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Lullaby. La ninna nanna della morte Copertina flessibile – 8 febbraio 2010
- Lunghezza stampa232 pagine
- LinguaItaliano
- EditoreCastelvecchi
- Data di pubblicazione8 febbraio 2010
- ISBN-108876153780
- ISBN-13978-8876153785
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Dettagli prodotto
- Editore : Castelvecchi (8 febbraio 2010)
- Lingua : Italiano
- Copertina flessibile : 232 pagine
- ISBN-10 : 8876153780
- ISBN-13 : 978-8876153785
- Peso articolo : 340 g
- Recensioni dei clienti:
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Musica, parole, personaggi e sangue. Questi sono gli ingredienti.
Ma Barbara è sempre delicata. La violenza è forte ma mai aggressiva... strano, vero? I gesti violenti non aggrediscono il lettore, lo... accarezzano, lo seducono... lo coinvolgono. E' forse qui che appare l'ingrediente gotico che non trovavo durante la lettura. Nella seduzione del sangue. E in fondo... Lullaby vuole essere una ninna nanna, per cui deve catturare, ammaliare, far assopire ogni senso della vittima, assuefarla al destino ineluttabile della morte che lo aspetta.
Ve lo consiglio caldamente...
Capitoli come stilettate, parole taglienti come rasoi arrugginiti che lacereranno le vostre carni, portando alla luce le vostre debolezze e le vostre paure.
E se un libro può far questo...
Questo libro è uno di quelli che considero tra i più noiosi del 2013 e siamo soltanto a Febbraio… Un’accozzaglia di storie che fanno fatica a stare unite, dove ti chiedi continuamente “Perchè”, dove ti chiedi dove sia questa Ninna Nanna e soprattutto, ti chiedi quale sia il filo che in teoria dovremmo seguire. Mi sono letteralmente annoiata con la ragazzina disadattata, Mi sono innervosita con lo scrittore represso e mi sono chiesta cosa centrasse in tutto questo la presenza della figlia di papà. Mi chiedo dove sia tutto quello che mi è stato promesso visto che non c’è traccia dell’orrore che è stato descritto nella trama. Poi si, degli omicidi ci sono, ci sono tradimenti, vicende losche ma sembra più un poliziesco.
Giada, la Bambina Nera, è quel tipo che da bambina si apprezza tanto e poi, ma con la quale, man mano che cresce, non si vuole più avere niente a che fare.
Marcello non è solo il classico scrittore fallito senza futuro, ma è il re di questa razza, visto che è costretto a mantenersi con la pensione della madre.
Luana è la perfezione, la Principessa dell'Est, bionda, splendente, senza apparenti problemi. Dopo tutto queste persone vivono in un mondo ovattato dove niente le scalfisce.
Si potrebbe attribuire la colpa per quello che succede in questo romanzo all'insegnante di Giada e Luana, che le unisce nello stesso banco, ma sarebbe troppo semplice e poi non è davvero così.
Potremmo attribuire la colpa a Marcello, disperato, che si è no inchioda due parole su word dopo aver fissato per ore lo schermo e dopo aver dato le medicine a 'mammà', ma lui no, lui è solo un punto fermo al quale aggrapparsi, qualcosa di semplice e sensato in una tempesta che colpisce un piccolo luogo di periferia.
Sta di fatto che questa recensione non vi svelerà nulla, perché con un ottimo alternarsi di linguaggio in prima e in terza persona, e un susseguirsi di capitoli brevi e interessanti nel cui titolo è presente il nome del personaggio che reciterà in quei paragrafi, la Baraldi dimostra di saper tenere incollato il lettore alle proprie pagine, quindi dovrete leggerlo.
Pure se vi trovaste nell'intenzione di dover posare questo libro per qualche motivo di «ordine superiore», sfogliando le pagine successive noterete che il prossimo capitolo è lungo quanto la lista della spesa del cenone di Natale e, imbarazzati per la vostra volubilità, continuerete a leggere pensando 'Ok, ancora un po' e mi fermo', ma poco più avanti lo stesso pensiero vi balenerà nuovamente in testa.