di lui e che insieme architettano di ucciderlo per accaparrarsi la ricca eredità (una casa-castello in rovina ma di grande valore, otto milioni di euro, per intenderci). Il rimando all'Amleto di Shakespeare è immediato. Persino nel nome dello zio, Claude (Claudio), e della madre, Trudy (Gertrude). La scrittura, poi, è semplicemente superba («il diletto assoluto delle acrobazie di cui sono capaci le parole», ha scritto il New York Times). Quel tipo di scrittura davanti cui inchinarsi anche se con la conseguenza che, se mai avessi un desiderio di metterti a scrivere, beh ti passa subito perché quando c'è qualcuno che scrive così cosa potrai mai aggiungere tu? Una scrittura cesellata, perfetta, frutto sicuramente di un enorme lavoro. Talmente perfetta che rischia di sconfinare nel virtuosismo o addirittura che non riesci sempre a seguirla; ne cogli la bellezza assoluta ma talora ti sfugge qualcosa, un riferimento, un rimando, un'allusione, un sottinteso. Ecco, se c'è un limite in questo libro è questo. Ma è uno di quei limiti che tutte le cose grandiose comportano. Magnifico, semplicemente magnifico. Da aggiungere che la traduzione non è da meno. Questo è uno di quei libri che a leggerlo non nella lingua originale non ci perdi nulla. Anzi, credo che la traduttrice si sia superata in bravura e ricerca linguistica/lessicale.
7 persone l'hanno trovato utile
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Recensito in Italia il 7 aprile 2017
Ci sono gli scrittori (tanti) e poi ci sono gli scrittori geniali. McEwan rientra tra gli scrittori geniali, secondo me, ovviamente.
Una vicenda di amore, morte, tradimenti, ripensamenti, paure e scoperte .. tutto narrato dal punto di vista del nascituro, ancora senza nome, che con lucidità assiste alle vicende pre-nascita che coinvolgono (sconvolgono) la sua futura famiglia, interrogandosi già su quelli che saranno poi i grandi temi della vita.
I personaggi sono solo tre, Trudy la madre fedifraga del nascituro, Claude lo zio traditore e John il padre tradito .. intorno a loro ruota tutta la vicenda, di shakespeariana memoria, narrata dal quarto personaggio, il nascituro senza nome.
Un libro breve, del quale non si può dire molto di più senza incorrere in terribili spoiler. Vale la pena leggerlo, lo stile di McEwan è inconfondibile, ammiccante e coinvolgente. Una prosa perfetta e anche ben tradotta. Una perla, come solo McEwan può regalarci.
9 persone l'hanno trovato utile
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Recensito in Italia il 10 luglio 2018
Stiamo parlando di McEwan quindi si parla di un autore di tutto rispetto, eppure mi aspettavo di più da questo romanzo. L'idea brillante e la storia ricca di possibilità narrative mi avevano fatto venire l'acquolina...insomma, un po' come fantastichi su una opulenta fetta di torta e poi ti servono un ottimo gelato.
Recensito in Italia il 30 settembre 2022
Complimenti all'autore, giallo davvero originale! Consiglio a tutti.
Una persona l'ha trovato utile
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Recensito in Italia il 27 maggio 2017
Opera di grande virtuosismo: la storia di un delitto narrata da un feto che ascolta ciò che accade, commenta, partecipa - con i suoi limitatissimi mezzi - agli avvenimenti tragici di cui è testimone e vittima. la madre trama con il cognato per uccidere il padre-marito-fratello ed ereditarne la casa. è la parafrasi-parodia dell'Amleto in salsa moderna, non c'è la tragedia del potere, ma la meschina tragedia degli affari. più intelligente e ben scritto che bello, per questo mi fermo alla soglia della massima votazione, ma è una lettura di grande piacere.
Recensito in Italia il 11 gennaio 2018
Mi scuso con chi spera nella descrizione del libro: l'ho regalato e non l'ho letto. Assegno le 5 stelle poiché é stato regalato ad una persona eccezionale, una professoressa di italiano che legge un libro ogni tre giorni e é stata felice del dono ricevuto perché stima l'autore.
Una persona l'ha trovato utile
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Recensito in Italia il 20 giugno 2017
Trovo sempre molto interessante leggere McEwan.La sua scrittura è estremamente elegante e raffinata. "Nel guscio" ha un impianto narrativo del tutto originale, anche se a volte le riflessioni del nascituro sono eccessivamente cerebrali, in contrasto con osservazioni sul mondo esterno, che risultano essere invece piuttosto banali e scontate.Ma le ultime pagine sul momento della nascita, beh....valgono tutto il libro!
Una persona l'ha trovato utile
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Recensito in Italia il 28 settembre 2017
La storia forse non è molto originale ma il modo di raccontarla è a dir poco sbalorditivo: surreale ed immaginifico. Si vede poi quando un autore si eleva rispetto alla media, una penna ironica ed al contempo sofisticata e forse anche fin troppo per il mio livello, tanto che in certi frangenti la ricerca di termini raffinati ha reso la lettura un po’ frastagliata. Concludendo però posso dire che è uno dei romanzi che mi son piaciuti di più, da inserire sicuramente tra i miei preferiti.
3 persone l'hanno trovato utile
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Le recensioni migliori da altri paesi

Pierpaolo Di Salvo
3,0 su 5 stelle Buono
Recensito in Spagna il 4 agosto 2018
Un buon libro, scritto bene - piú “introspettivo” alla delitto e castigo che incentrato sullo sviluppo della trama che é molto classica. L’originalitá viene dal racconto ‘dal feto’, ma non abbastanza da rendere il romanzo (corto) degno di essere ricordato. Lo stile di scrittura non é certo banale (quindi apprezzabile) ma spesso sconfina nel cercare con insistenza l’originalitá della frase o l’impatto dell’espressione - troppo.

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