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Una mattina di ottobre Formato Kindle

3,2 3,2 su 5 stelle 126 voti

«Un romanzo coraggioso, profondo, coinvolgente. Proprio come deve essere la letteratura.»
The Guardian

«
Un romanzo intenso e commovente.»
Bookseller

«
Un’autrice di grande talento e dalla voce inconfondibile.»
The Observer

«
Un affresco imperdibile sul valore dei rapporti umani.»
Kirkus Reviews

«
Un susseguirsi di scene indimenticabili.»
Daily Mail

«
Il racconto emozionante di un amore materno in grado di superare ogni ostacolo.»
The Sunday Times

«
Uno sguardo originale su un periodo sempre di grande attualità.»
Independent

«
Tocca le corde giuste nel cuore dei lettori.»
Daily Express


Un solo istante può segnare per sempre il destino di una persona
Uno sguardo può comunicare ciò che le parole non possono dire
Una mattina di ottobre può essere l’inizio di una nuova vita


L’alba color acciaio è fredda come la pioggia sottile che si deposita silenziosa tra i suoi capelli e le scivola lungo il collo. Chiara Ravello però ha smesso di farci caso nell’istante in cui si è inoltrata nel quartiere ebraico. Ha come la sensazione che quei vicoli siano stati svuotati di vita e non rimanga che l’eco di una sofferenza muta. Quando sbuca in un piazza, Chiara vede un camion sul quale sono ammassate diverse persone. Tra di esse, nota una madre seduta accanto al figlio. Le due donne si fissano per alcuni secondi. Non si scambiano nemmeno una parola, basta quello sguardo. Chiara capisce e, all'improvviso, incurante del pericolo, inizia a gridare che quel bambino è suo nipote. Con sua grande sorpresa, i soldati fanno scendere il piccolo e mettono in moto il camion, lasciandoli soli, mano nella mano.
Sono passati trent’anni dal rastrellamento del ghetto di Roma, e all’apparenza Chiara conduce un’esistenza felice. Abita in un bell'appartamento in centro, ha un lavoro che ama, è circondata da amici sinceri. Tuttavia su di lei grava il peso del rimpianto per quanto accaduto con Daniele, il bambino che ha cresciuto come se fosse suo e che poi, una volta adulto, è svanito nel nulla, spezzandole il cuore. E, quando si presenta alla sua porta una ragazza che sostiene di essere la figlia di Daniele, Chiara si rende conto che è arrivato il momento di fare i conti con gli errori commessi, con le scelte sbagliate, con i segreti taciuti troppo a lungo. Perché solo affrontando il proprio passato potrà finalmente trovare la forza di riannodare i fili di quel legame stretto una fredda mattina di ottobre del 1943...

Ci sono istanti che decidono il nostro destino. Istanti in cui ci dimostriamo più forti o più deboli di quanto non immaginavamo. Eppure il romanzo di Virginia Baily ci ricorda che il vero coraggio risiede nel vivere giorno dopo giorno con le conseguenze delle nostre azioni. Perché se impariamo ad accettare il passato, il futuro sarà sempre un passo davanti a noi, prodigo di sorprese.
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Dettagli prodotto

  • ASIN ‏ : ‎ B01985BJDO
  • Editore ‏ : ‎ Casa Editrice Nord (14 gennaio 2016)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Dimensioni file ‏ : ‎ 1733 KB
  • Da testo a voce ‏ : ‎ Abilitato
  • Screen Reader ‏ : ‎ Supportato
  • Miglioramenti tipografici ‏ : ‎ Abilitato
  • Word Wise ‏ : ‎ Non abilitato
  • Memo ‏ : ‎ Su Kindle Scribe
  • Lunghezza stampa ‏ : ‎ 322 pagine
  • Recensioni dei clienti:
    3,2 3,2 su 5 stelle 126 voti

Recensioni clienti

3,2 su 5 stelle
3,2 su 5
126 valutazioni globali

Recensioni migliori da Italia

Recensito in Italia il 13 gennaio 2018
Dalla lettura dell'estratto mi attendevo molto di più: più emozione, più coinvolgimento, più storia.
L'argomento è decisamente interessante, la storia molto particolare, ma in alcuni passaggi sembra molto "diluita", come se l'autrice volesse aggiungere solo parole, senza contenuto profondo.
Recensito in Italia il 1 maggio 2016
buon libro, ottima partenza, estremamente interessante anche da un punto di vista storico

a mio parere il racconto soffre dei continui flash back rendendo gli eventi e i personaggi un pò confusi

mi aspettavo un finale più "forte" comunque libro senz'altro buono e da suggerire
3 persone l'hanno trovato utile
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Recensito in Italia il 16 settembre 2017
bel libro abbastanza intenso storia drammatica con buoni risvolti sociali, lo consiglierei volentieri ad amanti di questo genere storico sociale
Recensito in Italia il 1 marzo 2016
Libro noiosissimo, monotono, piato.

La storia potrebbe essere travolgente, ma alla fine, e un'interminabile e monotona descrizione della monotona vita grigia di Chiara. La sua vita segnata di una guerra vissuta cercando di essere mamma della sorella con epilessia e di un bambino, riscattato dal ghetto ebraico strappandolo dalle braccia della madre salita su un camion tedesco...

E per quanto la storia lascia trapelare, Daniele, il bambino diventato uomo, la farà soffrire fino farla diventare un'ombra, una persona vuota e monotona... piena di incertezze, paure ed egoismo.

E il libro è la descrizione fino il minimo dettaglio delle sue giornate... e dopo aver letto 260 pagine te ne accorgi che non hai letto niente, che la storia non ti sta lasciando niente... che il libro è diventato un fardello come il passato è il fardello di Chiara, che vuole lasciare dietro.

E anche tu vuoi lasciare dietro un libro che di emozioni non trasmette nulla, che è un monologo di una persona che ha sofferto molto, ma adesso non è nulla.

Completamente deludente.
3 persone l'hanno trovato utile
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Recensito in Italia il 22 febbraio 2016
Bel libro. Attento alla storia vera ed alle reazioni e alle relazioni umane. Acuta la scelta dei personaggi e efficace là descrizione degli ambienti.
2 persone l'hanno trovato utile
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Recensito in Italia il 29 luglio 2022
Sarò breve e, quindi, vado subito al dunque: questo libro mi ha molto deluso ma, allo stesso tempo, riconosco che Virginia Baily ha tutte le carte in regola per una brillante carriera visto che le potenzialità ci sono tutte! Ma come sempre, prima della mia recensione vera e propria, partiamo dalla trama.
Siamo a Roma, la mattina del 16 ottobre del 1943, e Chiara Ravello, mentre si trova a passare dalla piazza principale del ghetto ebraico, vede alcuni camion che stanno caricando gli abitanti dello stesso ghetto. Mentre è intenta ad osservare la scena, il suo sguardo è attratto da una giovane donna che, insieme alla sua famiglia, è caricata a forza su uno dei camion. Chiara, che già si prende cura di una sorella con problemi psichici dopo una tremenda malattia, non ci pensa due volte e inizia ad urlare verso i soldati nazisti che il bambino tenuto in braccio dalla donna sul camion è suo nipote. Nello stupore generale dei presenti, ed anche della stessa Chiara, i soldati le credono e fanno scendere il bambino che subito viene affidato alla falsa zia. Trent'anni dopo, però, ritroviamo Chiara divorata dai sensi di colpa per non aver saputo aiutare ed ascoltare l'ormai adulto Daniele Levi (questo il nome del bambino adottato) che, traumatizzato e sopraffatto dai debiti e dalla droga, ha fatto perdere le proprie tracce. Una mattina a casa di Chiara si presenta Maria: viene dal Galles e dice di essere la figlia di Daniele (e in effetti padre e figlia si somigliano moltissimo). È questa l'occasione che Chiara stava aspettando per poter affrontare il proprio passato e fare, una volta per tutte, il bilancio della propria vita…?
Ora veniamo a noi. Il romanzo mi è parso sì scorrevole ma molto misero (con la parte del rastrellamento del ghetto che poteva essere sviluppata meglio), e la sua trama davvero troppo monotona e piatta… anche in presenza delle poche scene con i soldati nazisti. Assolutamente deludente la parte finale: mi ha dato l'impressione di essere stata scritta in maniera abbastanza frettolosa (come se l'autrice avesse necessità di chiudere il libro quanto prima). Una mattina di ottobre si salva, insomma, solo grazie al suo linguaggio non particolarmente pesante (ecco perché l'ho definito scorrevole) e, soprattutto, per l'amore della scrittrice per l'Italia e per Roma in particolare.
Recensito in Italia il 3 marzo 2016
La trama sarebbe stata anche nuova e interessante, se l'autrice avesse espresso una scrittura meno confusa, incerta, ma soprattutto noiosa.Descrizioni lunghissime che non servono a chiarire nė i fatti e neppure il carattere dei personaggi, sono lí solo per allungare il brodo, già abbastanza indigesto.
Una persona l'ha trovato utile
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Recensito in Italia il 24 gennaio 2017
Un solo sguardo può cambiare la vita di una persona, complicarla, travolgerla e sconvolgerla in quei pochi secondi di contatto visivo che sembrano durare un’eternità, scavare nel profondo e bussare al centro esatto del cuore. Lo sa bene Chiara Ravello, giovane ragazza romana con un passato ed un presente difficile da sostenere, che per uno strano gioco del destino decide, nella frazione di una silenziosa richiesta di aiuto, di prendere con sé Daniele Levi, il minore dei figli di una famiglia ebrea prossima ad essere deportata nel lontano e definitivo campo di concentramento di Auschwitz.
Una mattina di ottobre racconta proprio il rapporto ostile e tormentato che legherà per sempre queste due giovani ed innocenti vite, fatto di rimpianti e taciuti dolori, di paure e oscuri silenzi, di parole sussurrate e accusate urlate in faccia, fatte di odio, di incomprensioni e di vecchi rancori.
Sfondo dell’intera vicenda è sicuramente la deportazione nazista, anche se non sarà mai punto focale del romanzo – come magari potrete facilmente individuare in altri romanzi – perché quello che vi ritroverete a sfogliare, con curiosità sempre crescente, è la storia del più puro amore incondizionato, quello che indissolubilmente lega una madre al proprio figlio e che qui raggiunge un livello ancora più intenso, doloroso e profondo in quel sacrificio istintivo e gratuito che rappresenta una svolta improvvisa da cui è impossibile tornare indietro!

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