Roma, inverno del 1944. Siamo in via Tolemaide, nel quartiere Trionfale, tra le Mura Vaticane e l'omonimo mercato. La donna che è precipitata da una finestra al quarto piano si chiamava Magda Reiner, e lavorava come segretaria all'ambasciata tedesca.
Il romanzo è il terzo in ordine di uscita nella serie dedicata da Ben Pastor a Martin Bora, il suo personaggio ricorrente di ufficiale dell'Abwehr, il servizio di intelligence militare tedesco durante la seconda guerra mondiale. Cronologicamente però siamo già verso la fine dell'avventura di Bora, e i nodi cominciano a venire al pettine. Gli Alleati sono sbarcati ad Anzio e Nettuno e avanzano verso la capitale, dove fino all'ultimo si continuano a ordire intrighi, più o meno (ig)nobili, tra il Vaticano e i grandi alberghi dove hanno sede i comandi tedeschi. Tra bombardamenti, rastrellamenti (memorabili le pagine dedicate all'eccidio delle Fosse Ardeatine) e piccole miserie quotidiane del tempo di guerra, Bora e l'ispettore italiano Sandro Guidi si ritrovano a dover collaborare con una certa riluttanza per fare luce su un presunto suicidio. Quando poi viene trovato morto, in circostanze estremamente compromettenti, anche il cardinale Hohmann, già professore di filosofia di Bora all'università di Lipsia, il cerchio si stringe pericolosamente ed è chiaro che non sono più gli angloamericani ormai alle porte a rappresentare la principale minaccia per il nostro tenente colonnello...
Un libro a cui l'etichetta di giallo storico va stretta: l'Autrice qui delinea un affresco grandioso, dove personaggi realmente esistiti (il colonnello Dollmann in primis, che qui e ne "La Venere di Salò" ha un ruolo centrale) e d'invenzione si integrano alla perfezione e dialogano credibilmente in una Roma città aperta alle soglie della liberazione, che pure si impone come protagonista a pieno titolo della narrazione, una città decadente e bellissima descritta con grande affetto.
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Forse uno dei migliori nella serie di Martin Bora
Roma, inverno del 1944. Siamo in via Tolemaide, nel quartiere Trionfale, tra le Mura Vaticane e l'omonimo mercato. La donna che è precipitata da una finestra al quarto piano si chiamava Magda Reiner, e lavorava come segretaria all'ambasciata tedesca.Il romanzo è il terzo in ordine di uscita nella serie dedicata da Ben Pastor a Martin Bora, il suo personaggio ricorrente di ufficiale dell'Abwehr, il servizio di intelligence militare tedesco durante la seconda guerra mondiale. Cronologicamente però siamo già verso la fine dell'avventura di Bora, e i nodi cominciano a venire al pettine. Gli Alleati sono sbarcati ad Anzio e Nettuno e avanzano verso la capitale, dove fino all'ultimo si continuano a ordire intrighi, più o meno (ig)nobili, tra il Vaticano e i grandi alberghi dove hanno sede i comandi tedeschi. Tra bombardamenti, rastrellamenti (memorabili le pagine dedicate all'eccidio delle Fosse Ardeatine) e piccole miserie quotidiane del tempo di guerra, Bora e l'ispettore italiano Sandro Guidi si ritrovano a dover collaborare con una certa riluttanza per fare luce su un presunto suicidio. Quando poi viene trovato morto, in circostanze estremamente compromettenti, anche il cardinale Hohmann, già professore di filosofia di Bora all'università di Lipsia, il cerchio si stringe pericolosamente ed è chiaro che non sono più gli angloamericani ormai alle porte a rappresentare la principale minaccia per il nostro tenente colonnello...Un libro a cui l'etichetta di giallo storico va stretta: l'Autrice qui delinea un affresco grandioso, dove personaggi realmente esistiti (il colonnello Dollmann in primis, che qui e ne "La Venere di Salò" ha un ruolo centrale) e d'invenzione si integrano alla perfezione e dialogano credibilmente in una Roma città aperta alle soglie della liberazione, che pure si impone come protagonista a pieno titolo della narrazione, una città decadente e bellissima descritta con grande affetto.
Recensioni migliori da Italia
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Recensito in Italia il 7 agosto 2022
Roma, inverno del 1944. Siamo in via Tolemaide, nel quartiere Trionfale, tra le Mura Vaticane e l'omonimo mercato. La donna che è precipitata da una finestra al quarto piano si chiamava Magda Reiner, e lavorava come segretaria all'ambasciata tedesca.
Il romanzo è il terzo in ordine di uscita nella serie dedicata da Ben Pastor a Martin Bora, il suo personaggio ricorrente di ufficiale dell'Abwehr, il servizio di intelligence militare tedesco durante la seconda guerra mondiale. Cronologicamente però siamo già verso la fine dell'avventura di Bora, e i nodi cominciano a venire al pettine. Gli Alleati sono sbarcati ad Anzio e Nettuno e avanzano verso la capitale, dove fino all'ultimo si continuano a ordire intrighi, più o meno (ig)nobili, tra il Vaticano e i grandi alberghi dove hanno sede i comandi tedeschi. Tra bombardamenti, rastrellamenti (memorabili le pagine dedicate all'eccidio delle Fosse Ardeatine) e piccole miserie quotidiane del tempo di guerra, Bora e l'ispettore italiano Sandro Guidi si ritrovano a dover collaborare con una certa riluttanza per fare luce su un presunto suicidio. Quando poi viene trovato morto, in circostanze estremamente compromettenti, anche il cardinale Hohmann, già professore di filosofia di Bora all'università di Lipsia, il cerchio si stringe pericolosamente ed è chiaro che non sono più gli angloamericani ormai alle porte a rappresentare la principale minaccia per il nostro tenente colonnello...
Un libro a cui l'etichetta di giallo storico va stretta: l'Autrice qui delinea un affresco grandioso, dove personaggi realmente esistiti (il colonnello Dollmann in primis, che qui e ne "La Venere di Salò" ha un ruolo centrale) e d'invenzione si integrano alla perfezione e dialogano credibilmente in una Roma città aperta alle soglie della liberazione, che pure si impone come protagonista a pieno titolo della narrazione, una città decadente e bellissima descritta con grande affetto.
Il romanzo è il terzo in ordine di uscita nella serie dedicata da Ben Pastor a Martin Bora, il suo personaggio ricorrente di ufficiale dell'Abwehr, il servizio di intelligence militare tedesco durante la seconda guerra mondiale. Cronologicamente però siamo già verso la fine dell'avventura di Bora, e i nodi cominciano a venire al pettine. Gli Alleati sono sbarcati ad Anzio e Nettuno e avanzano verso la capitale, dove fino all'ultimo si continuano a ordire intrighi, più o meno (ig)nobili, tra il Vaticano e i grandi alberghi dove hanno sede i comandi tedeschi. Tra bombardamenti, rastrellamenti (memorabili le pagine dedicate all'eccidio delle Fosse Ardeatine) e piccole miserie quotidiane del tempo di guerra, Bora e l'ispettore italiano Sandro Guidi si ritrovano a dover collaborare con una certa riluttanza per fare luce su un presunto suicidio. Quando poi viene trovato morto, in circostanze estremamente compromettenti, anche il cardinale Hohmann, già professore di filosofia di Bora all'università di Lipsia, il cerchio si stringe pericolosamente ed è chiaro che non sono più gli angloamericani ormai alle porte a rappresentare la principale minaccia per il nostro tenente colonnello...
Un libro a cui l'etichetta di giallo storico va stretta: l'Autrice qui delinea un affresco grandioso, dove personaggi realmente esistiti (il colonnello Dollmann in primis, che qui e ne "La Venere di Salò" ha un ruolo centrale) e d'invenzione si integrano alla perfezione e dialogano credibilmente in una Roma città aperta alle soglie della liberazione, che pure si impone come protagonista a pieno titolo della narrazione, una città decadente e bellissima descritta con grande affetto.
Immagini presenti nella recensione
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