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Romanzo noir pubblicato ormai molti anni fa, però non risente del tempo e lo si legge molto volentieri. La scrittura e la trama sono accattivanti, altrettanto lo stile degno di un grande autore del genere giallo.

Recensione una pausa di lettura

LaValeRido

Recensito in Italia il 26 gennaio 2018

Un’altra avventura dell’ispettore privato Nestor Burma si aggiunge alle mie letture. Leo Malet maestro del giallo, conferma la sua bravura e la sua abilità nel conquistare il lettore anche in questa storia . Ciò che differenzia questa nuova avventura dalle precedenti sono le ambientazioni della storia . L’ispettore privato Nestor Burma uscito dalla prigionia della guerra nel viaggio di rientro si troverà ad imbattersi nella risoluzione di un caso tra Lione e Parigi . Nonostante gli anni di assenza dal suo lavoro, anche se arrugginito,troverà l’entusiasmo , il sesto senso e l’astuzia per riuscire abilmente nella risoluzione del caso . Come di consueto le avventure di Nestor Burma raccontate dalla impeccabile penna di Leo Malet , non deludono mai . Amanti del giallo e non solo , non lasciatevi scappare questo libro .

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Recensione a cura di Aoidos per Feel the Book

Feel The Book

Recensito in Italia il 26 giugno 2018

Raccontare di questo romanzo non è cosa semplice. A una prima occhiata potrebbe sembrare un vecchio giallo, un po’ blasée, una foto color seppia dai bordi sbiaditi, ma, vi assicuro, c’è davvero molto di più…

C’è il protagonista, l’investigatore privato Nestor Burma, non bello, non ricco, disincantato e anarchico, amante delle donne e assolutamente ricambiato, capace di durezza con i duri e gentilezza commovente con le anime ferite.

C’è Parigi, con le sue strade minori, i vicoli scuri, i caffè e la varia umanità che in quel mondo vive e muore.

C’è, in questo primo romanzo, la Storia, quella grande, quella che travolge i destini degli innocenti e dei colpevoli.

C’è il fascino del suo autore, Léo Malet, una biografia da romanzo, che da ragazzo vive in una Parigi surrealista e sanguigna, amico di Breton, Dalì, Prévert, proprietario del Cabaret du Poète Pendu, prigioniero di un campo nazista, che si reinventa scrittore con una lunghissima e brillante carriera.

Ma torniamo al romanzo: Burma, dopo un periodo di prigionia in un campo di lavoro nazista, rientra in Francia e alla stazione di Perrache riconosce un suo vecchio collaboratore che viene ucciso davanti ai suoi occhi, ma prima gli sussurra un indirizzo: 120, rue de la Gare, lo stesso indirizzo che un prigioniero gli aveva raccomandato prima di morire.

All’omicidio assiste, o forse lo commette, un donna misteriosa.

L’indagine comincia a Lione e poi si sposta a Parigi, dove finalmente Nestor riesce a tornare per riannodare i fili e, come nella migliore tradizione, il mistero viene svelato raccogliendo tutti i comprimari nello stesso luogo, l’appartamento dello stesso Burma.

È l’inizio del gioco, altre avventure ci vengono raccontate e tutte hanno il sapore di un vecchio film in bianco e nero, quasi fossimo a Casablanca, con Sam al pianoforte.

Un’ottima lettura, un classico intramontabile, denso d’atmosfere ormai perdute.

Editing a cura di Ash per Feel the Book

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à la guerre comme à la guerre

Mecox

Recensito in Italia il 22 ottobre 2019

Con più azione rispetto ai gialli di Simenon, più spensierato e meno malinconico. L'intreccio mi ha colpito parecchio con belle descrizioni dei quartieri e dell'atmosfera dell'epoca.

Recensito in Italia il 6 marzo 2018

Senza capo né coda, tanto da non riuscire a finire di leggere il libro. Mi sono lasciata influenzare dalle ottime recensioni che descrivono l'autore come "un nuovo George Simenon, con il suo potere di farti entrare nelle storie, stesse atmosfere, stesso incanto" peccato che non sia così, una grande delusione....

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Gibson

Nestor

Recensito in Italia il 21 ottobre 2019

Giallo poliziesco con prima volta protagonista il detective Nestor 'Dinamite' Burma, uno che capisce tutto.

Non mi ha convinto, né per storia e né per stile.

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Le recensioni migliori da altri paesi

EllenMay

Malet classic

Recensito nel Regno Unito il 4 marzo 2019

Malet classic polar noir - immense amount of French slang (bought for this purpose). Good to read to appreciate Malet and the roots of French polars today.

parto

Very interesting comic suspense book :)))

Recensito in Canada il 23 febbraio 2013

This was the first Leo Mallet/Jacques Tardi Comic book that I read. I liked it very much. Read it, you won't regret.

Goupil

Du Burma historique

Recensito in Francia il 26 novembre 2013

Pour commencer la lecture de Burma, j'ai choisi ce premier opus, là où l'on fait la connaissance de Nestor. L'originalité du livre tient d'abord dans la période, 1942, durant laquelle se déroule l'histoire et 1942, date à laquelle le roman fut écrit par Léo Malet. Du coup, ce n'est plus une sorte de roman bien documenté par l'auteur mais un roman qui dépeint l'époque dans laquelle il vit. On s'abreuve, comme Burma et ses co-personnages, d'ersatz de café, d'alcool, on roule aussi dans de vieilles voitures, on passe la ligne de démarcation entre France libre et France occupée. Mais ici, bien que le début du roman se passe dans un stalag où Burma est prisonnier, point d'Allemands, ni même dans le Paris occupé. Tout juste une alerte, vers la fin, d'un bombardement. Le propos n'est pas là. Sans doute parce que justement le livre fut écrit à la même époque que l'histoires se déroule.
Côté énigme, tout cela est bien ficelé, un truc à la Agatha Christie, deux mêmes phrases lâchées dans deux endroits différents, mais par deux mourants : 120, rue de la gare ! Burma et Léo Malet accumulent des détails durant tout le livre. On s'en aperçoit à la fin, lorsque le dénouement est présent, chaque détail distillé n'était pas inutile mais fait sens. Malet met en scène une énigme classique qui se termine par le dénouement dans son appartement autour des possibles coupables et cela marche à merveille. Car pour le reste, on a l'ébauche (rappelons que c'est le premier Burma) de ce qui correspond, de l'autre côté de l'Atlantique, aux privés américains, Marlowe et Cie. En 1942, les romans américains sont interdits en France, donc de nouveaux héros Français, mais cousins germains des privés américains, naissent. Burma, qui aime femmes, alcool, coup de poing et adore jouer les justiciers devient l'un de ces héros.
Même si ce premier roman est assez classique dans le genre : crime, indices, déduction, arrestation, il nous permet d'avoir une vision de ce que sera le polar d'après-guerre et l'influence des séries noires américaines. Entre le stalag allemand, Lyon et Paris, on suit Burma avec plaisir.

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euro bengale

Nazi???

Recensito in Francia il 8 settembre 2020

L'auteur était parait-il pro allemande pendant la guerre? Et alors? Qu'en pense Céline?
En tout cas, je n'ai rien détecté de condamnable dans ce roman.

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Michel-Pierre

Roman et Auteur Exceptionnels - Edition LAMENTABLE

Recensito in Francia il 20 febbraio 2023

Roman exceptionnel qui dépeint parfaitement une ambiance particulière des romans policiers du milieu du XXe siècle. Un incontournable. Édition bourrée de fautes de frappes, d’orthographes, d’alignement et autres. C’est irrespectueux pour l’œuvre de Léo Malet

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