A parte l'eccessiva perfezione del protagonista Oscar e qualche piccola banalità sul mondo studentesco, è un libro molto ben scritto, pieno di qualità letterarie "classiche": tipizzazione dei personaggi, incastri emotivi, cognizioni musicali. Un melodramma in prosa, direi.
Comunque, da leggere con piacere.
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Una storia surreale
Una storia strana, ambigua, dove la realtà si mescola con una fantasia esagerata. Eden soffre di DNP, una patologia non rara e facilmente diagnosticatabile e curabile. In questa storia però prima che qualcuno agisca su di lui, in maniera netta,gli si permette di esprimere il proprio narcisismo in tutte le sfaccettature peggiori, a danno di molti vicini allo stesso. Per uno che è figlio di un medico mi sembra alquanto inverosimile, surreale e impossibile. È vero anche che è più facile accettare la malattia di un estraneo che del proprio figlio, soprattutto quando questa va ad intaccare la classe sociale alla quale si appartiene però è anche vero che non può uno agire in questo modo, come fa Eden, e destare indifferenza in chi gli sta accanto o quasi accettazione passiva come se si vedesse ma non se ne capisse la gravità. La storia di Oscar è più attendibile, più vera e ben incastrata con quella di Eden. E Iris? Una vittima indifesa sebbene molto colta e agguerrita. Una storia Troppo contraddittiva, poco reale e in alcuni passi lenta, quasi noiosa.
