*il voto reale è 3.5/5*
Ventiquattro è un romanzo che parla la lingua della mia terra, che mi ricorda casa. Alla prima battuta in dialetto mi sono quasi venute le lacrime, questo è l'effetto che mi provoca leggere un libro sulle terre di Romagna.
I protagonisti sono descritti attraverso la loro sensibilità e la loro introspezione, analizzando il loro districarsi tra le difficoltà della vita. Prima di tutto troviamo Martina, una ragazza che deve fare i conti con i suoi 18 anni, un padre assente e una morte troppo pesante per la sua giovane età; segue l'amica Federica, alle prese con la violenza e una vita che ha deciso di prenderla a schiaffi e Giada, la madre di Martina, che tutto ad un tratto sente il peso di avere un marito che va e viene da casa, portando con sé i suoi segreti. Ovviamente tutti i personaggi descritti hanno una loro interiorità, persino il cane Margherita!
Il romanzo non è molto lungo ed è scritto bene. Il voto non è dettato dall'introspezione dei personaggi che è davvero accurata, soprattutto nel caso di Martina che mi è parsa molto simile ad una mia carissima amica, anche lei alle prese con il dolore troppo da vicino e troppo presto nella sua vita.
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Un romanzo che racconta le anime
*il voto reale è 3.5/5*Ventiquattro è un romanzo che parla la lingua della mia terra, che mi ricorda casa. Alla prima battuta in dialetto mi sono quasi venute le lacrime, questo è l'effetto che mi provoca leggere un libro sulle terre di Romagna.I protagonisti sono descritti attraverso la loro sensibilità e la loro introspezione, analizzando il loro districarsi tra le difficoltà della vita. Prima di tutto troviamo Martina, una ragazza che deve fare i conti con i suoi 18 anni, un padre assente e una morte troppo pesante per la sua giovane età; segue l'amica Federica, alle prese con la violenza e una vita che ha deciso di prenderla a schiaffi e Giada, la madre di Martina, che tutto ad un tratto sente il peso di avere un marito che va e viene da casa, portando con sé i suoi segreti. Ovviamente tutti i personaggi descritti hanno una loro interiorità, persino il cane Margherita!Il romanzo non è molto lungo ed è scritto bene. Il voto non è dettato dall'introspezione dei personaggi che è davvero accurata, soprattutto nel caso di Martina che mi è parsa molto simile ad una mia carissima amica, anche lei alle prese con il dolore troppo da vicino e troppo presto nella sua vita.
Recensione migliore da Italia
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Recensito in Italia il 20 aprile 2020
*il voto reale è 3.5/5*
Ventiquattro è un romanzo che parla la lingua della mia terra, che mi ricorda casa. Alla prima battuta in dialetto mi sono quasi venute le lacrime, questo è l'effetto che mi provoca leggere un libro sulle terre di Romagna.
I protagonisti sono descritti attraverso la loro sensibilità e la loro introspezione, analizzando il loro districarsi tra le difficoltà della vita. Prima di tutto troviamo Martina, una ragazza che deve fare i conti con i suoi 18 anni, un padre assente e una morte troppo pesante per la sua giovane età; segue l'amica Federica, alle prese con la violenza e una vita che ha deciso di prenderla a schiaffi e Giada, la madre di Martina, che tutto ad un tratto sente il peso di avere un marito che va e viene da casa, portando con sé i suoi segreti. Ovviamente tutti i personaggi descritti hanno una loro interiorità, persino il cane Margherita!
Il romanzo non è molto lungo ed è scritto bene. Il voto non è dettato dall'introspezione dei personaggi che è davvero accurata, soprattutto nel caso di Martina che mi è parsa molto simile ad una mia carissima amica, anche lei alle prese con il dolore troppo da vicino e troppo presto nella sua vita.
Ventiquattro è un romanzo che parla la lingua della mia terra, che mi ricorda casa. Alla prima battuta in dialetto mi sono quasi venute le lacrime, questo è l'effetto che mi provoca leggere un libro sulle terre di Romagna.
I protagonisti sono descritti attraverso la loro sensibilità e la loro introspezione, analizzando il loro districarsi tra le difficoltà della vita. Prima di tutto troviamo Martina, una ragazza che deve fare i conti con i suoi 18 anni, un padre assente e una morte troppo pesante per la sua giovane età; segue l'amica Federica, alle prese con la violenza e una vita che ha deciso di prenderla a schiaffi e Giada, la madre di Martina, che tutto ad un tratto sente il peso di avere un marito che va e viene da casa, portando con sé i suoi segreti. Ovviamente tutti i personaggi descritti hanno una loro interiorità, persino il cane Margherita!
Il romanzo non è molto lungo ed è scritto bene. Il voto non è dettato dall'introspezione dei personaggi che è davvero accurata, soprattutto nel caso di Martina che mi è parsa molto simile ad una mia carissima amica, anche lei alle prese con il dolore troppo da vicino e troppo presto nella sua vita.
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