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Vertigo. La donna che visse due volte di Alfred Hitchcock Copertina flessibile – 15 marzo 2023
Opzioni di acquisto e componenti aggiuntivi
- Lunghezza stampa168 pagine
- LinguaItaliano
- EditoreGremese Editore
- Data di pubblicazione15 marzo 2023
- Dimensioni14.2 x 2 x 20.4 cm
- ISBN-108866921777
- ISBN-13978-8866921776
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Dettagli prodotto
- Editore : Gremese Editore (15 marzo 2023)
- Lingua : Italiano
- Copertina flessibile : 168 pagine
- ISBN-10 : 8866921777
- ISBN-13 : 978-8866921776
- Peso articolo : 380 g
- Dimensioni : 14.2 x 2 x 20.4 cm
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 208,650 in Libri (Visualizza i Top 100 nella categoria Libri)
- n. 2,863 in Arte e spettacolo
- n. 4,225 in Film
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Peculiare ed inaspettata l'impaginazione: il testo, benché si tratti di un saggio poco più piccolo di un a5 (20,3x14 un a5 senza le abbondanze), è disposto su 2 colonne. La brevità delle righe ha portato probabilmente a scegliere un allineamento sbandierato che gestisce meglio del giustificato gli spazi tra le parole e facilita nel ritrovare la riga successiva. Potrebbe c'entrare anche l'uso delle foto di dimensione della colonna, in funzione di un risparmio di spazio.
La copertina presenta correttamente il verde del film, ma mi sarei aspettato anche una foto di copertina con un maggior contrasto dinamico (la differenza tra i punti di massima luce e massima ombra) e definizione.
Il saggio è molto interessante e nella sezione "il racconto del film" ha il pregio di raccontare in maniera suggestiva ciò che abbiamo visto sullo schermo, dandone interpretazioni e riferimenti, ad esempio l'accostamento della luce verde fantasmatica da cui esce Madelaine al verde del "Grande Gatsby".
Non sono ancora giunto all'epilogo, mi riservo di aggiustare la recensione più avanti.
Solo un neo offusca questo lavoro e si tratta di una cosa che il professionista dovrebbe autocensurare, o per lui l'editor o ancora meglio l'editore: a pag. 65 scrive "[...]in una città che pare abbandonata, da Ultimo uomo sulla Terra o lockdown da dittatura sanitaria". Sono opinioni personali su fatti d'attualità che nulla c'entrano con l'argomento del quale ci si sta occupando e che andrebbero lasciati a casa, al bar o in una zona remota del cervello. È come se nel bel mezzo di una recensione di un film di tutt'altro argomento uno scrivesse "e comunque a me i comunisti non mi son mai piaciuti" oppure "e sappiate che non credo affatto che la Terra sia tonda" o ancora "e concludo dicendo che nulla mi convincerà mai che i campi di concentramento siano mai esistiti".
Va bene tutto, ognuno può credere ciò che vuole, ma non è necessario metterlo dentro ad ogni cosa che si scrive. Tantopiù che a pagina 142 usa lo stesso riferimento, ma in maniera più pulita: "[...] pare una metropoli abbandonata, scampata a qualche catastrofe pandemica o nucleare". Un professionista dovrebbe saper placare i propri moti interiori in favore di un più razionale approccio al lavoro, mettendoci dentro solo quello che effettivamente c'entra e se ha la necessità di scrivere di lockdown, che lo faccia in un altro libro appositamente concepito per quello.
Fatta questa precisazione il resto non è male, ricco di riferimenti, foto e citazioni, dunque lo consiglio.