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Il paese delle nevi Copertina flessibile – 1 gennaio 1979

4,0 4,0 su 5 stelle 219 voti

Dettagli prodotto

  • ASIN ‏ : ‎ B00BHCID1I
  • Editore ‏ : ‎ EINAUDI (1 gennaio 1979)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Peso articolo ‏ : ‎ 150 g
  • Recensioni dei clienti:
    4,0 4,0 su 5 stelle 219 voti

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Yasunari Kawabata
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Recensioni clienti

4 su 5 stelle
4 su 5
219 valutazioni globali
Una miniatura in parole
5 Stelle
Una miniatura in parole
In un paesaggio di un incanto etereo e quasi irreale, opera della neve e dei suoi intarsi, una storia d'amore sublime come sono le storie fatte di attese e di ritorni. Il bianco che si mescola col rosso, il ghiaccio con le fiamme, in un'opera che da parola si fa metafora per poi tornare parola. Può l'attesa di un amore essere più dolce dell'amore stesso? Questo romanzo, fatto di struggenti e malinconiche descrizioni, appese tra sogno e realtà, sembra rispondere di sì. "Il paese delle nevi" assomiglia a un'incantevole miniatura, curata fino al dettaglio più marginale: ogni immagine ha una forza evocativa rara ed ha la capacità di scolpirsi nella mente del lettore in un'escalation tipica delle più grandi tragedie.
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Recensioni migliori da Italia

Recensito in Italia il 16 novembre 2021
Scritto come ci si immagina dovrebbe essere scritta una novella giapponese dei tempi che furono, questo libro emana un'incredibile silenzio e delicatezza che si fatica a comprendere. I paragrafi avanzano come la neve che cade, i dialoghi sono come l'allargarsi delle fratture nel ghiaccio e hanno quasi lo stesso suono, i movimenti quasi non ci sono tranne quelli repentini che fanno vibrare gli alberi e cadere le foglie e ricordano infatti i movimenti strutturati del teatro kabuki nel testo stesso citati. Shimamura ha abbandonato lo studio del kabuki per il teatro occidentale, ma attraverso la evanescente Komako ritorna al kabuki ma un kabuki vissuto. L'alone poetico che si solleva da questo libro è la stessa statica atmosfera degli haiku. I colori sono gli stessi che tratteggiano il volto delle geishe con quell'enigmatico sorriso a bocciolo di rosa e i movimenti delicati del capo che si cela e si svela sotto a un'intricata pettinatura mentre le mani entrano ed escono dal kimono con movimenti strutturati.
E' un libro veramente strano e non è neanche lontano parente della narrativa d'azione né dei gialli né dei thriller né della "letteratura rosa" che qui in occidente imperano. E' un altro mondo, il lato bello del Giappone che è così Giano Bifronte che a me fa sempre un po' di nervoso perché riescono ad essere così estremi in tutto ciò che fanno che paiono robot e non mi stupirei se un giorno si scoprisse che il Giappone è in realtà popolato da androidi alieni.
Quando permangono nella loro natura giapponese senza voler emulare l'Occidente, però, riescono a sfornare queste meraviglie in prosa.
Serve comunque conoscere prima il sostrato, ad esempio ho scoperto tramite questo libro la differenza tra una geisha e una onsen geisha quale è Komako, e uno dei significati della novella è forse la sua tristezza mai esplicitata di essere solo una onsen geisha e questo lo si può capire, e apre nuove porte sui sensi di questo romanzo, solo conoscendo questa differenza.
Sappiate che molte domande (tutte, praticamente) restano senza risposta.
7 persone l'hanno trovato utile
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Recensito in Italia il 6 maggio 2015
Da molti è stato considerato un "poema in prosa" ed è proprio così: la delicatezza e la raffinatezza di questo romanzo breve racchiudono i punti principali della cultura giapponese, dall'amore della natura all'incomprensibilità delle emozioni umane.
Un classico consigliato a chi è davvero curioso di conoscere a fondo la letteratura e la cultura giapponese, ma che abbia già un'idea delle sue complessità e mille sfaccettature.
6 persone l'hanno trovato utile
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Recensito in Italia il 6 aprile 2024
Buona lettura
Recensito in Italia il 16 gennaio 2022
Pensare che l’autore si sia aggiudicato con tale agile volumetto il nobel per la letteratura 1968 fa riflettere. Innanzitutto perché premio assegnato un ventennio dopo la prima pubblicazione del libro, che si lascerà alle spalle Becket , Auden ed il connazionale Mishima, e poi perché opera di difficile comprensione culturale per il mondo occidentale. Ed infatti oltre a presentare il mondo delle geishe “di periferia” ad uso del turismo “interno”, racconta di una borghesia cittadina che si esilia in remote località montane per incrociare dimensioni sentimentali a noi sconosciute.
Nella lettura è più volte emersa la sensazione che il racconto in qualche misura s’ingolfi ; forse è lo scotto che sconta una traduzione di “secondo livello” in quanto tradotta non dall’originale ma da una traduzione inglese.
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Recensito in Italia il 29 dicembre 2020
In un paesaggio di un incanto etereo e quasi irreale, opera della neve e dei suoi intarsi, una storia d'amore sublime come sono le storie fatte di attese e di ritorni. Il bianco che si mescola col rosso, il ghiaccio con le fiamme, in un'opera che da parola si fa metafora per poi tornare parola. Può l'attesa di un amore essere più dolce dell'amore stesso? Questo romanzo, fatto di struggenti e malinconiche descrizioni, appese tra sogno e realtà, sembra rispondere di sì. "Il paese delle nevi" assomiglia a un'incantevole miniatura, curata fino al dettaglio più marginale: ogni immagine ha una forza evocativa rara ed ha la capacità di scolpirsi nella mente del lettore in un'escalation tipica delle più grandi tragedie.
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5,0 su 5 stelle Una miniatura in parole
Recensito in Italia il 29 dicembre 2020
In un paesaggio di un incanto etereo e quasi irreale, opera della neve e dei suoi intarsi, una storia d'amore sublime come sono le storie fatte di attese e di ritorni. Il bianco che si mescola col rosso, il ghiaccio con le fiamme, in un'opera che da parola si fa metafora per poi tornare parola. Può l'attesa di un amore essere più dolce dell'amore stesso? Questo romanzo, fatto di struggenti e malinconiche descrizioni, appese tra sogno e realtà, sembra rispondere di sì. "Il paese delle nevi" assomiglia a un'incantevole miniatura, curata fino al dettaglio più marginale: ogni immagine ha una forza evocativa rara ed ha la capacità di scolpirsi nella mente del lettore in un'escalation tipica delle più grandi tragedie.
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Recensito in Italia il 26 aprile 2016
ma il rapporto "quantità"/prezzo lascia molto a desiderare: prezzo troppo alto per un libro così piccolo, ma purtroppo questo è un grande difetto delle edizioni Einaudi.
Recensito in Italia il 15 agosto 2023
Libro pesante non per il contenuto o il numero di pagine, ma per la scrittura non proprio scorrevole e poco coinvolgente, dovuta forse alla traduzione dal giapponese