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Formule mortali. La prima indagine dei Cinque di Monteverde Paperback – 4 aprile 2023
Opzioni di acquisto e componenti aggiuntivi
- Età di letturaDa 3 anni in su
- Lunghezza stampa400 pagine
- LinguaItaliano
- Dimensioni14.2 x 3.1 x 21.8 cm
- EditoreSalani
- Data di pubblicazione4 aprile 2023
- ISBN-108831011405
- ISBN-13978-8831011402
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"Con una scrittura nitida, Morlupi ci conduce in giro per Roma su di un allegro torpedone e ce la racconta nei suoi dettagli più intimi e segreti". La Stampa
"È l’umorismo, ben mescolato a una giusta dose di tensione e a cinque personaggi indimenticabili, a rendere fresco e piacevole il giallo di Morlupi". la Repubblica
"Se cercate un buon giallo, eccolo". il Messaggero
"Morlupi firma un noir di intrattenimento atipico e brillante, creando una squadra di investigatori tanto imperfetti e simpatici quanto fedeli alla passione per la verità". Corriere della Sera
Un brutale omicidio turba la quiete del quartiere di Monteverde, ma soprattutto sconvolge l’instabile equilibrio del commissario Ansaldi, che con il trasferimento nella capitale sperava di aver trovato una tregua agli orrori cui ha assistito nella sua lunga carriera in polizia. Con il suo stile inconfondibile, che alterna il buon umore alla malinconia, Morlupi getta uno sguardo sugli abissi non solo di una mente criminale, ma della nostra intera società, che nasconde in bella vista i suoi istinti più feroci.

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Formule mortali | Il gioco degli opposti | Come delfini tra pescecani | Nel nero degli abissi | |
Le indagini dei Cinque di Monteverde | 1 | 2 | 3 | 4 |
Dettagli prodotto
- Editore : Salani (4 aprile 2023)
- Lingua : Italiano
- Paperback : 400 pagine
- ISBN-10 : 8831011405
- ISBN-13 : 978-8831011402
- Peso articolo : 490 g
- Dimensioni : 14.2 x 3.1 x 21.8 cm
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 20,048 in Libri (Visualizza i Top 100 nella categoria Libri)
- n. 256 in Police procedural
- n. 6,481 in Narrativa di genere (Libri)
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Formule Mortali è costituito da due parti: la prima è la trama gialla, la seconda è la psicologia dei personaggi. Non lo negherò: conoscere l'autore (ma potete anche voi in quanto è molto attivo su facebook e partecipante a vari firmacopie, perlopiù in territorio romano) mi ha regalato una gioia in più, quella di scorgere nelle fissazioni, nei modi di dire o in piccoli frammenti tanti scorci di lui. Sostanzialmente è come se l'autore avesse avuto per le mani una statua di vetro raffigurante François Morlupi, che comprende se stesso e il suo mondo (in quanto amici, riti e vissuti), l'avesse fatta cadere dalla mensola di un camino e poi, dai vari frammenti, avesse creato tutti i suoi vari casi umani protagonisti o coprotagonisti o quel che è di questo libro corale (ps: il mio preferito è l'ossimorico Leoncini). Per esperienza, fare questo in un'opera prima è tragicamente rischioso, in quanto quello che scrivi può virare in una spocchiosa fanfiction su se stessi. E invece, non so se sia perché, nonostante sia una pessima pessima persona, François sia un ragazzo in fondo simpatico (molto in fondo), oppure perché i suoi personaggi sono veri casi umani (come tutti noi in fondo), oppure perché me lo sono letto in sti giorni da 40 gradi all'ombra e mi è preso un colpo di calore (ecco, la soluzione è sicuramente questa, enigma risolto), il risultato è molto godibile e accattivante. Certo, qualche acerbitudine è presente e doverosa, soprattutto nella prima parte del libro in cui, nei capitoli dei casi umani aka il team di Ansaldi, il ritmo è più lento e il lettore fa la conoscenza dei personaggi (aka la nota biografica è più spinta). Ma da un certo punto in poi François riesce a nascondersi meglio e più sottilmente dietro di loro. Confido in un ulteriore salto di qualità per la prossima opera...
La parte giallo è ... un giallo, di quelli in cui avviene l'efferato delitto (reiterato) e si deve risalire al colpevole. L'architettura delle indagini è ben congeniata, gli indizi ci sono anche se in realtà non è esattamente uno di quei gialli in cui vengono dati indizi davvero palesi, della serie "dopo tot pagine già capisci chi potrebbe essere il colpevole". In questo, Formule Mortali è un giallo più di tipo filosofico/storico, e chiaramente scientifico, buono sia per dare un intrattenimento in più al lettore che si annoia da morire a leggere delle indagini (alza la mano), sia alla persona che (ancora non sa che) vuole ritrovarsi per le mani un libro ricco di formule matematiche (ma che cacchio hai comprato il libro a fare allora! Hai letto il titolo?) e concetti di tipo morale, lanciati con molta non chalance.
L'impressione finale che ho avuto della commedia, no tragedia, no giallA umana presentata da François è che non stesse affatto cercando di indagare cosa sia il Male (come ho sentito in un'altra opinabile recensione), ma che emerga dalle sue parole, non so quanto consce, che egli ritenga che le persone che sembrano il Male (anche con la m minuscola, tipo neri amanti il nazismo, ragazze aride, commissari ansiogeni, corsi sopra le righe etc...) siano in realtà il male minore... ben più terrificanti quelle che sembrano integerrime e candide all'esterno. Assolutamente d'accordo.
Considerato che François sembra una brava persona forse è il caso che abbiamo paura di lui. Lo perdoneremo solo se scriverà un altro libro altrettanto bello o più.
Un thriller la cui parte centrale sono degli omicidi efferati, eseguiti con uno stesso macabro rituale che riportano alle torture medioevali, accomunati dal ritrovamento, nella scena del delitto, di formule (da cui il titolo) fisiche ( E=mc2 ) matematiche (a2+b2=c2), chimiche (pxV=c).
Le vittime, differenti tra loro, hanno un comune denominatore, sono tutti professori universitari.
Chi è la mente perversa di questi crimini? Perché questo spietato modus operandi? e , soprattutto, perché questo accanimento nell’esecuzioni? Qual è il movente di queste efferatezze? E qual è il significato di queste formule sul luogo del delitto?
Sarà la squadra del commissario Ansaldi ad indagare e dare risposte a queste domande, un’indagine alla fine della quale nessuno dei protagonisti sarà quello di prima.
Confesso che all'inizio mi è sembrato un buon noir, uno dei tanti che ti fa sorridere, che leggi in perfetto relax , magari in vacanza sotto l’ombrellone. Poi la storia diventa un’ inarrestabile sequenza di scatole cinesi che si aprono rivelando sempre di più e sempre in modo sorprendente, la trama, fino alla soluzione finale: un crescendo rossiniano di suspence, tensione, ansia, paura e adrenalina.
Lo stile narrativo è semplice, ma incalzante, chiaro e fluido. Una scrittura coinvolgente, molto naturale, una lingua che è il nostro parlato quotidiano, con delle “inserzioni” romanesche, veri e divertenti camei, grazie a dei dialoghi schietti e veraci tanto che non li leggevo … li sentivo.
Stupenda la caratterizzazione psicologica dei personaggi, ognuno di loro con particolarità esclusive, modo di pensare, di combinarsi, di evidenziare le proprie emozioni, che li rende unici e reali.
Bravissimo l’autore nelle descrizioni dei luoghi: una torrida e caotica Roma, con i suoi problemi ormai cronici e mai risolti, ma sempre la splendida e pittoresca città eterna; e una Corsica ospitale, placida, tranquilla e naturale dove le persone non vivono, come nelle grandi città, un individualismo incontrollato, ma sono una comunità, e all’occasione si difendono a vicenda.
Superbe le pagine che riguardano la trasferta di Ansaldi e Loy in Corsica: la spontaneità, la vitalità, la coerenza, il realismo e la sensibilità del brigadiere Dominique Aiello e il guardiano della pace Angio Giovanelli della polizia corsa ... passi sublimi!
Terrificante la descrizione delle atroci scene nel luogo del delitto: un’esposizione così minuziosa e dettagliata da sentire quasi il dolore, l’angoscia e il terrore delle vittime.
Ma in mezzo a queste pagine di puro horror e quelle prettamente poliziesche, François Morlupi riesce a intrecciare pagine di autentica formazione intellettuale: e così la mia cultura si arricchisce grazie a eloquenti esposizioni di fisica, matematica, informatica, arte e simbolismo religioso, trattati con perizia, conoscenza e semplicità, che mi fa capire il grande lavoro di ricerca delle fonti e lo studio accurato e analitico che c’è dietro ad questo romanzo.
Un libro che mi è entrato nell’anima, che mi ha fatto commuovere fino alle lacrime per situazioni che al momento non ho condiviso e che mi hanno irritato, ma che poi ho capito essere indispensabili e contestualizzate a descrivere il percorso del romanzo ...
Un altro piccolo cameo è la pagina dei ringraziamenti, esilarante, acutissima nella sua spontaneità e schiettezza … veramente geniale!
Posso concludere dicendo che François Morlupi ha scritto un romanzo pressoché perfetto. Anzi, se proprio vogliamo trovare il pelo nell'uovo, un piccolo neo c’è: le citazioni in lingua francese e corsa non sono tradotte e sono andata a senso grazie al francese scolastico e al fatto che la lingua corsa ha delle similitudini con quella sarda! Ma questo, essendo io la minoranza “pigra”che se ci fosse stata la traduzione non avrei “lavorato” mentalmente, non intacca assolutamente il mio giudizio che reputa questo libro eccezionale!
“ Non sarebbero stati più gli stessi,inevitabilmente le ferite si sarebbero certo rimarginate, ma guarire, quello mai”
Arrivederci Biagio, Eugenie, Roberto, William, Matteo, Aiello e Angio … alla prossime indagine!
L'unico neo è che quando si inserisce un intreccio narrativo all'interno di un contesto (in questo caso quello accademico), bisognerebbe documentarsi su quel contesto, per non descriverlo in modo superficiale e, alla fine, poco credibile.
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Recensito negli Stati Uniti il 20 maggio 2020
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