Sicuramente un gran libro.
Si tratta di un libro drammatico, introspettivo, poetico. E immagino che solo a leggere queste parole, qualcuno si spaventerà, pensando ad un tomo per intellettuali, illeggibile, ma che alla fine ci fa sentire estremamente più intelligenti per aver superato uno scoglio insormontabile. Ma la verità è un'altra.
E' un libro con una storia. Una storia avvicente. Con anche un mistero, con aspetti che si devono disvelare nel corso della lettura, e che quindi ci spingono a proseguire veloci, verso la verità.
Superata un'Introduzione di tre pagine, che ci può mettere in soggezzione, la verità è che ci si trova davanti ad un classico libro che non puoi smettere di leggere.
Soddisfa quindi i palati "fini", quelli che cercano significati, e che li troveranno. Così come trovaranno soddisfazionie anche coloro i quali cercano le frasi da sottolineare, su cui riflettere, e da ricordare per sempre. Anche queste le troveranno, e saranno molte. Tanto che più volte, non avendo io l'abitudine di sottolineare o evidenziare, ero dispiaciuto di non ricordare più quella considerazione, quella frase di un protagonista, che avrei voluto fare mia per il resto della mia esistenza.
E' un libro anche per chi cerca la poesia. La poesia vera. E la troverà in tante sezioni, quando il ritmo della lettura ed il solo suono delle parole, trasportano il lettore, da sole, in un mondo fantastico. Tanto che a volte si deve rileggere la frase per coglierne il significato, perchè ci si è fatti trasportare dal suono che ha invaso la propria mente, e si è smesso di leggere lo scritto, e si è solo ascoltata la musica delle parole.
E' un libro che, pur essendo totalmente diverso da ciò che amo solitamente leggere, l'ho iniziato, e l'ho finito in poche ore di lettura.
Ed è anche, e forse soprattutto, un libro diverso.
Lo consiglio quindi a chi vuole una lettura leggera (non una storia leggera però), ma anche a chi è alla ricerca della profondità dei grandi autori.
Non so se l'autrice avrà esaurito la sua vena poetica con quest'opera prima, perchè a volte il primo libro è la liberazione di ciò che si ha dentro di se, e che con semplicità viene trasferito su un figlio bianco. Ma se così non fosse, auguro a me stesso e a chi darà fiducia all'autrice, di poter leggere una seconda opera.
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Recensioni con immagini
Scoprire se stessi è un viaggio che dura per tutta la vita
Il romanzo “Il cigno e la ballerina” di Lucia Carluccio è un viaggio alla scoperta di se stessi, un viaggio dentro se stessi. Si parte dalle proprie paure, dal proprio dolore per poi scoprirsi parte di un tutto cosmico, di un insieme che si interscambia e si muove sinuosamente come una ballerina che danza leggera. Il cigno rappresenta la bellezza di ciascuno non riconosciuta e sempre e spasmodicamnte anelata. Attraverso la psicanalisi ci si riscopre “sani nella follia”, si ricongiungono “le sottili connessioni che ricongiungono l’umano con lo spirito del mondo”. Spesso l’insoddisfazione verso se stessi sfocia in un bisogno sfrenato dell’anima che per saziare la sua sete di perenne “eccitazione vitale” cade vittima di meccanismi inspiegabili ma necessari per la sopravvivenza. La verità si rivela solo agli occhi dei pochi eletti a cui è donata l’ispirazione e l’arte. Così, un padre assente e violento procura uno spasmodico desiderio di un amore che non soddisfa mai, di un’idea d’amore imprigionata nelle pieghe dei pensieri di uno spirito bambino. Non riconoscere il dolore all’interno di se stessi ce lo fa proiettare all’esterno, in tutto ciò che ci circonda. È un viaggio alla scoperta di una coscienza comune, come se tutti fossimo frammenti dello stesso destino che scorre in armonia e bellezza sulle gambe di una ballerina che danza riscoprendo in se stessa un cigno bellissimo. Il romanzo, di scorrevole lettura, intriso di forte impronta poetica, volutamente non segue una connessione temporale. I personaggi vivono nel mondo delle loro emozioni astraendosi dalla schiavitù del tempo e dello spazio; psiche, realtà e fantasia si intrecciano fino alla rivelazione finale in cui l’artista ci spinge ad elevarci per raggiungere “le alte vette” dell’esistenza. È una lezione di storia universale in cui ciascuno si può ritrovare, riconoscere e guarire riconnettendosi con il tutto e l’anima del mondo.(Vincenza De Rinaldis)
